sabato 1 ottobre 2022

Recensione: All yuor perfect (un ricordo ti parlerà di noi) di Colleen Hoover

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Genere: Narrativa contemporanea;  romanzo rosa

Pubblicazione: Aprile 2019

Pagine: 242

Voto: 

La storia tra Quinn e Graham è stata una vertigine di emozioni fin dal loro primo rocambolesco incontro. Si sono conosciuti nel giorno peggiore della loro vita, e da allora non si sono più lasciati. Oggi, però, quell'amore perfetto è minacciato dalle mille imperfezioni del loro matrimonio.

Gli errori, i segreti e gli inevitabili contraccolpi della vita, accumulatisi nel corso degli anni, li stanno distruggendo. E allontanando. Non è facile individuare chi abbia più colpe. Ed entrambi sono bravi nel fingere che nulla sia cambiato.

D'altronde, è duro ammettere che si è arrivati al capolinea quando l'amore c'è ancora. Si tende a credere che un matrimonio finisca solo quando la rabbia e il disprezzo prendono il posto della felicità. Ma Quinn e Graham non sono arrabbiati l'uno con l'altra. Semplicemente, non sono più gli stessi di un tempo, stentano a riconoscere nell'altro la persona di cui si sono innamorati e il loro rapporto è pericolosamente vicino a un punto di non ritorno. A un passo dal vuoto, tuttavia, il ricordo di chi erano e una promessa racchiusa in una scatola di lettere custodita da tempo potrebbero salvare il loro amore, e loro stessi. Perché, a volte, l'amore ha soltanto bisogno di ritrovare la strada di casa.

Buongiorno lettori, oggi sono qui a parlarvi di un libro che mi ha letteralmente conquistato. In un periodo di blocco sono stata chiamata da questo titolo e me ne sono completamente innamorata. Partiamo già dalla copertina che è davvero bella. Il contenuto del libro lo è ancora di più. 

Il romanzo racconta la storia di Quinn e Graham una coppia sposata che è arrivata ad un punto molto difficile del matrimonio. Il loro rapporto non ha subito una spaccatura netta ma si è deteriorato con il tempo, mutando insieme a loro e così ora si trovano a fare i conti con una situazione complicata, l’amore c’è ma non basta. 

Una cosa che mi è piaciuta del romanzo sono i capitoli alternati tra passato e presente. Il lettore in questo modo vede l’inizio di questo amore ed il deteriorarsi di esso. Le cose che succedono a Quinn e Graham sono gli eventi della vita che cambiano, si evolvono e solitamente loro si evolvono con essi. Sicuramente il loro matrimonio è stato toccato da un grandissimo evento,  l’infertilità della coppia. 

Nonostante i vari tentativi, cure, tentativi di PMA non è possibile per la coppia avere il risultato della gravidanza. Sono ricorsi anche alle adozioni, ma per un vecchio  incidente di Graham nessuno darà mai loro il benestare per adottare un bambino. 

Nonostante tutti questi fallimenti ogni 28 giorni Quinn spera di non dover soffrire per l’arrivo del ciclo, che invece si presenta sempre regolare. Stare con suo marito è diventato un peso, un obbligo, una sofferenza che le conferisce una minima speranza ogni mese, che poi viene puntualmente distrutta. 

Quinn non riesce più a trovare la spensieratezza di un tempo e Graham non si trova più in questo matrimonio. 

Qui vediamo una coppia che nonostante si ami ancora infinitamente incontra molti ostacoli che diventa sempre più difficile superare. Ma grazie ad una scatola che hanno sigillato il giorno del loro primo anniversario di matrimonio ricorderanno  qual è il senso del loro matrimonio e la loro voglia di condividere le cose con il partner. 


Il romanzo ha una scrittura scorrevolissima e nonostante il tema non sia leggero, soprattutto per persone che possono vivere esperienze simili, si fa leggere con molta semplicità.  

La loro storia fa capire quanto sia complessa una relazione, che non basta sempre solo l’amore, ma che grazie all’amore si può andare avanti. In un matrimonio la coppia è fondamentale. 

Questo non c’entra nulla con il libro ma nel corso pre parto che ho seguito la ginecologa ha ribadito più volte un concetto che trovo molto intenso; La vostra famiglia si basa sulla vostra coppia! 

La coppia va sempre e comunque coltivata, nonostante i figli, nonostante il tempo ed in questo romanzo lo vediamo molto bene. 

La comunicazione non è sempre facile, anzi può essere molto difficile, ma è una delle pietre base del rapporto. 


Insomma che dirvi se cercate una storia di un amore maturo, delle difficoltà reali, senza troppo romanticismo melenso  ecco questo libro potrebbe fare al caso vostro.




lunedì 5 settembre 2022

Recensione: Illuminae di Amie Kaufamn e Jay Kristoff

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Fantascienza Si-fi 

Pubblicazione:ottobre 2016

Pagine: 599

Voto: 


Quel giorno, quando si è svegliata, Kady pensava che rompere con Ezra sarebbe stata la cosa più difficile da affrontare. Poche ore dopo il suo pianeta è stato invaso. Anno 2575: il cielo di Kerenza, un pianeta poco più grande di un granello di sabbia coperto di ghiaccio e sperduto nell'universo, si oscura all'improvviso. Tra le esplosioni e le urla degli abitanti terrorizzati, una squadra d'assalto della... una potente corporation interstellare, dà inizio all'invasione. Ed Ezra e Kady, che si rivolgono a malapena la parola, sono costretti a cercare insieme una via di fuga. Alcuni giorni dopo, però, un mortale... mutante inizia a diffondersi a bordo di una delle navi sulle quali si trovano i due ragazzi e gli altri superstiti. Come se non bastasse, AIDAN, l'intelligenza artificiale che dovrebbe... pare essersi trasformato nel nemico. E nessuno dei militari incaricati delle operazioni di salvataggio sembra intenzionato a spiegare ciò che sta accadendo. Quando Kady riesce ad accedere a... strettamente riservate, le è subito chiaro che l'unica persona che può aiutarla è anche l'unica con la quale pensava non avrebbe più avuto nulla a che fare.


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro super famoso sul bookstagram, Illuminae. 

Era una vita che volevo leggere questo libro, ma non mi sono mai decisa, ora grazie alla sfida di lettura a cui avevo partecipato mi sono decisa ad acquistarlo e leggerlo. 

Il mio giudizio non è super positivo. Il romanzo ha sicuramente una grafica ed una struttura bellissime. 

Le pagine fatte a file, quelle nere che rappresentano lo spazio, le chat tra i vari personaggi, insomma è un libro anche solo da avere per bellezza in sé. Arriviamo però al contenuto, che aimè non mi ha entusiasmato come pensavo. In  pochissime parole lo riassumo in carino, ma nulla di che. Ora vi spiego meglio. 

Il libro è scritto tramite file e questo purtroppo non mi ha permesso di empatizzare con i protagonisti, che ho trovato abbastanza insopportabili. All’inizio del romanzo non si parlano neanche quasi (visto che si sono appena lasciati) e a metà arrivano a scrivere cose che fanno quasi venire il diabete! anche meno! 

La storia in  sè l’ho anche trovata interessante, la parte Si-Fi con le varie navicelle spaziali, l'intelligenza artificiale è descritta davvero bene, ma non sono riuscita ad entrare in contatto ed empatizzare con la storia.

I file sono molto interessanti ma mi sono risultati un pò freddi. 


Una cosa che mi è piaciuta visivamente ma non a livello di testo sono le parti annerite. 

Le parole cancellate sono parolacce e questo sappiamo essere nello stile di Kristoff, tuttavia ho avuto l’impressione che abbiano inserito parolacce anche dove non ce ne fosse bisogno solo per dare un effetto particolare al testo. 

Chiariamo io non sono per nulla contraria al linguaggio volgare, non mi da neanche fastidio, anzi, ma deve essere contestualizzato. 

Ci sono dei passaggi dove le parolacce le ho trovate davvero forzate e li mi ha dato l’impressione che fossero inserite solo per l’effetto particolare del testo. 


Proverò a continuare la serie?! Presumo di si, visto che chi ha avuto la mia impressione di freddezza del libro mi ha rassicurato che il secondo è molto più coinvolgente. 

Nonostante sia un mattoncino di quasi 600 pagine si legge velocemente grazie alla sua struttura. 

L’impronta di Kristoff si nota come dicevo per il linguaggio, mentre sulla KAufman non mi posso esprimere in quanto non ho mai letto nulla. 


In conclusione vi dico che è un libro che consiglio a chi adora i libri strani e gli Young adult, ma non lo consiglio se cercate una storia travolgente. 

ps: consigliatissimo se volete leggere un libro che rientra nella categoria di libri strani e particolari, ma di facile lettura.




mercoledì 24 agosto 2022

Recensione: Il bacio che non ti ho dato di Angela Contini

Casa Editrice:  ‎ Newton Compton Editori

Genere: Romanzo rosa

Pubblicazione: luglio 2019

Pagine: 204

Voto:




Marco Leonardi è un professore di Lettere e Filosofia in attesa di una cattedra all’università. Crede nell’amore a prima vista o almeno nell’attrazione a prima vista, ed è quello che gli succede quando incontra Stella a una festa di compleanno. Fra i due sembra nascere un’intesa, ma poi Stella sparisce senza nemmeno salutarlo. Stella Bonallevi è una giovane e promettente stilista con un passato scomodo. A ventinove anni decide di prendere il diploma di maturità per inseguire il suo sogno e, nell’istituto privato dove si è iscritta, si ritrova come professore di lettere proprio Marco. Non solo, Marco ha preso in affitto una stanza nella casa delle sue due zie dove vive anche lei. Al tipo di attrazione che provano entrambi non si sfugge, ma Stella fatica a lasciarsi andare. E se il destino avesse dei piani per loro? Sullo sfondo della campagna toscana, Marco e Stella stanno per imparare che, alla lunga, è impossibile ignorare i desideri del cuore.


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un altro libro che ho letto per la sfida di lettura a cui ho partecipato ad inizio agosto. 

Questo è rientrato nella categoria storia d’amore, e mi aveva fatto guadagnare punti bonus perchè letto in 24h. 


Come si può evincere dalla trama è un libro rosa. Se mi seguite da un pò sapete che Angela Contini è una delle scrittrici di romance che preferisco, ma in questo caso mi ha un pò deluso. 

La storia di Marco e Stella l’ho trovata a dir poco prevedibile e scontata. 

Si percepisce fin da subito come va a finire la storia, e anzi praticamente non c’è suspance. Marco, professore stimato, si comporta peggio di un ragazzino, facendo ripicche e trucchetti.

Stella d’altro canto non è da meglio. Si definisce donna, ma anche lei ha comportamenti da ragazzina. Appena conosce Marco alla festa, prima di un bacio lui si allontana per rispondere al telefono, lei origlia due parole e bam crede che lui sia fidanzato. Al posto di parlare come due persone normali lei scappa e lui farà di tutto per ritrovarla. (quello che confessa ad un certo punto fa pure paura!) 


Il romanzo l’ho trovato davvero surreale, tragicomico e a tratti insensato. 

La scrittura è scorrevole,( nonostante il no sense ci ho messo un giorno a leggerlo) ma purtroppo non basta una bella scrittura. 

Mi spiace, questa è la prima volta che questa autrice mi delude in questo modo. 

Non c’è nulla oltre la storia d’amore con le varie scaramucce. La Contini l’ho sempre adorata perchè oltre la storia d’amore c’è sempre una tematica, una storia più profonda mentre qui manca completamente.  Il potenziale ci sarebbe, la storia passata di Stella, le malelingue che fanno male, il valore delle parole, il sogno di aprire un'attività, ma purtroppo sono tutte cose messe ai margini. 


In conclusione vi dico che questo romanzo non lo consiglio, ma andate a spulciare altri libri dell’autrice che meritano davvero. (trovate altre recensioni di suoi libri nel blog)



giovedì 18 agosto 2022

Recensione: Il rosmarino non capisce l'inverno di Matteo Bussola

Casa editrice: Einaudi 

Genere: Narrativa 

Pubblicazione: Giugno 2022

Pagine: 160

Voto:


«A cosa pensa una donna quando, assordata dalle voci di tutti, capisce all’improvviso di aver soffocato la propria?» In pochi come Matteo Bussola sanno raccontare, con tanta delicatezza e profondità, le contraddizioni dei rapporti umani. In pochi sanno cogliere con tale pudore il nostro desiderio e la nostra paura di essere felici. Una donna sola che in tarda età scopre l’amore. Una figlia che lotta per riuscire a perdonare sua madre. Una ragazza che invece non vuole figli, perché non sopporterebbe il loro dolore. Una vedova che scrive al marito. Una sedicenne che si innamora della sua amica del cuore. Un’anziana che confida alla badante un terribile segreto. Le eroine di questo libro non hanno nulla di eroico, sono persone comuni, potrebbero essere le nostre vicine di casa, le nostre colleghe, nostra sorella, nostra figlia, potremmo essere noi. Fragili e forti, docili e crudeli, inquiete e felici, amano e odiano quasi sempre con tutte sé stesse, perché considerano l’amore l’occasione decisiva. Cadono, come tutti, eppure resistono, come il rosmarino quando sfida il gelo dell’inverno che tenta di abbatterlo, e rinasce in primavera nonostante le cicatrici. Un romanzo in cui si intrecciano storie ordinarie ed eccezionali, che ci toccano, ci interrogano, ci commuovono.

Buongiorno lettori, a inizio agosto ho partecipato ad una readathon, dove come sfida di lettura c’erano vari punti. Uno dei punti “un libro con qualcosa di rosa in copertina” ed ecco che ho visto la copertina di questo libro e mi ha subito attirato. 

Un libro che parla di donne, donne comuni come possiamo esserlo tutte noi. 

Non sapevo bene cosa aspettarmi dalla trama ma devo dire che è stata una lettura semplice, veloce e piacevole. 


Il libro è strutturato in brevi capitoli, ognuno con una storia di una donna diversa. Ogni capitolo sembra una breve storia a sé, ma alla fine capiamo che è tutto collegato. 

Le storie hanno in comune il fatto di essere narrate da donne, le donne sono proprio l’essenza del libro, ed in più hanno in comune il fatto di essere semplici racconti di vita normale. Ammetto che ci sono capitoli che mi hanno emozionata e rapita maggiormente rispetto ad altri, ma quello penso varia anche dalle tematiche descritte in ciascun capitolo. 

Penso che ogni donna possa ritrovarsi in almeno una “storia”, proprio perché narrano la vita semplice, la quotidianità. 


Forse una pecca è che all’inizio non si capisce bene se i capitoli saranno o meno collegati tra di loro e quindi ad inizio lettura sembra di stare leggendo piccole storie ognuna a sé. 

La scrittura l’ho trovata leggere e super scorrevole. 


Non è un libro che rimane addosso, ma lo consiglio comunque per una lettura veloce e leggera con protagoniste tante donne come noi. 






martedì 26 luglio 2022

Recensione: Nel nome della madre di Maria Cristina Grella

Casa Editrice: libromania

Genere: Thriller , giallo

Pubblicazione: Luglio 2022

Pagine: 319

Voto:


È una fredda domenica di dicembre quando il corpo di una giovane donna viene ritrovato seminudo sulla spiaggia di Vietri sul mare. Si chiama Elena Schiano, è stata strangolata e il suo cadavere, avvolto in un vecchio plaid, è ricoperto solo da un dolcevita nero. Il commissario della polizia di Salerno Irene Bruno e la sua squadra iniziano a indagare e non tardano a individuare i collegamenti con altri omicidi irrisolti. Le vittime erano tutte future madri. Prostitute. Elena Schiano aveva un passato difficile e aspettava un figlio. In una città illuminata dallo spettacolo delle “Luci d’artista” e in preda alla frenesia degli acquisti di Natale, la caccia al killer negli ambienti degradati della zona diventa un’ossessione per Irene. Da quando è rimasta vedova, pochi mesi prima, il lavoro è diventato l’unico anestetico per affrontare i fantasmi di una vita: l’ombra del rapporto con la madre, i figli non avuti, i troppi silenzi sulla morte del marito. Un’indagine serrata per il commissario Irene Bruno, aiutata dal vice Andrea Tittarelli – trapiantato da Perugia in un Sud che non conosce e non capisce – e l’ispettrice Amina Najib. Un caso intricato che li costringe a rischiare la vita e a confrontarsi con gli istinti più atavici e oscuri dell’animo umano.


Buongiorno lettori, eccomi a parlarvi di un libro che fin dalla prima volta che ho letto la trama mi ha colpito. Indecisa sul subito se leggerlo o meno (visto che le vittime sono donne incinta) ho deciso di provare a dargli una possibilità e mi è piaciuto. 

Letto nel giro di qualche giorno, è uno di quei libri che non riesci più a posare. 

La prima cosa che ho apprezzato molto è che il libro ingrana subito, si entra diretti nella storia senza troppi incipit. Ci viene subito presentata Irene Bruno, il commissario, insieme alla propria squadra durante il ritrovamento del corpo di Elena Schiano. Dopo il ritrovamento del corpo l’ispettrice Najib metterà al corrente il commissario di altri delitti di donne in gravidanza, prostitute, avvenuti qualche tempo prima con le stesse modalità. Da qui inizierà a presentarsi l’ipotesi di un serial killer e si inizierà ad indagare. Il romanzo è prettamente femminile, abbiamo molti personaggi donne, le vittime in gravidanza e il tema gravidanza legato in qualche modo a Irene. 

La scrittura è molto semplice ma accattivante, ti tiene incollato alle pagine e ti fa venir voglia di scoprire l’assassino. 

Dopo aver preso parte ad un incontro con l’autrice ho appreso che lei nasce come scrittrice Romance e questo tocco si nota nel libro, ma non disturba affatto. Ho infatti apprezzato la storia tra Irene e Andrea, ma ancora di più ho apprezzato la storia personale di Irene. 

Per quanto riguarda i delitti e l'assassino diciamo che la conclusione si vede arrivare, non è stato un vero colpo di scena per quel che mi riguarda. Ho comunque apprezzato perché è una risoluzione molto credibile e coerente con la storia. 

E un libro che consiglio,sia agli amanti del genere, sia a chi ha voglia di approcciarsi a qualcosa di diverso. 


 



mercoledì 6 luglio 2022

Recensione: Palazzo di sangue di June Hur

Casa editrice: DeAgostini

Genere: Narrativa per ragazzi

Pubblicazione: Maggio 2022

Pagine: 319

Voto: 


Essere figlia illegittima nella Corea del 1700 significa non avere futuro. E infatti nessuno scommetterebbe su Hyeon, diciotto anni e una passione per la medicina. Neanche chi l’ha messa al mondo. Eppure, la sua determinazione la porta fino al palazzo del principe, dove trova lavoro come infermiera di corte. Non diventerà mai medico, certo, perché è solo una donna, ma se non farà troppo rumore forse riuscirà a ottenere almeno il rispetto di suo padre. Nel palazzo, però, niente è come sembra. Jeongsu, la sua mentore, la mette in guardia fin da subito: i pettegolezzi possono essere pericolosi. Possono esplodere… In una sola notte vengono assassinate quattro donne, i loro corpi sono rinvenuti nell’ambulatorio di Jeongsu. Nessuno ha visto nulla, ma per la polizia trovare un capro espiatorio tra le donne non è difficile. È Jeongsu la colpevole. E merita la morte. Hyeon è certa che la sua amica non abbia commesso quegli omicidi ed è intenzionata a provarlo. Anche se per farlo potrebbe attirare su di sé il biasimo di tutti. Ricostruire i fatti che hanno portato al massacro, però, è più pericoloso del previsto e nemmeno la strana alleanza che Hyeon stringe con Eojin, giovane ispettore dai modi autoritari e lo sguardo intenso, può proteggere la ragazza dalla rovina. Soprattutto perché… la scia di sangue non accenna ad arrestarsi. June Hur dà vita a un romanzo basato su fatti storici reali, l’inquietante storia di un Jack lo Squartatore coreano.


   
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro per ragazzi che mi è stato gentilmente inviato dalla DeA. 

Palazzo di sangue  è ambientato nella corea del settecento e vede protagonista una ragazza Hyeon, un'infermiera di corte. Essere una donna coreana nel settecento non era affatto semplice, i propri sogni venivano spezzati ancora prima di poterli esprimere e quindi Hyeon sa che non diventerà mai un medico, ma non vorrà starsene con le mani in mano dopo che la propria mentore verrà accusata ingiustamente di essere responsabile dei quattro cadaveri di donne ritrovati fuori da palazzo. 

Il romanzo l’ho trovato un ottimo libro per ragazzi. Ci troviamo davanti ad un romanzo dalle sfumature thriller, con un pizzico di avventura, coraggio ed amore. 

La storia ruota intorno all’omicidio di queste quattro donne, ma chi sarà il vero assassino?! 

Tutti, anche il principe, sembrano avere qualcosa da nascondere, e così Eojin, giovane ispettore della polizia, indagherà sugli omicidi, con l’aiuto segreto di Hyeon. 

Le ricerche per trovare l’assassino le ho trovate coinvolgenti e mai noiose. Impariamo a conoscere la protagonista e il suo modo di agire. 

Quando vengono descritti omicidi o scene di lotta anche se l’autrice entra nei dettagli non risultano mai pesanti.  


La scrittura del libro l’ho trovata non pesante, leggera, ma vi avverto ci sono all’interno del romanzo tantissimi nomi in coreano. A fine romanzo troviamo anche un glossario con tutti i nomi coreani ed il loro significato. Personalmente non bazzicando molto nella cultura orientale all'inizio ho trovato “insidioso” avere tutte queste parole sconosciute e impronunciabili. Più si procede nella storia, più prendevo dimestichezza con i vari termini. 


Come anticipavo, troviamo anche una storia d’amore che ho apprezzato molto. Non è affatto invasiva, si prende il suo tempo all'interno del romanzo. Ho trovato molto carino il fatto che nella love story si dia molta importanza alla fiducia. I due personaggi devono fidarsi l’un l’altra pur essendosi conosciuti da poco, e con il passare delle pagine diventerà sempre più grande questa fiducia. Trovo che sia un buon modo per approcciarsi ad una storia d’amore in un libro per ragazzi. Non ci si concentra sull’aspetto fisico dei due, ma sul carattere. 

Vengono anche viste le dinamiche famigliari di Hyeon. Il rapporto travagliato con la madre e con il padre e non meno importante viene messo in luce il fatto che gli uomini del tempo avevano più donne, con annessi figli. 


In complesso l’ho trovato un buonissimo libro per ragazzi. Oltretutto questo è l’esordio dell’autrice e come inizio direi proprio niente male! 

Quindi se cercate un romanzo per ragazzi che abbia all’interno un mistero da risolvere ma che non risulti pesante, ecco il libro per voi!



giovedì 23 giugno 2022

Recensione: La Sete di Giovanni Lucchese



Casa Editrice: d editore

Genere: Narrativa, letteratura erotica 

Pagine: 216

Pubblicazione: Novembre 2020

Voto:




Lui è un uomo depresso, stanco, ossessionato da una voglia di sesso che lo porta a collezionare incontri con altri uomini nei quali assume il ruolo di dominatore perverso. Lei è una donna ricca e annoiata che usa il suo disprezzo verso il mondo come un’arma puntata contro ogni persona che incontra. In una Roma cupa e crudele, la loro vita è composta da una serie di giornate anonime, arricchite unicamente dalle angherie quotidiane che i due si divertono a infliggere senza sosta. Le loro storie corrono parallele senza farli mai incontrare. Ma c’è un momento in cui i loro destini si incrociano, a loro insaputa, in modo inesorabile. La morte di un uomo cambierà la loro vita per sempre. La Sete è un’espressione letteraria di rabbia pura, un grido di aiuto, un urlo di terrore in cui vengono esplorati i sentimenti più oscuri e scabrosi dell’animo umano. La sete è un thriller ad alto contenuto erotico nel quale ogni parola viene detta, ogni perversione viene esplorata fino a rivelare quel lato che ognuno di noi cerca disperatamente di nascondere.

Buongiorno lettori, oggi sono qui per parlarvi di un libro e di una nuova casa editrice che ho scoperto al Salone del libro.

Colpita dalle copertine che ho visto mi sono fermata allo stand e una ragazza ha iniziato a raccontarmi i vari titoli, io ero rimasta subito colpita dalla copertina di questo libro, la sete, e così dopo aver sentito la trama ho deciso di prenderlo. ( non è l’unico libro che ho acquistato allo stand) 


Il libro ha due storie parallele che non sembrano incontrarsi mai, ma che alla fine del libro ci verrà svelato cosa le unisce. I protagonisti non hanno un nome, sono Lui e Lei. Lui, la sua storia, il suo percorso e la sua Sete sono la parte che ho apprezzato di più. Nei punti di vista di Lui siamo trasportati da un atteggiamento ossessivo verso il sesso, la sua Sete è sempre insaziabile e lui non riesce mai a controllare quando lei potrebbe arrivare e così diventa indominabille. 

Lei ha una sete diversa, neanche chiamata così, ma sempre legata al sesso e alle sue perversioni. Una specie di pretty woman, più perversa.  

Puntualizzo subito che questo libro ha alti contenuti erotici, e un linguaggio molto esplicito, dopo vi farò una parte un pò spoiler dove vi spiego meglio. 

Io il libro l’ho divorato. Si fa leggere con un tale trasporto che le pagine scorrono in modo naturale. 


Il libro è particolare, non racconta la storia di un omicidio o di un amore, è molto introspettivo. Racconta la storia di due persone tormentate, la loro malattia, il loro non sapersi trattenere. 

Nel La Sete ci viene mostrato un lato oscuro delle persone, persone che potremmo essere noi, i nostri amici, i nostri vicini. 

Ho apprezzato le scene erotiche, una tensione che sale sempre di più fino ad esaurirsi. 

La scrittura di Lucchese l’ho trovata appropriata al tipo di storia narrata. Non gira intorno alle cose le dice in modo diretto e volgare, e nonostante questo non ho mai trovato il libro pesante. 

Ad inizio lettura non sapevo cosa aspettarmi ma sono rimasta piacevolmente sorpresa. 

Non è un romanzo che parla di riscatto, ma i protagonisti sono consapevoli del loro abisso, di essere ai margini e lo accettano.

Questo è un libro lgbt ma l’ho apprezzato per il suo narrare i rapporti in modo crudo e non stucchevole. 


Ora vi voglio spiegare un po ' meglio cosa intendo per volgarità del libro. Ci sono parecchie scene di sesso, anche violente, dove persone vengono legate o imbavagliate e il tutto senza il minimo di romanticismo. Vi riporto qualche pezzo del romanzo giusto per farvi capire. 


!!!!!!!SPOILER!!!!!!!


Lo tratta sempre da schifo, vorrei sgozzarlo per questo, anche adesso gli grida qualcosa in faccia e gli sputa dietro mentre lo zingaro si avvia sul retro. ….

…. Si è messo a quattro zampe sul tavolo di legno poggiato contro la parete opposta all’ingresso. Ha i pantaloni e le mutande abbassati e si allarga le chiappe con le mani offrendomi la vista di un pasto a cui non potrei mai resistere. …. 

….Dopo avergli spinto la testa in basso tiro fuori il cazzo e glielo affondo senza tanti complimenti, lui lo ricevo come un vero maschio senza fiatare. 

FINE SPOILER


Questo è più o meno tutto lo stile del romanzo, volgare nelle scene di sesso ma anche nelle scene “normali”. 

Detto questo se non vi disturba il linguaggio esplicito è un libro che vi consiglio.