giovedì 31 maggio 2018

Recensione: Mamme vegane contro l'invidia di Vincenzo Maisto


Genere: Umorismo
Pubblicazione: 17 dicembre 2016
Pagine: 80
Voto:

Esiste un gruppo segreto su Facebook chiamato "Mamme Vegane contro l'Invidia" all'interno del quale c'è una "Vipera", una donna ravveduta che parteggia per il male, raccontando tutti i loro segreti alla peggiore nemesi in cui potessero incappare: il Signor Distruggere.
Direttamente dal blog di Vincenzo Maisto, Influencer di Facebook, la storia di un successo virale. Il racconto surreale di un gruppo di facinorose mamme acescenti. I loro sogni, le loro -deliziose- ricette, i loro bambini con nomi ributtanti, il loro onnipresente latte materno e le loro epiche battaglie contro la Vipera.
Piccola premessa: non fatevi ingannare dal titolo, non c’è assolutamente nulla contro i vegani in questo libro! E’ piuttosto il racconto di vari episodi di come l’estremismo per la dieta vegana ma non solo possa portare a situazioni veramente ridicole e assurde!
Sono bastate le prime righe della premessa a farmi capire due cose fondamentali di questo libro: “Questo non è un libro, né un romanzo, né un documentario. Potremmo definirlo come una sorta di specchio, come quello del film “La Bella e la Bestia”… “mostrami la demenza umana”, un bagliore luminoso epuff”
Già da questa poche righe ho capito che 1) mi sarei trovata faccia a faccia con le peggiori idiozie partorite dalle menti ignoranti…perle di saggezza e testimonianza del tragico livello di ignoranza che dilaga tutt’oggi in questo povero mondo…2) che sarei morta dal ridere!
Fidatevi piangerete dal ridere… sempre che non vi fermiate troppo a riflettere sul fatto che c’è gente che vive davvero così e che certe cose le pensa veramente... in quel caso piangerete e basta.
In pratica in questo libro è raccontata la storia di Vipera, la spia del Signor Distruggere all’interno di un gruppo di facebook chiamato “Mamme vegane contro l’invidia”. Si raccontano le varie storie e anche i vari post che venivano pubblicati su questa pagina…tralasciando le varie vicende tragiche e allo stesso tempo ridicole, vi suggerisco di fare caso alla grammatica perchè ci sono delle perle imperdibili! Per chi come me tollera tutto ma non l’ignoranza, la grammatica di questi post vi farà venire la pelle d’oca!


Le mammine vegane sono “adorabili”, si destreggiano tra stalking da parte di fantasmi di aniamli morti e favole vegan con una maestria invidiabile. Lo stile di questo autore/blogger è inimitabile ed esilarante! Lo leggerete tutto d’un fiato un po’ perché è veramente corto, un po’ perché non riuscirete a staccarvi da questo libro senza sapere come va a finire… scoveranno la spia Vipera?  L’avranno finalmente vinta contro tutti questi invidiosi che inspiegabilmente le criticano senza tregua? #ResistiVipera!!!  
 

lunedì 28 maggio 2018

Recensione: Changed - Il canto dei grilli di Grazia Cioce


Casa editrice: Genesis Publishing
Genere: Distopico
Pubblicazione: 25 novembre 2017
Pagine: 332
Voto:

Kimberly Spencer è stata rapita e resettata. Non ricorda chi sia e non ricorda nulla delle persone che ama. Ma la speranza è un filo d’acciaio che la tiene in vita e la riporterà, poco alla volta, a riappropriarsi della propria esistenza. Insieme ad Aaron e Greg, Kimberly affronterà un viaggio che la porterà a scoprire nuovi orrori celati dietro la Repubblica, ma anche una nuova forza.
L’amore che prova per Aaron e la determinazione per sconfiggere la MMGI le basteranno per salvare la sua vita e quella dei suoi cari?
Riuscirà il canto di un solo grillo a cambiare il mondo?



Buongiorno cari lettori! Come vi avevo promesso eccoci qua con la recensione di “Changed”, il secondo volume della Trilogia delle Mutagenesi.
Spero di avervi lasciato abbastanza tempo per leggere il primo volume, che se ben ricordate io ho amato. Se non l’avete fatto, beh allarme spoiler!


Alla fine del primo volume l’autrice ci aveva lasciati con un'unica sicurezza, nel secondo volume non avremo più ritrovato la Kimberly che avevamo conosciuto. Infatti, nel tentativo estremo di salvare il suo migliore amico Greg, si era precipitata nelle mani MMGI. Peccato che quelle mani appartenessero ad un’altra persona, David, il suo ex moroso ossessionato da lei.


È proprio in questo punto che il lettore capisce di non aver capito nulla. L’autrice è stata brava a lasciarci intendere che David facesse parte dell’MMGI, mentre invece si rivela essere solo un pazzo scatenato. Si, perché inietta a Kimberly un liquido in grado di resettare il suo cervello, e tutti i suoi ricordi.


All’inizio del secondo volume, leggeremo di una Kimberly 2.0, come si chiama lei, intenta a ricordarsi la persona che era. Peccato che David tesserà intorno a lei una ragnatela fitta fitta di bugie, spingendola a credere che lui è suo marito, e vivono insieme felici e contenti.
In questa parte del racconto ammetto di aver provato un briciolo di pietà per David, che in fondo fa tutto questo perché la ama e vuole proteggerla dalle grinfie dell’MMGI. È stato disegnato come un cattivo, ma secondo me ha ancora tante cose da svelarci, che ci faranno sicuramente cambiare idea sul suo conto. Infatti a parer mio ha ucciso il padre di Kimberly per una ragione ben precisa, che non è certo quella che l’autrice ha voluto farci credere. Vedremo se avrò ragione. 😊


Kimberly 2.0 inizia ad amare suo marito David, e anche se mi è piaciuta questa prima parte di amore e ricerca personale, non vedovo l’ora che tornasse un po’ di azione. E l’autrice non ha tardato ad accontentarmi, facendo riapparire in scena il mio amato Aaron.
Infatti lui si precipita da Kimberly, appena lei lo chiama dopo aver trovato nella sua giacca il suo cartellino identificativo. Idea fantastica. Naturalmente Kimberly 2.0 non si ricorda nulla di lui e di tutta la sua squadra, e quando questi irrompono in casa loro David continuerà a fingere fino all’ultimo.


Fino a quando Kimberly abbatte tutte le sue barriere grazie all’aiuto di Aaron, e inizia a ricordare tutto quanto. Non riesco a decidermi se mi è piaciuto o meno il modo in cui l’autrice decide di farle tornare la memoria, forse avevo immaginato un percorso più lento e graduale, fatto anche di rifiuti e insicurezze verso Aaron. Non so, ma ciò che conta è che alla fine Kimberly è tornata.




Da quanto momento in poi succederanno un sacco di cose, una dietro l’altra. Scopriremo che Greg non è morto, ma è stato rilasciato dall’MMGI e adesso si trova in balia degli esperimenti della Repubblica, visto che è diventato una mutazione. Scopriremo che la zia di Kimberly, ministro della sanità, ha messo a punto un vaccino contro le mutazioni, e vuole iniettarlo a tutti, partendo proprio da lei. Scopriremo che la guerra è vicina, e la Repubblica sta creando le migliori armi. Ma soprattutto scopriremo il coraggio di Kimberly, che decide di non nascondersi più e mostrarsi al mondo intero.


Durante queste pagine, dietro a tutti gli esperimenti che la Repubblica sta conducendo, io ne ho letto un altro significato nascosto. Credo infatti che l’autrice volesse darci qualcosa su cui riflettere che ci riguarda da molto vicino. Le mutazioni in questo mondo non vengo accettate, sono discriminate perché diverse, e per questo vivono nella paura e nell’ombra. Non è forse quello che avviene ancora oggi nella nostra società? Anche se sicuramente le cose sono migliorate, sono ancora molte le persone che non accettano chi è diverso da loro, per una cosa o per l’altra. Tramite le parole dei suoi personaggi l’autrice è riuscita a farmi arrivare chiaramente il suo messaggio, facendomi riflettere molto.
Le sorprese però non sono ancora finite. Infatti nelle ultime pagine veniamo a conoscenza di un file segreto, che ci lascia con altre mille domande. E un'altra certezza, Kimberly dovrà ancora combattere per se stessa prima che per gli altri.


Ho amato anche questo libro, e grazie alla scrittura fluida dell’autrice l’ho divorato in un giorno solo.
Ora attendo con ansia il terzo ed ultimo volume. Ho bisogno di risposte, e spero proprio di non restarne delusa. Sono sicura che succederanno ancora molte cose, Repubblica, mutazioni, human e l’MMGI, la guerra è vicina. Sono curiosa di vedere da che parte si schiererà Aaron. Io ho già la mia idea, e voi?!


Un ringraziamento particolare va all'autrice Grazia Cioce, che mi ha fatto scoprire un mondo meraviglioso, il suo mondo. Grazie per queste letture fantastiche, e mi raccomando, non farmi aspettare troppo per il terzo volume. 😉 



Recensione: Arena uno - mercanti di schiavi di Morgan Rice


Casa Editrice: Lukeman Literary Management
Genere: Fantascienza, distopico
Pubblicazione: 16 agosto 2014
Pagine: 256
Voto:

New York. 2120. L'America è stata decimata, distrutta dalla seconda Guerra Civile. In questo mondo post-apocalittico, i superstiti sono pochi e radi. E molti di quelli che sono sopravvissuti sono membri di bande violente, predoni che vivono nelle grandi città. Pattugliano la campagna alla ricerca di schiavi, di nuove vittime da portare in città per il loro sport mortale preferito: Arena Uno. Lo stadio della morte, dove i concorrenti sono costretti a combattere fino a uccidersi, nelle maniere più barbare. C'è solo una regola nell'arena: nessuno sopravvive. Mai.
Immersa nella natura, sulle Catskill Mountains, la 17enne Brooke Moore cerca di sopravvivere, rimanendo nascosta insieme alla sorellina Bree. Stanno attente a evitare le bande di mercanti di schiavi che pattugliano la campagna. Ma un giorno, Brooke non sta attenta quanto dovrebbe, e Bree viene catturata. I mercanti di schiavi la portano via, la conducono in città, verso morte certa.
Brooke, figlia di un marine, è stata cresciuta per essere forte, per non arrendersi mai in battaglia. Quando sua sorella viene presa, Brooke si mobilita, usa tutto ciò che ha a disposizione per inseguire i mercanti di schiavi e salvare sua sorella. Sulla strada s'imbatte in Ben, 17 anni, un altro sopravvissuto come lei, al quale hanno rapito il fratello. Insieme, uniscono le forze per la missione di salvataggio. Quello che segue è un thriller post-apocalittico e pieno d'azione, con loro due all'inseguimento dei mercanti di schiavi nella corsa più pericolosa della loro vita, fin dentro il cuore di New York. Se vorranno sopravvivere, dovranno fare alcune delle scelte e dei sacrifici più duri della loro vita, incontrando ostacoli che nessuno di loro due si aspetterebbe — compresi i sentimenti che provano l'uno per l'altro. Salveranno i loro fratelli? Riusciranno a riportarli a casa? E dovranno combattere nell'arena anche loro?
Ho iniziato a leggere questo libro attirata dalla trama più che dalla copertina che non mi piace molto. E’ la storia di Brooke, una ragazza che insieme alla sorella, si nasconde tra le montagne per sfuggire ai mercanti di schiavi che pattugliano la zona per rapire le persone e portarle a combattere nell’Arena uno. All’apparenza parrebbe un perfetto libro distopico, molto promettente. Purtroppo si è rivelato una vera delusione!
Il ritmo è fin da subito molto lento. Nei primi capitoli Brooke trova un rifugio più nascosto della baita in cui vivono e non si capacita della fortuna che ha avuto a trovarlo, così ben nascosto e protetto…. Fidatevi non se ne fa proprio una ragione…non ci credete? Tranquilli perché tanto non farà altro che ripeterlo per un intero capitolo!
Brooke vuole festeggiare il ritrovamento della nuova accogliente casetta quindi decide molto saggiamente di accendere un bel fuoco nel camino di casa per passare l’ultima notte li al calduccio… tanto mica ti stai nascondendo da qualcuno che pattuglia la zona e potrebbe vedere il fumo del tuo camino! Ah no aspetta…si!

Un’altra cosa che ho trovato veramente irritante è che prima che la sorella venga rapita entrambe fanno brutti sogni e si sentono agitate. Brooke si convince che sia stato il destino che voleva avvertirla, che c’è qualcosa che non va e che sta per succedere qualcosa di brutto…nonostante questo non ci pensa un secondo a lasciare la sorella da sola ma vabbè. Ma io dico…Brooke cavolo ti ha cresciuta un marine, svegliati! Se vi state nascondendo da mesi, se la casa non è abbastanza nascosta, se accendi un bel fuoco che fa tanto fumo per tutta la notte e che probabilmente la rende visibile da chilometri…davvero ti stupisci se proprio il giorno dopo qualcuno vi trova?!?! E via di sensi di colpa per 50 pagine di “ma perché l’ho lasciata da sola? Perché non sono stata più prudente”… ce lo stiamo chiedendo tutti.
Praticamente tutta la storia è costellata da straordinari colpi di fortuna che magicamente risolvono tutto! La trama è pilotata perché al crearsi di un problema magicamente appaia subito la soluzione…serve una casa più nascasa? Ma eccola li! Ti rapiscono la sorella e ti serve un aiuto ma vivi sperduta tra le montagne e l’America è ormai praticamente deserta? Ecco che appare Ben proprio davanti a te! E guarda caso va nella tua stessa direzione! Tu devi salvare la sorella? Lui il fratello! Questo ogni volta che hanno freddo, fame, bisogno di qualcosa... Tua sorella (piccolo spoiler) vuole un nuovo cane? Ma niente paura, il mondo post apocalittico è pieno di barche abbandonate piene di cuccioli bisognosi! L’idea di fondo poteva anche essere carina ma tutti questi elementi rendono la storia inverosimile e a tratti un po’ ridicola. Leggerò il volume 2? …mmm no grazie!

venerdì 25 maggio 2018

Recensione: Rebel Il Tradimento Di Alwyn Hamilton


Casa editrice: Giunti
Pubblicazione: Novembre 2016
Genere: Fantasy 
Pagine: 445
Voto: 


Sono passati pochi mesi da quando Amani, dall'infallibile mira, ha incontrato il misterioso Jin ed è fuggita dal suo paesino nel deserto terribile e meraviglioso del Miraji sul dorso di un buraqi, mitico destriero fatto di sabbia e vento, in cerca della propria libertà. Ora sta invece combattendo per liberare una nazione intera da un tiranno sanguinario che non ha esitato a trucidare il padre pur di salire al trono. Amani si trova prigioniera nell'epicentro stesso del potere, il palazzo del Sultano, ed è determinata a rovesciarne il regime. Disperatamente concentrata nello sforzo di scoprire i segreti di corte, cerca di dimenticare che Jin è scomparso proprio quando le sembrava più vicino e di essere lei stessa pericolosamente in balia del nemico. Ma con il passare del tempo Amani arriverà a chiedersi se davvero il Sultano sia il tiranno che le è stato descritto e chi sia il vero traditore nei confronti della sua terra così bruciata dal sole e piena di magia. Dimenticate quello che pensavate del Miraji, della ribellione, dei Djinni, di Jin e del Bandito dagli Occhi Blu. In ''Rebel. Il tradimento'' l'unica certezza è che tutto cambierà. Un mondo di passioni intense, dove padri e figli sono pronti a uccidersi a vicenda, ma dove anche l'amore è ardente come il deserto.

Buongiorno amici lettori, oggi sono qui per parlarvi del secondo libro della serie Rebel, non che Rebel il tradimento.
Se avete letto la recensione del primo libro saprete quanto l’ho amato, ed è stato così anche per il secondo.
Essendo questo il secondo libro di una trilogia non posso parlarvene nel dettaglio, quindi ho deciso di dividere la recensione. In questa prima parte dirò i miei pensieri principali e non farò alcuno spoiler, per coloro che non hanno ancora assaporato la magia della serie. Nella parte finale vi parlerò di alcune cose facendo qualche spoiler, per confrontarmi con chi ha già letto e amato il libro. Tranquilli vi avverto quando inizieranno gli spoiler.
Il libro comincia a qualche mese di distanza dalla fine del primo. Ma la situazione che troviamo ci è subito famigliare. Ritroviamo tutti i nostri ribelli, dopo dure battaglie, più uniti che mai a studiare una strategia per combattere il Sultano. La nostra protagonista Amani ,era stata ferita gravemente, ma con le cure dei suoi compagni, si riprenderà presto, fin che una notte non verrà rapita e portata dal Sultano.
Da qui in poi non vi svelo più nulla perché ogni cosa potrebbe compromettere la vostra lettura.
Ho amato tantissimo questo secondo volume, ho trovato ad un certo punto un po' lenta la parte in cui Amani si trova a Palazzo, ma devo dire che è ricominciata quasi subito l’azione che mi tiene incollata alle pagine. Come dicevo già nella scorsa recensione, il fascino di questa serie è sicuramente l’ambientazione diversa dal solito. Questo libro mi ha fatto apprezzare ancora di più tutto ciò. Tutto è legato a leggende molto molto antiche sul Miraji, ed è bellissimo come ogni piccola e grande leggenda vengano narrate all’interno del libro, senza farti perdere minimamente il filo della storia principale.
In questo modo ho potuto approcciarmi ancora di più alla cultura del libro, alla sua storia, ai suoi personaggi ed empatizzare  molto con essi. Nella parte del romanzo ambientata al palazzo del Sultano vediamo come la stessa cultura che abbiamo conosciuto tra i ribelli, quindi gente più umile, sia differente da quella che troviamo nell’Harem, con gente di una certa importanza.
Il Sultano è un antagonista davvero interessante. Ho trovato questo personaggio ben caratterizzato, ma sento che di lui, e delle sue strategie, c’è ancora molto molto da scoprire.
Veniamo ora alla parte SPOILER !!!!

In questa parte vi parlo liberamente di come i poteri dei Demdji sia molto importate per la rivoluzione. Sia Sultano che Ribelli contano su questi doni magici dei Demdji per combattere la guerra. Tutta la storia di come nasce un Demdji ci viene narrata già nel primo libro, ma la ritroviamo anche qui, anzi viene ulteriormente approfondito l’argomento. Uno tra i doni usati molto è quello di Hala, il potere di far vedere alla gente cose diverse dalla realtà. La nostra Amani, che come sappiamo non è una semplice ragazza del deserto, verrà privata del suo potere per metà libro, ma ciò nonostante riesce comunque a cavarsela grazie alle sue abilità con pistola e astuzia. Scopriamo un altro figlio Ribelle del sultano ma anche una figlia, tanto amata. Il colpo di scena della spia è stato veramente bello. Non mi sarei mai aspettata che una piccola creatura innocente potesse essere coì cattiva.
Ora non mi resta che dirvi di correre a leggere questa saga, perché vi trasporterà nel deserto a combattere per una nuova alba.

giovedì 24 maggio 2018

Recensione: Tutto il buio dei miei giorni di Silvia Ciompi

Casa editrice: Sperling & Kupfer
Genere: New Adult
Data di pubblicazione: 10 aprile 2018
Pagine: 325
Voto:

Camille ha vent'anni, ama lo stadio nelle domeniche di primavera, con le maniche corte e le bandiere mosse dal vento, e ama la sua curva, in ogni stagione. Lì salta sugli spalti, tiene il tempo con le mani: è la cosa che ama di più al mondo. È l'unico posto dove si sente davvero viva. Ma un giorno, proprio fuori dallo stadio, la sua vita si spezza. Un'auto con a bordo un gruppo di ultras la investe.Tra di loro c'è anche lui: in curva tutti lo chiamano Teschio. Sembra il cliché del cattivo ragazzo, ricoperto di tatuaggi e risposte date solo a metà. Eppure Teschio e Camille sono come due libri uguali rilegati con copertine differenti. Due anime che non hanno fatto in tempo a parlarsi prima, a guardarsi meglio. Si sono passati accanto migliaia di volte, ma non sono mai stati davvero nello stesso posto. Lo sono ora. Ora che il dolore si è mangiato tutto ciò che Camille era.



Carissimi lettori buongiorno. Oggi il libro di cui ho deciso di parlavi è un romance di cui avrete sicuramente sentito parlare, visto il forte successo che ha avuto. “Tutto il buio dei miei giorni”, un libro sicuramente molto forte e riflessivo. Un libro da graffi e ferite. Da urla e grida. Un libro fantastico. Si lettori, questo è un libro d’amore, nonostante le mie premesse, ma questo è un amore odiato, un amore che ti lascia al buio, con l’amaro in bocca, un amore che ti strazia il cuore. Un amore che ti lascia spezzato.


Mi è piaciuto? Si ma… *perché c’è sempre un ma*…ma mi ha lasciato dentro anche a me quell’amaro in bocca, quella tristezza per cui avrei voluto urlare, per cui avrei voluto domandare “cavoli ma com’è possibile?!” Mi ha tenuta incollata alle pagine è vero, ma alle volte mi ha anche fatto pensare “ma ancora?!”, “ma non hanno imparato nulla questi due?!” ne ero un po’ stufa ad un certo punto nonostante tutto… fortunatamente è poi arrivato quel colpo di scena che ha risollevato tutta la storia… quel colpo di scena per cui vale la pena aspettare!


Questa è la storia di Camille. Camille la spezzata. Spezzata da quella macchina che l’ha investita là a casa sua, allo stadio, il suo posto. È la storia di “solo Camille”, che combatte contro sé stessa, contro la vita che quella macchina gli ha lasciato. Una sedia a rotelle, le gambe rotte e un braccio danneggiato.
Quella macchina guidata proprio da loro, dai suoi ultras, quelli che guarda cantare ogni domenica, quelli che ha sempre sognato di conoscere…


Ma questa è anche la storia di Teschio, che spezzato lui ci è nato. Spezzato dall’alcol, dalle canne e da quella reputazione che suo padre gli ha lasciato in eredità. Solo in mezzo a quella famiglia che si è scelto, gli ultras.
Due vite che si scontrano faccia a faccia, due vite che ci vengono raccontate direttamente dai punti di vista alternati dei due protagonisti.


Loro come dicevo prima, li ho un po’ amati e un po’ odiati. Sempre a rincorrersi, sempre a cercarsi per poi sparire, scappare. Sono due protagonisti che si feriscono a vicenda, che si rompono per poi rincollarsi pezzo per pezzo. Teschio aiuterà Camille a riprendersi quella vita che le hanno portato via. Camille aiuterà Teschio a vivere veramente.

Leggere della loro lunga avventura è stato comunque emozionante. L’autrice usa parole forti che fanno subito l’effetto, arrivando al cuore di chi legge. Il loro sarà un percorso, una salita, che ho apprezzato sì, ma che in certi momenti avrei voluto portasse ad un’altra strada, un’altra meta. Altro oltre al loro amarsi e farsi male. Insieme sono in grado di far sembrare tutto così semplice, talmente semplice che in alcuni attimi Camille non sembrava nemmeno una disabile che cerca di combattere contro il mondo.


Ecco questo mi è mancato, quell’altro oltre il loro amore. La loro storia è bellissima e molto coinvolgente, ma è forte, talmente tanto che forse avrebbe avuto bisogno di alcune pause, di quella quiete dopo la tempesta, *d'altronde il troppo stroppia*.
Non voglio parlare troppo della storia, sono sicura che ne avrete già letto abbastanza, ma sono qui per farvi il mio quadro generale e confermarvi che questo è un libro che vale la pena leggere.  Non poteva esserci titolo più azzeccato, scelta ottima. Tutto il buio dei miei giorni, quel buio che fa davvero paura. A tutti tranne che a loro.


Godetevelo… e ricordatevi che siete qui per dire “il meglio deve ancora venire”.