martedì 30 maggio 2023

Recensione: Stati di Desiderio di Marilena Votta

Casa editrice: D Editore 
Genere: Narrativa contemporanea 

Pagine: 250 

Pubblicazione: giugno 2021

Voto:


Daniella è una ragazza italo-giamaicana di sedici anni, vive in un paesino a metà strada tra Roma e Perugia e ha un rapporto complicato con i propri genitori. Da una parte la rabbia verso il padre, Dylan, sempre in corsa verso i propri desideri; dall’altra l’aperta ostilità con la madre, Linda, troppo dipendente dall’amore verso suo padre. Oltre al colore della pelle, Daniella ha poi ricevuto dal padre un dono difficile da gestire: la capacità di vedere il futuro delle persone e di percepirne i desideri più profondi.



Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di Stati di Desiderio secondo libro che leggo di questa casa editrice. 

Nonostante sia stato fermo sui miei scaffali per un anno, prima di andare all’edizione di quest'anno del SalTo ho deciso di leggerlo, ed ho fatto benissimo!!

Testo super approvato e sempre più contenta di aver conosciuto questa Casa Editrice che pubblica libri un pò diversi. 


La storia di Daniella racconta i tormenti, le paure, le difficoltà di una ragazza di sedici anni che si sente ed in qualche modo è diversa. 

Il libro trovo che possa essere letto in chiavi di lettura diverse a seconda dell’età in cui viene letto. Sicuramente a sedici anni avrei pensato altre cose, pensieri quasi opposti a quelli che ho ora .

La nostra protagonista è diversa dagli altri per il dono che ha, di poter percepire il futuro e i desidere delle altre persone. Più le persone  sono legate a lei, più è intensa questa cosa.

 La cosa che però ho percepito è che lei si sente diversa dai suoi amici e conoscenti non per questo dono estremamente raro, ma per il colore della sua pelle. Una ragazza che in Italia viene vista mezza nera, ma che se andasse con suo padre in Giamaica verrebbe vista male perchè mezza bianca. 

 Questo punto mi è piaciuto molto perché sottolinea il fatto che non c’entra il colore della pella,da un'altra parte saresti comunque diverso. 


Il rapporto con suo padre mi è piaciuto  molto. Viene narrato come un rapporto di complicità, di fiducia, ma quando Dylan scopre la relazione segreta di Danielle e la incoraggia, la asseconda, lei si arrabbia perché un vero padre non farebbe così, un vero padre le direbbe di smettere. Questa parte della storia fa capire molto bene che nonostante il dialogo tra i due, lei vorrebbe poter essere figlia e non alla pari del padre. 

Il rapporto con la madre invece è molto complesso. Linda è completamente dipendente da Dylan e quando quest’ultimo va via lei cade in uno stato molto depressivo in cui la figlia è costretta a fare da madre. 

All’inizio non capivo la scelta dell’autrice di far chiamare a una ragazzina i genitori per nome, ma andando avanti con la lettura ho interpretato la cosa come una proiezione della ragazza. Daniella vede in suo padre Dylan un padre assente, ma anche un confidente, in sua madre, Linda, una persona da aiutare a sopravvivere, una madre che non riesce a prendersi cura di sé. 


Parte importante del libro la relazione tra Daniella e Mauro. Personalmente ho un debole per le storie con molto differenza di età quindi con me si va sul facile con questa tematica. 

Ammetto che mi aspettavo un finale diverso, ma la loro storia è sbagliata. Prima e cosa più importante Mauro è sposato. Lui è troppo immerso nel suo mondo “adulto” fatto di obblighi e doveri e non riuscirà a domare queste cose per poter essere felice con Dani. 

Come dicevo prima se la me sedicenne ha una visione diversa. Troverebbe giusta la relazione in qualche modo e facendo il tifo per Daniella spererebbe in un lieto fine. 


Mi è piaciuto anche come viene descritta la prima volta e le seccessive scene di sesso. Ho anche apprezzato la visione di sedicenni che fumano, bevono e pensano al sesso. Ormai a sedici anni i ragazzi sperimentano molto e trovo sbagliato come in molti romanzi li si dipinga ancora “puri”.


In conclusione è un romanzo che consiglio a tutti. Ci sono tematiche interessanti, importanti che però non diventano mai troppo pesanti da leggere. 

Il diverso, la voglia di trovare e conoscere se stessi, la voglia di scappare che è presente in noi sia a sedici che a trent’anni.  




giovedì 11 maggio 2023

Recensione: Il porto segreto di Marìa Oruna

Casa Editrice: Ponte delle grazie 

Genere: thriller 

Pagine: 494

Pubblicazione: aprile 2023

Voto:



Oliver è nato e vive a Londra, ma una parte della sua famiglia è legata alla Cantabria. Quando, alla morte della madre, Oliver eredita una grande casa coloniale nella cittadina costiera di Suances, decide di cambiare vita e stabilirvisi per fare di Villa Marina un hotel sulla spiaggia. Ma durante i lavori di ristrutturazione, nel seminterrato viene scoperto il cadavere murato di un bambino: accanto a lui oggetti desueti, come in una tumulazione rituale. La scoperta causa un brivido in tuttala piccola comunità, e subito si sussegue una serie di omicidi in varie cittadine della regione. Fra autopsie che non quadrano e la paura che sale, la tenente Valentina Redondo si ritroverà a dover affrontare una minaccia nascosta e antica, e sarà costretta a un viaggio indietro nel tempo, fino alla Guerra civile e alle origini di un crimine terribile.

Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro letto per una collaborazione che ha subito suscitato il mio interesse. Il porto segreto mi ha subito attirato dalla trama intrigante e leggendolo me ne sono innamorata pagina dopo pagina. 


La storia parte subito ed è una cosa che amo nei romanzi gialli. Nel primo capitolo abbiamo già il ritrovamento del cadavere del neonato che dà inizio a tutta la storia. 

Una storia fatta di segreti nascosti nel passato, omicidi mai rivelati, omicidi che avvengono ora ma che non hanno nessun senso. 

I protagonisti di questo libro sono principalmente tre. 

Oliver il proprietario di Villa Marina, un ragazzo londinese che ha voluto tornare alle sue origini trasferendosi in Cantabaria. Di Oliver mi vien da dire che sia il personaggio corretto, colui che cadrà dalle nuvole e scoprirà che la sua famiglia, o meglio la sua defunta madre, aveva un sacco di segreti. 

Un personaggio che vuole collaborare con la polizza sia per scoprire cosa sia successo, chi è e cosa rappresenta il cadavere trovato durante i lavori nella sua villa, sia per specificare che non è affatto legato a ciò che è stato rinvenuto. 

La tenente Valentina Redondo, una donna forte, caparbia e devota al proprio lavoro. La donna con lo sguardo bicolore, un passato tormentato di cui nella storia scopriamo alcuni dettagli. Mi è piaciuto come tiene le indagini e anche come è accomodante con Oliver. 

Infine abbiamo  Jana, una donna che conosciamo attraverso dei capitoli di un diario. Jana la incontriamo fin da bambina per scoprire la sua storia , la sua famiglia, il rapporto con sua sorella e come sia collegata a questo misterioso intrigo di omicidi. 


Lo stile di questa autrice mi è piaciuto molto. Trovo tutta la storia molto incalzante, ti fa venire voglia di andare avanti, ogni fine capitolo non vedevo l'ora di leggere il successivo. 

I capitolo diario all'inizio li ho trovati un pò più lenti. probabilmente perché prendono la storia molto alla larga, per cercare di raccontare bene il tutto. 

La storia parte appunto dal ritrovamento del cadavere del neonato con vicino un oggetto misterioso che sembra quasi un oggetto di culto. 

La nostra squadra investigativa inizierà a cercare di capire cosa sia questo strano oggetto. 

Nel frattempo viene ritrovato un cadavere su una scogliera, addosso a lui in un ordine maniacale ci sono ritagli di giornale, tutti riguardanti il ritrovamento del cadavere a Villa Marina. 

Dopo qualche giorno viene rinvenuto un altro cadavere. Un dottore che sembra sia stato avvelenato. 

Un suicidio poi fa scaturirre molte domanda e fa inizare a dubitare la nostra Tenente, la sua squadra e Oliver che tutto sia ben collegato con il ritrovamneto del Neonato. 


Ammetto che non ho dato il massimo dei voti perché verso i tre quarti del libro avevo intuito molte cose. Una cosa che mi ha sorpreso è stato chi ha scritto il Diario. Non ci ero minimamente arrivata.! 

Ho apprezzato molto le descrizioni e le ricerche che l’autrice ha fatto per il libro. Vengono spiegate molto bene le informazioni che si hanno dopo le autopsie. Un ottimo lavoro di ricerca è anche tutto quello che riguarda la statuetta trovata con il neonato: Il Tlaloc. 


In conclusione consiglio questo libro? assolutamente si! Lo consiglio a tutti, perchè non c’è solo un mistero da risolvere, ma anche la storia di una, o più, famiglie che sono legate ad un periodo difficile come la guerra civile spagnola.




venerdì 5 maggio 2023

Recensione: Le radici dell'Impero di Alessio Banini


Casa Editrice: Plesio editore

Genere: fantasy 

Pagine: 350 

Pubblicazione: 2022

Voto: 


Nella lontana provincia di Mur alcuni fatti straordinari minacciano la pace imperiale.

Alberi che prendono vita, persone che perdono la ragione, sogni che mostrano un altro tempo. Quando si inizia a parlare d'eresia, la capitale è costretta a inviare dei suoi delegati per sedare ogni possibile rivolta.

A questo scopo lavora lord Mendez, Estirpatore. Suo il compito di riportare la normalità, suo l'incarico di celare segreti che, per il bene di tutti, sarebbe bene rimanessero tali…


Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro che ho acquistato al salone del libro 2022. 

Di Alessio Banini ho già avuto il piacere di leggere un libro “  https://lettricitralestelle.blogspot.com/2021/02/recensione-il-carnevale-delle-anime-di.html“ che è entrato a far parte dei miei fantasy preferiti. 

Le radici dell’impero purtroppo non mi ha conquistato. 


Partiamo dal fatto che è stata proprio la storia a non piacermi molto o meglio a non coinvolgermi molto. Ho trovato il libro molto lento nella prima parte, come se fosse una grande introduzione e che non si arrivasse mai al punto. Da più o meno metà libro inizia ad entrare nel vivo la storia, che è anche interessante, ma mi ha coinvolto poco o nulla. 

Il romanzo parla del fatto che gli abitanti della provincia di Mur iniziano a fare strani sogni, a sognare e ricordare un popolo ormai estinto i Mownir. Loro non dovrebbero ricordare nulla di ciò, come e perché lo capiremo nella lettura, e questo segreto dovrebbe rimanere tale.

Il nostro protagonista Lord Mendez è un estirpatore, cioè un diplomatico fedele all’impero capace, con un rituale, di cancellare i ricordi delle persone e seminarne di nuovi. 

Lord Mendez verrà mandato a supervisionare la situazione per capire come mai si stanno risvegliando questi ricordi e come mai accadono cose strane. 


La prima parte del libro è lenta ,come dicevo, ma serve anche a spiegare al lettore questo grande mondo, in cui personalmente ho fatto molta confusione. I nomi si assomigliano molto tra loro e facevo fatica a ricordarmi i vari ruoli e collegamenti. 

IL protagonista l’ho trovato molto sulle sue, poco empatico e forse da qui la mia poca empatia nei confronti di questa storia. 


Parallela alla storia principale abbiamo la storia di Robin cacciatrice dei boschi, che insieme al figlio stanno a Fort Marion mentre il marito va a caccia. La sua storia mi è piaciuta molto. 

Una madre che dopo la nascita del figlio viene vista solo come mamma e non più come donna e cacciatrice. 

Lei cercherà di fare un passo importante, di conquistare da sé il potere, il suo nome e non quello del marito, ma nel farlo scoprirà una via diversa. 


La storia principale si fa interessante verso la fine, dove vengono a galla molti segreti, però non mi ha coinvolto moltissimo. 

Il protagonista prenderà una decisione, che comprendo, ma avrei preferito se in tutto il libro, o comunque una buona parte, ci fosse stato un pò più di travaglio interiore. 


La bellezza del libro sta nello stile di scrittura. Per me bellissimo. Prosa giusta e coinvolgente, dialoghi con una ricerca del linguaggio appropriata,descrizioni accurate ma mai eccessive, ambientazioni perfette. 

In conclusione vi posso dire che è un libro che consiglio, ni perchè comunque di base è una buona scrittura e il romanzo non male,una storia a mio avviso anonima.  sicuramente se volete approcciare a questo scrittore vi consiglio di partire da altro. Ha un buonissimo potenziale che personalmente non ho visto spiccare in questo libro.



lunedì 20 febbraio 2023

Recensione: A cena con l'assassino di Alexandra Benedict

Casa editrice: Netwon compton editore

Genere: Giallo

Pagine: 288

Pubblicazione: ottobre 22

Voto:


Lily Armitage ha deciso che non metterà mai più piede a Endgame House, la grande dimora di famiglia in cui sua madre è morta ventuno anni prima. I suoi propositi, però, vacillano quando riceve una lettera dalla zia, che la invita alla sfida tradizionale che si tiene ogni anno: il Gioco di Natale. In cosa consiste? I partecipanti dovranno trovare dodici chiavi con i dodici indizi a disposizione. Quest'anno c'è un premio speciale: l'atto di proprietà di Endgame House. A Lily non interessa nulla della casa, ma nel biglietto c'è un dettaglio che basta da solo a convincerla: durante i giochi verranno rivelati gli indizi per scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Ma è davvero così o si tratta di uno scherzo di pessimo gusto? Per scoprirlo, Lily deve trascorrere dodici giorni nella grande casa insieme ai cugini, risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri della famiglia Armitage. Quando una tempesta di neve isola la casa da ogni contatto con l'esterno, tutto può succedere…


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “A cena con l’assassino di Alexandra Benedict.

Libro che mi ha attirato principalmente dalla copertina, una volta letta la trama con vibes alla Agatha Christie non ho saputo resistere. 


L’idea di base è del classico thriller con un gruppo di persone intrappolate in una casa, isolata da tutto e senza possibilità di fuggire. Infatti ci troviamo a Endgame house, dove tutti i cugini della famiglia Armitage si ritrovano per il gioco di natale. In questo gioco, tramite indizi nascosti in sonetti composti dalla zia defunta, i nostri giovani protagonisti cercheranno di scovare delle chiavi, chi riuscirà a vincere diventerà l'erede della casa. 

Il gioco di Natale è sempre stato tradizione della famiglia, e la nostra protagonista Lily sembra essere bravissima nel risolverlo. 


Partiamo dalle cose positive del libro (non tantissime ma ci sono ) 🙂sicuramente è una lettura molto coinvolgente che intrattiene piacevolmente il lettore. La prima parte l’ho trovata un pò più lenta ma la seconda scorre via che è un piacere. La scrittura non è nulla di particolare, semplice e scorrevole, nel testo ho solo notato un po ' di refusi non so se dovuti alla traduzione o al testo originale. 

Il romanzo però l’ho trovato abbastanza tragicomico. Personalmente l’ho apprezzato, reazioni ai delitti veramente stupide, scelte dei personaggi discutibili, il colpevole abbastanza intuibile, diciamo che non deve essere preso molto sul serio. 

Mi ha dato la stessa impressione di quando si guarda un film che prende in giro i film horror. Ad un certo punto ho anche pensato che alla fine erano ancora tutti vivi! ahaha 


Una caratterizzazione del libro sono i giochi, specialmente i giochi di parole che si trovano all’interno. Ad inizio romanzo è tutto spiegato, ma il lettore può cercare di scoprire anagrammi e titoli di libri nelle pagine. personalmente non ho trovato nulla, ma non ci ho neanche provato molto. 


I personaggi non so decidere se descrivere completamente idioti oppure con la testa tra le nuvole. sicuramente sono una parte importante del libro, ma per quello che spiegavo prima non sono riuscita a prendere sul serio nessuno di loro. 

I delitti, che non vi posso spoilerare, sono molto banali. dimenticati dopo due secondi, perchè è più importante tornare a risolvere i rebus del gioco di Natale piuttosto che cercare di capire che diamine è successo! 


In conclusione è un libro che non deve essere preso sul serio, se lo si legge con questo intento è una lettura che intrattiene e che incolla il lettore alle pagine . Se invece siete alla ricerca di un buon thriller, ambientato nel periodo natalizio, bè cercate altrove ;)




sabato 1 ottobre 2022

Recensione: All yuor perfect (un ricordo ti parlerà di noi) di Colleen Hoover

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Genere: Narrativa contemporanea;  romanzo rosa

Pubblicazione: Aprile 2019

Pagine: 242

Voto: 

La storia tra Quinn e Graham è stata una vertigine di emozioni fin dal loro primo rocambolesco incontro. Si sono conosciuti nel giorno peggiore della loro vita, e da allora non si sono più lasciati. Oggi, però, quell'amore perfetto è minacciato dalle mille imperfezioni del loro matrimonio.

Gli errori, i segreti e gli inevitabili contraccolpi della vita, accumulatisi nel corso degli anni, li stanno distruggendo. E allontanando. Non è facile individuare chi abbia più colpe. Ed entrambi sono bravi nel fingere che nulla sia cambiato.

D'altronde, è duro ammettere che si è arrivati al capolinea quando l'amore c'è ancora. Si tende a credere che un matrimonio finisca solo quando la rabbia e il disprezzo prendono il posto della felicità. Ma Quinn e Graham non sono arrabbiati l'uno con l'altra. Semplicemente, non sono più gli stessi di un tempo, stentano a riconoscere nell'altro la persona di cui si sono innamorati e il loro rapporto è pericolosamente vicino a un punto di non ritorno. A un passo dal vuoto, tuttavia, il ricordo di chi erano e una promessa racchiusa in una scatola di lettere custodita da tempo potrebbero salvare il loro amore, e loro stessi. Perché, a volte, l'amore ha soltanto bisogno di ritrovare la strada di casa.

Buongiorno lettori, oggi sono qui a parlarvi di un libro che mi ha letteralmente conquistato. In un periodo di blocco sono stata chiamata da questo titolo e me ne sono completamente innamorata. Partiamo già dalla copertina che è davvero bella. Il contenuto del libro lo è ancora di più. 

Il romanzo racconta la storia di Quinn e Graham una coppia sposata che è arrivata ad un punto molto difficile del matrimonio. Il loro rapporto non ha subito una spaccatura netta ma si è deteriorato con il tempo, mutando insieme a loro e così ora si trovano a fare i conti con una situazione complicata, l’amore c’è ma non basta. 

Una cosa che mi è piaciuta del romanzo sono i capitoli alternati tra passato e presente. Il lettore in questo modo vede l’inizio di questo amore ed il deteriorarsi di esso. Le cose che succedono a Quinn e Graham sono gli eventi della vita che cambiano, si evolvono e solitamente loro si evolvono con essi. Sicuramente il loro matrimonio è stato toccato da un grandissimo evento,  l’infertilità della coppia. 

Nonostante i vari tentativi, cure, tentativi di PMA non è possibile per la coppia avere il risultato della gravidanza. Sono ricorsi anche alle adozioni, ma per un vecchio  incidente di Graham nessuno darà mai loro il benestare per adottare un bambino. 

Nonostante tutti questi fallimenti ogni 28 giorni Quinn spera di non dover soffrire per l’arrivo del ciclo, che invece si presenta sempre regolare. Stare con suo marito è diventato un peso, un obbligo, una sofferenza che le conferisce una minima speranza ogni mese, che poi viene puntualmente distrutta. 

Quinn non riesce più a trovare la spensieratezza di un tempo e Graham non si trova più in questo matrimonio. 

Qui vediamo una coppia che nonostante si ami ancora infinitamente incontra molti ostacoli che diventa sempre più difficile superare. Ma grazie ad una scatola che hanno sigillato il giorno del loro primo anniversario di matrimonio ricorderanno  qual è il senso del loro matrimonio e la loro voglia di condividere le cose con il partner. 


Il romanzo ha una scrittura scorrevolissima e nonostante il tema non sia leggero, soprattutto per persone che possono vivere esperienze simili, si fa leggere con molta semplicità.  

La loro storia fa capire quanto sia complessa una relazione, che non basta sempre solo l’amore, ma che grazie all’amore si può andare avanti. In un matrimonio la coppia è fondamentale. 

Questo non c’entra nulla con il libro ma nel corso pre parto che ho seguito la ginecologa ha ribadito più volte un concetto che trovo molto intenso; La vostra famiglia si basa sulla vostra coppia! 

La coppia va sempre e comunque coltivata, nonostante i figli, nonostante il tempo ed in questo romanzo lo vediamo molto bene. 

La comunicazione non è sempre facile, anzi può essere molto difficile, ma è una delle pietre base del rapporto. 


Insomma che dirvi se cercate una storia di un amore maturo, delle difficoltà reali, senza troppo romanticismo melenso  ecco questo libro potrebbe fare al caso vostro.




lunedì 5 settembre 2022

Recensione: Illuminae di Amie Kaufamn e Jay Kristoff

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Fantascienza Si-fi 

Pubblicazione:ottobre 2016

Pagine: 599

Voto: 


Quel giorno, quando si è svegliata, Kady pensava che rompere con Ezra sarebbe stata la cosa più difficile da affrontare. Poche ore dopo il suo pianeta è stato invaso. Anno 2575: il cielo di Kerenza, un pianeta poco più grande di un granello di sabbia coperto di ghiaccio e sperduto nell'universo, si oscura all'improvviso. Tra le esplosioni e le urla degli abitanti terrorizzati, una squadra d'assalto della... una potente corporation interstellare, dà inizio all'invasione. Ed Ezra e Kady, che si rivolgono a malapena la parola, sono costretti a cercare insieme una via di fuga. Alcuni giorni dopo, però, un mortale... mutante inizia a diffondersi a bordo di una delle navi sulle quali si trovano i due ragazzi e gli altri superstiti. Come se non bastasse, AIDAN, l'intelligenza artificiale che dovrebbe... pare essersi trasformato nel nemico. E nessuno dei militari incaricati delle operazioni di salvataggio sembra intenzionato a spiegare ciò che sta accadendo. Quando Kady riesce ad accedere a... strettamente riservate, le è subito chiaro che l'unica persona che può aiutarla è anche l'unica con la quale pensava non avrebbe più avuto nulla a che fare.


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro super famoso sul bookstagram, Illuminae. 

Era una vita che volevo leggere questo libro, ma non mi sono mai decisa, ora grazie alla sfida di lettura a cui avevo partecipato mi sono decisa ad acquistarlo e leggerlo. 

Il mio giudizio non è super positivo. Il romanzo ha sicuramente una grafica ed una struttura bellissime. 

Le pagine fatte a file, quelle nere che rappresentano lo spazio, le chat tra i vari personaggi, insomma è un libro anche solo da avere per bellezza in sé. Arriviamo però al contenuto, che aimè non mi ha entusiasmato come pensavo. In  pochissime parole lo riassumo in carino, ma nulla di che. Ora vi spiego meglio. 

Il libro è scritto tramite file e questo purtroppo non mi ha permesso di empatizzare con i protagonisti, che ho trovato abbastanza insopportabili. All’inizio del romanzo non si parlano neanche quasi (visto che si sono appena lasciati) e a metà arrivano a scrivere cose che fanno quasi venire il diabete! anche meno! 

La storia in  sè l’ho anche trovata interessante, la parte Si-Fi con le varie navicelle spaziali, l'intelligenza artificiale è descritta davvero bene, ma non sono riuscita ad entrare in contatto ed empatizzare con la storia.

I file sono molto interessanti ma mi sono risultati un pò freddi. 


Una cosa che mi è piaciuta visivamente ma non a livello di testo sono le parti annerite. 

Le parole cancellate sono parolacce e questo sappiamo essere nello stile di Kristoff, tuttavia ho avuto l’impressione che abbiano inserito parolacce anche dove non ce ne fosse bisogno solo per dare un effetto particolare al testo. 

Chiariamo io non sono per nulla contraria al linguaggio volgare, non mi da neanche fastidio, anzi, ma deve essere contestualizzato. 

Ci sono dei passaggi dove le parolacce le ho trovate davvero forzate e li mi ha dato l’impressione che fossero inserite solo per l’effetto particolare del testo. 


Proverò a continuare la serie?! Presumo di si, visto che chi ha avuto la mia impressione di freddezza del libro mi ha rassicurato che il secondo è molto più coinvolgente. 

Nonostante sia un mattoncino di quasi 600 pagine si legge velocemente grazie alla sua struttura. 

L’impronta di Kristoff si nota come dicevo per il linguaggio, mentre sulla KAufman non mi posso esprimere in quanto non ho mai letto nulla. 


In conclusione vi dico che è un libro che consiglio a chi adora i libri strani e gli Young adult, ma non lo consiglio se cercate una storia travolgente. 

ps: consigliatissimo se volete leggere un libro che rientra nella categoria di libri strani e particolari, ma di facile lettura.




mercoledì 24 agosto 2022

Recensione: Il bacio che non ti ho dato di Angela Contini

Casa Editrice:  ‎ Newton Compton Editori

Genere: Romanzo rosa

Pubblicazione: luglio 2019

Pagine: 204

Voto:




Marco Leonardi è un professore di Lettere e Filosofia in attesa di una cattedra all’università. Crede nell’amore a prima vista o almeno nell’attrazione a prima vista, ed è quello che gli succede quando incontra Stella a una festa di compleanno. Fra i due sembra nascere un’intesa, ma poi Stella sparisce senza nemmeno salutarlo. Stella Bonallevi è una giovane e promettente stilista con un passato scomodo. A ventinove anni decide di prendere il diploma di maturità per inseguire il suo sogno e, nell’istituto privato dove si è iscritta, si ritrova come professore di lettere proprio Marco. Non solo, Marco ha preso in affitto una stanza nella casa delle sue due zie dove vive anche lei. Al tipo di attrazione che provano entrambi non si sfugge, ma Stella fatica a lasciarsi andare. E se il destino avesse dei piani per loro? Sullo sfondo della campagna toscana, Marco e Stella stanno per imparare che, alla lunga, è impossibile ignorare i desideri del cuore.


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un altro libro che ho letto per la sfida di lettura a cui ho partecipato ad inizio agosto. 

Questo è rientrato nella categoria storia d’amore, e mi aveva fatto guadagnare punti bonus perchè letto in 24h. 


Come si può evincere dalla trama è un libro rosa. Se mi seguite da un pò sapete che Angela Contini è una delle scrittrici di romance che preferisco, ma in questo caso mi ha un pò deluso. 

La storia di Marco e Stella l’ho trovata a dir poco prevedibile e scontata. 

Si percepisce fin da subito come va a finire la storia, e anzi praticamente non c’è suspance. Marco, professore stimato, si comporta peggio di un ragazzino, facendo ripicche e trucchetti.

Stella d’altro canto non è da meglio. Si definisce donna, ma anche lei ha comportamenti da ragazzina. Appena conosce Marco alla festa, prima di un bacio lui si allontana per rispondere al telefono, lei origlia due parole e bam crede che lui sia fidanzato. Al posto di parlare come due persone normali lei scappa e lui farà di tutto per ritrovarla. (quello che confessa ad un certo punto fa pure paura!) 


Il romanzo l’ho trovato davvero surreale, tragicomico e a tratti insensato. 

La scrittura è scorrevole,( nonostante il no sense ci ho messo un giorno a leggerlo) ma purtroppo non basta una bella scrittura. 

Mi spiace, questa è la prima volta che questa autrice mi delude in questo modo. 

Non c’è nulla oltre la storia d’amore con le varie scaramucce. La Contini l’ho sempre adorata perchè oltre la storia d’amore c’è sempre una tematica, una storia più profonda mentre qui manca completamente.  Il potenziale ci sarebbe, la storia passata di Stella, le malelingue che fanno male, il valore delle parole, il sogno di aprire un'attività, ma purtroppo sono tutte cose messe ai margini. 


In conclusione vi dico che questo romanzo non lo consiglio, ma andate a spulciare altri libri dell’autrice che meritano davvero. (trovate altre recensioni di suoi libri nel blog)