mercoledì 27 ottobre 2021

Casa editrice: Mondadori

Genere:  Narrativa, Thriller suspence

Pagine 512

Pubblicazione: Ristampa 2016

Voto: 



Parigi, Museo del Louvre. Nella Grande Galleria, il vecchio curatore Saunière, ferito a morte, si aggrappa con un ultimo gesto disperato a un dipinto del Caravaggio, fa scattare l'allarme e le grate di ferro all'entrata della sala immediatamente scendono, chiudendo fuori il suo inseguitore. L'assassino, rabbioso, non ha ottenuto quello che voleva. A Saunière restano pochi minuti di vita. Si toglie i vestiti e, disteso sul pavimento, si dispone come l'uomo di Vitruvio, il celeberrimo disegno di Leonardo da Vinci. La scena che si presenta agli occhi dei primi soccorritori è agghiacciante: il vecchio disteso sul marmo è riuscito, prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon.


Buongiorno lettori, 

oggi sono qui per parlavi di una lettura che ho affrontato a scatola chiusa sapendo poco o niente del libro. 

Il codice davinnci è uno dei romanzi più noti di Dan Brown, da cui è anche stato tratto un film, eppure non mi sono mai realmente interessata alla trama quindi sono andata molto alla cieca in questo libro. 

La lettura in sé porta già un bellissimo ricordo visto che l’ho affrontata al mare ed è stata anche una lettura piacevolmente sorprendente. 

Ho amato tante cose del libro, partendo dallo stile dell’autore, le dinamiche, i colpi di scena e la trama generale. 

Alla fine della lettura, ma già anche durante la lettura, ho capito perché dicono che sia un libro che mette in discussione molti credo della chiesa cattolica. 


Parto dallo stile di Brown che è semplicemente perfetto per la storia, mai sottotono, ma neanche troppo aggressivo. Gli indizi che semina lungo la storia, si collegano sempre tra di loro, e alla fine il lettore resterà sbalordito dalla conclusione. 


Le dinamiche che coinvolgono i nostri protagonisti, Robert e Sophie  inizieranno da quando il custode del Louvre prima di morire ha lasciato messaggi molto criptici sul proprio corpo e nel museo, tutti collegati in un qualche modo al Santi Graal.

Devo ammettere che la storia del Graal, la chiave di volta e tutte le cose che vengono dette all’interno del libro mi hanno affascinato molto. Lo scrittore le narra con trasporto e mi sono ritrovata coinvolta nei dubbi dei protagonisti e alla ricerca di questi indizi lasciati dal custode. 

I personaggi mi sono piaciuti molto, ognuno si prende il suo spazio e non prevale nessuno di loro.

In questa lettura ho sottolineato moltissime cose, in quanto vengono espressi e spiegato concetti che trovo molto interessati. 


Per quanto riguarda l’aspetto cattolico, io ho amato tutto! Io sono una persona credete, ma non mi ha affatto infastidito quello che viene messo in discussione, perché l’autore riesce a farlo in un modo non troppo “arrogante”. 


Vi parlerei ore di questo libro, mi ha attirato moltissimo, ma per non rovinare il piacere a voi che dovete ancora leggerlo vi consiglio di chiudere la recensione, andare in libreria, acquistare il libro e godervi questa splendida lettura. 


P.s. Per chi l’ha già letto scrivetemi i vostri pensieri, che ne parliamo in modo approfondito!!



martedì 19 ottobre 2021

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Narrativa

Pubblicazione: settembre 2021

Pagine: 348

Voto:




La vita è breve. Nessuno lo sa meglio di Lenni Peterson che, a soli 17 anni, si trova nel reparto malati terminali al Princess Royal Hospital di Glasgow. Le corsie dell'ospedale non hanno molto da offrire a un'adolescente curiosa come lei ma Lenni, con il suo pigiama rosa e il supporto dell'Infermiera con i capelli color ciliegia, decide di andare alla ricerca delle risposte alle grandi domande sulla vita e sulla morte. È padre Arthur, il cappellano, che la ragazza importuna per prepararsi all'incontro con quello che le hanno detto chiamarsi "Padre Eterno". Ma quando al corso di arteterapia Lenni incontra Margot, una signora di 83 anni, ribelle e con un passato difficile, il mondo di entrambe cambia per sempre e la ragazza imparerà presto che non è solo quello che fai della tua vita a contare, ma anche con chi la condividi. Lenni si rende conto che sommando le loro età hanno vissuto cent'anni. Propone dunque a Margot di realizzare qualcosa che lascerà il segno: cento dipinti che immortalino le loro storie di crescita e di gioventù, di gioia e di amore perduto, di ricerca della persona che significa tutto. È grazie a questa impresa che le loro vite si intrecciano saldamente fino a diventare inseparabili. Nelle lunghe chiacchierate che precedono gli schizzi a carboncino, le due si raccontano segreti sepolti dal tempo e diventano indispensabili l'un l'altra. Il cuore di Margot, che è il motivo per cui la donna è in ospedale, si rivelerà ammaccato anche nello spirito e solo Lenni e una notte piena di stelle sapranno ripararlo. Lenni e Margot condividono il passato e la fine che si avvicina. Ma la loro vita non è ancora conclusa. Vivace, disarmante e colmo di tenerezza "I cent'anni di Lenni e Margot" è un romanzo che racconta di un'amicizia fuori dal comune e del segno indelebile che lasciamo nelle vite degli altri.




Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro ricevuto in collaborazione con mondadori. 

Ammetto che sono stata attirata dalla trama del libro, perché adoro i libri che parlano di persone malate ( lo so sono sadica ahah ). 

La tematica della malattia, unita a quella dell’amicizia, smuovono in me qualcosa che mi fa emozionare molto, quindi questo libro ha avuto subito la mia attenzione. 

 per quanto le mie aspettative fossero alte per questa tipologia di storia Il libro non mi è piaciuto un granché.

 Ho fatto molta fatica a leggere questo libro principalmente per due cose: lo stile di scrittura e comportamenti di Lenny.

 Per quanto mi riguarda non mi è piaciuto affatto lo stile di scrittura, molto distaccato dai protagonisti  e di conseguenza  facevo molta fatica ad empatizzare con la storia. 

Ho trovato anche abbastanza confusionario come è strutturato il libro. Dividendosi in varie linee temporali racconta  la storia di Lenny in passato la storia di Margot nel passato e la storia attuale di Lanny e Margot all'ospedale.

Il passato di Margot è molto più interessante in quanto, più ricco di racconti di vita mentre Lenny, essendo molto giovane, non ha avuto un grande sviluppo. 


Per quanto riguarda Lenny non mi è piaciuto affatto il suo modo di rapportarsi con le persone.  sicuramente avere una malattia terminale ha 17 anni è impegnativo e ti fa arrabbiare con il mondo, ma non giustifica molti comportamenti. 

 ho trovato comportamenti molto capricciosi di una ragazza di 12-13 anni e molto immatura rispetto a quello che sta vivendo.

La storia di dipingere i quadri vivendo i loro cent'anni insieme è molto interessante ed è molto carina.  il problema fondamentale è stato appunto Lo stile perché non mi ha permesso di empatizzare con la storia. 


 Un rapporto che mi è piaciuto molto e quello che c'è tra Lenny è il prete della chiesa dell'ospedale,  anche se mi sarebbe piaciuto vedere approfondito il rapporto tra Lenny e la chiesa. 


  Detto questo è un libro che comunque consiglio ma sicuramente non è tra i migliori su questa tematica.