lunedì 29 ottobre 2018

Recensione: Lontano da te - Wicked 01 - J.L. Armentrout

  

Casa Editrice: Nord
Genere: Narrativa / Romanzo rosa / Urban fantasy
Pubblicazione:   28 maggio 2015
Pagine: 348
Voto: 

Ivy Morgan è una sopravvissuta. Rimasta orfana a diciotto anni, ha imparato in fretta cosa significa doversela cavare da sola e, adesso, non permette agli altri di avvicinarsi a lei, di entrare nella sua vita. Anche perché non vuole rischiare che le facciano troppe domande su come trascorre il suo tempo. Nessuno infatti deve sapere che i genitori erano affiliati a un antichissimo Ordine segreto e che, con la loro morte, è toccato a lei ereditare la loro missione…
Ren Owens è l'ultima persona al mondo per cui Ivy dovrebbe provare interesse; è impulsivo, imprevedibile, ed è troppo arrogante perfino per essere un membro dell'Élite, la sezione dell'Ordine cui vengono affidate le operazioni più rischiose. Eppure è come se Ren l’avesse stregata. Quando guarda i suoi profondi occhi verdi, Ivy sente di volere un destino diverso da quello cui è condannata: sente di volere… lui. E, per la prima volta, ha l'impressione di potersi davvero fidare. Almeno finché non intuisce che Ren le nasconde qualcosa, un segreto che potrebbe distruggere tutto ciò per cui lei ha lottato…
Lotte, scontri, coraggio e forza…Ivy e gli altri membri dell’Ordine devono darsi da fare per proteggere la città e dare la caccia ai Fae, i terribili esseri fatati che si nutrono di esseri umani. Devono inoltre difendere i portali che collegano il loro mondo al nostro, sarebbero grossi guai se i portali venissero riaperti…
Sono stata obbligata a fare questa premessa per spiegarvi di cosa parla davvero il libro…il che è una cosa assurda! Do 5 stelle a questo libro che è dinamico e divertente, la storia è molto bella, si sviluppa benissimo e è originale… do 1 stella a quel genio che ha scritto la trama e che ha scelto questo titolo. La trama non dice nulla di quello che è veramente il contenuto del libro e lo fa sembrare un insulso romanzetto rosa. Io l’ho letto perché mi è stato consigliato perché se avessi semplicemente letto una trama del genere avrei scartato il libro a priori!! Non fatemi nemmeno iniziare a parlare della copertina… parliamo invece del titolo…come cavolo si fa a tradurre un titolo intrigante come “Wicked” con “Lontano da te”?? Che poi lontano da chi io alla fine non l’ho mica capito… Come spesso accade la traduzione dei titoli in italiano fanno perdere carattere all’intero libro, lo rendono meno intrigante e interessante! Il titolo è il biglietto da visita di un libro, no? Tentavano probabilmente di darci un tocco romantico ma a un libro del genere non serve proprio…e poi più che romantico è sexy, Ren poi ha proprio tanto fascino questo è innegabile! “Wicked” evoca stregoneria, magia, poteri mistici e affascinanti…”Lontano da te” sa di ragazzina sdolcinata che piange perché è stata lasciata o roba simile…mah!! E la copertina? Perché non una guerriera, dei Fae, un combattimento? … non lo so ma qualunque cosa sarebbe stato meglio di una ragazza che tenta di attirare l’attenzione del solito belloccio insulso. Vi lascio qui l’estratto cosi vi fate un’idea di com’è veramente questo libro, sono sicura che se amate il genere fantasy come me  vi piacerà tantissimo!
                     
   
   
Ok, ora che mi sono inimicata un’intera casa editrice con una sola recensione, vi dico che ho comunque adorato la storia! Ho riletto questo libro più volte, cosa per me davvero rara, e sono felicissima perché è appena uscito il terzo volume della serie quindi a brevissimo avrete la recensione del secondo volume e poi del terzo!!
La cosa assurda è che tra la coraggiosa e combattiva Ivy e il supersexy Ren, il mio personaggio preferito è Campanellino, il simpatico folletto che vive con Ivy… impertinente, pungente, un mini-teppistello veramente simpatico!!
Ho adorato tutti i riferimenti a film e telefilm  che vengono fatti in questo libro.. da Harry Potter a Twilight, da Game of Thrones a Supernatural… l’idea di Campanellino che guarda Harry Potter ha qualcosa di poetico!!
Se amate il genere urban fantasy non potete perdervi questo libro! 

giovedì 25 ottobre 2018

Recensione: L'isola dei delitti di Andrew Hart


Casa Editrice: Newton Compton
Genere: Thriller
Pubblicazione: 23 agosto 2018
Pagine: 332
Voto:

 

Jan si sveglia nell’oscurità più assoluta e si ritrova incatenata in una cella soffocante. È sola, spaventata, e tenta disperatamente di ricostruire ciò che è successo… Perché si trova lì? Chi può averla fatta prigioniera? Ricorda solo di aver raggiunto i suoi amici a Creta: l’obiettivo era trascorrere una vacanza all’insegna del relax, del mare e del sole, sulla stessa magica isola in cui si erano conosciuti cinque anni prima. Ma Jan ricorda molto bene il senso di inquietudine che ha provato e che non l’ha abbandonata per tutto il viaggio. Il fatto è che ha mentito su molte cose e nessuno dei suoi amici ha idea di chi lei sia veramente. Nemmeno Marcus, con cui ha avuto una relazione. E lei, invece, che cosa sa esattamente di loro? Adesso che la sua vita è in pericolo, non ha più nessuna certezza. E il terrore comincia a impadronirsi di lei quando si rende conto che il suo carceriere, come il leggendario Minotauro di Creta, verrà presto a prenderla. E tutte le bugie torneranno in superficie.
Creta… terra stupenda, baciata e bruciata dal sole cocente del Mediterraneo. Terra di leggende, miti e storie antiche. Jan è sempre stata affascinata dalla memoria storica di questo luogo e dalle sue leggende, tranne che dal mito del minotauro che invece ha sempre avuto il potere di terrorizzarla. E’ per questo che associa subito al suo rapitore questa creatura mitologica!

 

 

Jan è un personaggio molto particolare, creato benissimo e svelato poco a poco col procedere della storia. Ha inventato una vita su misura, così come pensa che dovrebbe realmente essere, una serie di storie e bugie raccontate ai suoi vecchi amici che incontra in questa vacanza, nella stessa isola dove si erano conosciuti anni prima. Loro sono ricchi, in carriera, un po’ spacconi e lei non vuole sfigurare! Tra la voglia di mostrarsi all’altezza della situazione e l’imbarazzo di avere intorno, anzi nella stessa casa, il suo ex, già così si avrebbe la ricetta perfetta per una vacanza da incubo. Ci sono invece altri mille segreti, mille bugie, tanta suspense e adrenalina che non vorrete perdervi!
Ma sono peggio le bugie che raccontiamo agli altri o quelle che diciamo a noi stessi?
A poco a poco si ripercorre insieme a Jan che recupera la memoria, tutta la vacanza e parallelamente di vive insieme a lei la prigionia e gli incontri con il suo “minotauro” carceriere. La scelta di narrare la storia in questo modo la rende molto dinamica e interessante! Lo stile è fresco a coinvolgente, credetemi se vi dico che ogni volta che ero costretta ad abbandonare la lettura di questo libro l’ho fatto a malincuore!
Se devo fare una critica, trovo che fosse molto più azzeccato il titolo originale, “Lies that bind us” (le bugie che ci legano) il titolo italiano è molto più anonimo, meno intrigante, insomma non era necessario metterci isola nel titolo solo perché è ambientato su un’isola no?!
Sa davvero catturare l’attenzione del lettore, tener viva l’attenzione e sa sorprendere fino all’ultima riga... consigliatissimo! E già che ci sono vi consiglio anche di organizzare una bella vacanza a Creta, io ci sono stata un paio di anni fa e vi assicuro che è stupenda!

lunedì 22 ottobre 2018

Presentazione e intervista all'autrice Roberta Melli

Carissimi lettori, benvenuti nella pagina dedicata all’autrice Roberta Melli!


In questo post a lei dedicato vi presento i suoi due primi libri e vi rimando alla sua pagina facebook per restare aggiornati su tutte le novità e scoprire qualche curiosità in più!
Vi lascio anche i link completi per le nostre recensioni (cliccate sull’immagine della copertina!) e i link ai libri (cliccate sul nome evidenziato!) dove troverete anche le trame complete e dei brevi estratti.

https://lettricitralestelle.blogspot.com/2018/06/recensione-senza-tregua-di-roberta-melli.html
Il primo libro di Roberta è “Senza tregua” che le è valso nientemeno che la vittoria al “Concorso del Leone” nel 2015! Ma questo è solo il primo di molti premi e riconoscimenti che danno il giusto riconoscimento alla carriera di questa scrittrice! In "Senza tregua", troverete inseguimenti, torture, complotti e crimini che vi terranno col fiato sospeso fino all’ultima pagina! Isabella è una grande appassionata di maratone e anche in vacanza in Croazia non intende rinunciare alla sua più grande passione. E’ proprio durante una corsa che assiste per caso ad un omicidio e da lì inizierà la sua più grande corsa, in fuga per salvarsi la vita!


https://lettricitralestelle.blogspot.com/2018/10/recensione-in-vetta-al-mondo-di-roberta.html
In vetta al mondoè ambientato invece in un altro “mondo” che Roberta conosce benissimo, quello della montagna! Il protagonista è Teo ispettore di polizia che darà la caccia ad un brutale assassino che si nasconde proprio tra i suoi amati monti.
Entrambi i libri sprigionano un’intensa passione per la natura che mi ha affascinato fin da subito! Sono dei thriller davvero ben costruiti, molto originali e lo stile dell’autrice è molto bello, si leggono molto velocemente e conquistano da subito l’attenzione del lettore!
Questa autrice  è una donna dalle mille sfaccettature, scrittrice,  insegnante, maratoneta, grafologa, entomologa, amante delle piante e della montagna…insomma una che non sa proprio cosa sia la noia! Conosciamola meglio insieme!
      
"Come hai iniziato a scrivere?"
“A scrivere si inizia da subito, ricordo che scrivevo dei racconti lunghi ancora durante le scuole medie. Però un romanzo è un’altra storia. Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo 7 anni fa, un romanzo che potrei definire “sociale”; ne ho scritti due prima di approdare al genere che mi è più congeniale, cioè il thriller noir e il giallo. Con “Senza tregua” ho vinto la settima edizione del “Concorso del Leone” che mi ha dato una grande forza per continuare in questo filone, e da allora ne ho terminato altri due e ne sto scrivendone un altro ancora.”
     
“Cosa vorresti riuscire a trasmettere ai tuoi lettori?”
“Per me il lettore deve innanzitutto divertirsi, deve passare dei momenti in cui si dimentica dello stress e della routine quotidiana per immergersi in storie che lo portino lontano nello spazio e nel tempo e anche in altre dimensioni, magari oniriche. Poi, raggiunto questo obiettivo, mi piace fargli conoscere delle persone particolari, ma vere, e  raccontargli delle avventure che non sono mai di sola fantasia. Per quanto sembrino difficili, nei miei romanzi ci sono sempre riferimenti più che reali: gioco con le storie che mi vengono raccontate e con le persone che trovo affascinanti (nel bene e nel male) e che inserisco nei miei romanzi senza che lo vangano a sapere. Perché la realtà è incredibilmente più complessa e straordinaria della fantasia stessa.”
            
“Quali sono le maggiori sfide che hai dovuto affrontare nel tuo percorso per diventare scrittrice?”
"L’inizio per un’esordiente è veramente difficile, pieno di delusioni, difficoltà e tanto altro. Quando inizi a scrivere pensi che concluso il tuo primo romanzo la strada è finalmente in discesa, senza sapere che in realtà è ora che inizia la vera salita, anzi, l’arrampicata. Non vorrei spaventare un eventuale lettore-scrittore in erba, ma è giusto che le cose si sappiano. Devo confessarti che ho un desiderio nel cassetto: essere abbastanza conosciuta da presenziare in qualche trasmissione importante, per poter raccontare come funzionano in Italia certe cose. Perché mi accorgo parlando con le persone, che sono veramente all’oscuro dei perversi meccanismi che regolano la disponibilità dei libri nelle librerie, sia che esse siano di catena, sia che siano indipendenti. Non si immagina neppure lontanamente quale mondo ci sia dietro per esempio alle pubblicazioni a pagamento, alle pubblicazioni su case editrici note, alle distribuzioni, alla visibilità, agli articoli nei giornali, ai tanti concorsi letterari e tanto, tanto altro. Insomma, credo che chi come me è, e spero di rimanere, una sognatrice che spera che un buon prodotto, se lo è realmente, camminerà da solo, deve in qualche modo rivedere molte cose, ed entrare nell’idea di fare compromessi.
L’unico vero mercato libero secondo me è internet, fino a che non venga bloccato: i critici sinceri e preparati siete voi dei blog, senza alcun interesse se non quello della vera lettura, e anche perché non dovete niente a nessuno, siete liberi e saranno le persone a giudicare voi e noi.
Nel resto del “mondo editoriale” comandano solo le leggi del mercato sicuro, nessuno vi legge e dice: beh, su questo scrittore io credo e su di lui scommetto!
Io però devo anche ammettere di essere stata fortunatissima: dopo tante difficoltà ho vinto il concorso del Leone e ho iniziato questa collaborazione con l’unica casa editrice che (almeno nella mia esperienza) legge seriamente  i lavori degli esordienti e, se ci crede, ci scommette. Ma la Leone Editore è una mosca bianca, è brava, aggressiva, tenace, ma anche piccolina e deve cercare di non farsi sommergere dalle altre grandi case che muovono e comandano il mercato.
È un discorso difficile, ma è il mondo reale..."
              
“Nei tuoi libri c’è sempre una componente “cruda”, reale, a tratti quasi brutale nelle descrizioni degli omicidi. Personalmente apprezzo tantissimo questa scelta e penso che queste scene diano originalità e grande carattere alle tue storie. A cosa si deve questa scelta?”
"Ti ringrazio tanto per questo apprezzamento, perché non sempre viene capito per quello che è.
Mio padre era medico legale e faceva autopsie anche in casi di omicidio: quando tornava a casa, amava parlarne a tavola con dovizia di particolari. Lui ci diceva sempre che la vita reale non è fatta di ipocrisie, che non si deve negare la morte, o far finta che le cose peggiori accadano solo nei film o nei romanzi. Per esempio un giorno (credo che fossi ancora in prima media), mi portò in campagna dove dei contadini suoi pazienti uccidevano e macellavano il maiale. Mi disse che se mangiavo la carne, dovevo sapere da dove arrivava, e poi sarei stata io a fare le mie scelte.
Non posso negare che questi insegnamenti sono stati alquanto duri e diretti, ma crescendo ho capito quanta saggezza e anche quanta scienza mio padre voleva donare a me e ai miei fratelli.
Indubbiamente se oggi scrivo quello che scrivo, lo devo anche a lui, perché la vita reale non è una favola Disney: è cronaca, scienza, ma anche amore, arte e bellezza. Ed è questo che io desidero raccontare."  
     
"Qual'è il genere di libri che ti piace leggere?"
"Innanzi tutto devo prima spiegarti cosa faccio nella vita: io sono insegnante di Chimica e Scienze in un liceo scientifico, e sono anche Grafologa Peritale con specializzazione in Criminologia grafologica. Insomma tutto questo per dirti che sono parecchi anni che non mi concedo molti romanzi, perché amo il mio lavoro e quello che studio, e per raggiungere certi obiettivi il mio tempo libero lo uso per leggere romanzi e saggi specifici su queste materie, e ovviamente anche per scrivere i miei. Tanto per farti un esempio “I bottoni di Napoleone”, di Penny Le Couteur - Jay Burreson (due chimici eccezionali), “Il cucchiaino scomparso” di Sam Kean (altro chimico di grande spessore), e poi tutti i libri di Alberto Bravo, grandissimo grafologo in ambito Peritale, ma come vedi sono tutte letture molto tecniche. Ho letto tantissimo comunque è il mio genere preferito è sempre stato quello giallo, sotto ogni sua forma.” 
      
"A cosa ti ispiri per creare i tuoi personaggi?”
"Come ti dicevo prima, ho scoperto che le persone reali e le storie vere sono di gran lunga più affascinanti, complicate e “fantastiche” (nel senso di apparentemente non reali) di quanto ci possiamo immaginare. Io parlo con tantissima gente e, come qualcuno mi attribuisce, riesco a “far parlare anche i sassi”. Scopro in tal modo che esistono situazioni incredibili che si pensano possibili solo nei film o nei romanzi come i miei, ma non è così. In questo modo assorbo come una spugna tutto ciò che ascolto, comprese le emozioni che le persone trasmettono, e fotografo con la mia mente le espressioni che hanno quando mi raccontano le loro storie, e da qui parto. Le persone sono incredibilmente interessanti, e lo scopri solo dandogli sincera attenzione.” 
        
"Hai altre passioni particolari?”
“Direi di sì, ma non ho ancora capito se è un mio pregio o un mio difetto. Amo molto lo sport outdoor, qualunque esso sia. Infatti mi piace la corsa (sono maratoneta e ho al mio attivo anche tre maratone di New York), mi piace la montagna, dalle passeggiate, alle ferrate fino al free climbing, sono entomologa e allevo dei meravigliosi insetti fasmidi (foglia e stecco) da ormai più di dieci anni, e sono appassionata di piante che coltivo anche in una piccola serra, perché mi piace far germogliare i semi di qualsiasi pianta, preferibilmente esotica. Infine ho seguito il percorso di Grafologia Peritale per diventare perito grafologo appunto (grande sogno nel cassetto realizzato), e adesso studio Criminologia in ambito Peritale, oltre a fare perizie per il tribunale, e devo dire che è un mondo che mi attrae tantissimo.” 
            
“Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai scrivendo un nuovo libro?”
"Il libro che sto scrivendo ora si rifà a grandi linee al famosissimo romanzo “Dieci piccoli indiani “ di Agatha Christie. Non fraintendermi, non è un rifacimento dell’opera della grande scrittrice, solo che inizia come nella sua  celebre opera, con una cena tra dieci persone (e non tutte si conoscono) in un’isola (croata, in particolare Sansego)  e da lì inizia un’avventura dove il giallo noir si fonde con la grafologia criminale per un’indagine molto complessa e al cardiopalma che passa attraverso l’analisi della grafia di un biglietto anonimo. Il finale avrà una sorpresa che credo difficile da intuire (almeno così spero)."
       
…Insomma Roberta è una donna dai mille talenti e dai mille interessi! Fate un salto sui vari link e vi consiglio di leggere assolutamente i suoi libri se siete alla ricerca di un thriller dal sapore nuovo e vero!