mercoledì 25 novembre 2020

Review Party || Recensione "Il confine del perdono" di Carmen Weiz

Casa Editrice:Edizioni Quest
Genere: Romance
Pubblicazione: Settembre 2020
Pagine: 190
Voto:


Due mondi completamente diversi, due anime, due cuori. Una sola bugia…
A volte facciamo del male proprio a coloro che amiamo di più.
Melanie Roseberg è un’insegnante con una vita tranquilla e un amore incommensurabile per i libri. Amore che ha ereditato da suo nonno, l’unico che sapeva ascoltarla e la faceva sentire protetta in ogni dove. Con la sua morte, Melanie ha ereditato un tesoro di un valore inestimabile, il cuore pulsante della vita del nonno ora è nelle sue mani, ma non è l’unica a volerlo per sé…
Jodi Andrey Gregori è stato cresciuto per governare, allevato per condurre e destinato a seguire le orme di un uomo al quale è legato tramite il sangue, un’anima con la quale non ha niente in comune. Andrey ha ereditato una maledizione, dalla quale farebbe qualsiasi cosa per sottrarsi…
Si dice che l’amore, quello vero, non sbagli mai. Che la potenza e la forza di questo sentimento possa sopravvivere a tutto... perciò nemmeno a un rapporto basato su un gioco di potere, menzogne e seduzione avrebbe potuto soccombere. Non è vero?



Buongiorno lettori, oggi partecipo ad un altro Review party, oggi vi parlo del secondo Spin off della serie Swiss Stories di Carmen Weiz. Il libro può essere letto separatamente dalla serie originale, e anche dal primo Spin-off.

Il libro ci narra della storia di Melanie e Jodi, personaggio che incontriamo già nel primo spin-off, due persone che non hanno apparentemente nulla in comune. Melanie è una ragazza dolce, che ama la famiglia, che ama i libri, la lettura e soprattutto la libreria che il nonno le ha lasciato in eredità. Jodi è un personaggio scontroso, che venera il nonno e anche se in cuor suo trova sbagliate alcune scelte, cerca sempre il modo per accontentare il nonno.
Devo ammettere che la storia non mi ha fatto impazzire. La trama mi sembrava molto interessante, libri, una libreria da salvare, un amore in contrasto. Il problema è che a mio parere, un po' rigirato, ma è tutto lì!! Come nel libro precedente tanti spunti interessanti, ma non sviluppati! Tanta storia d’amore e poco del resto!
Lo stile della scrittrice non è male, ma purtroppo non riesce a prendermi. In questo libro ci sono tantissime citazioni di libri famosi. Devo ammettere che leggere certe frasi è sempre bello, ma in un libro cerco anche qualcosa di nuovo. Mettere tante (e c’è ne sono davvero tante) citazioni famose, che hanno un bellissimo significato e che rientra a pieno nella storia che si sta narrando può essere pericoloso. Esempio magri a tanti sono piaciute, mentre per me sono un no. Preferisco frasi meno “d’effetto” ma che siano dette dall’autrice, mi sembrerebbe più autentico.
In sostanza consiglio questo libro a chi ama le storie d’amore e le belle citazioni, in fondo leggere di storie d’amore tra due mondi diversi non passa mai di moda.



 
 
 
 


martedì 10 novembre 2020

Review Party|| Recensione "Il confine dell'amore" di Carmen Weiz

 

Casa editrice: Edizioni Quest

Genere:  Romance

Pubblicazione: 2020

Pagine: 190

Voto:




Vi conoscete fin da piccole, siete cresciute insieme, diventando inseparabili.
Hai donato a lei un pezzetto del tuo cuore, pensavi di conoscerla, di conoscere tutto su di lei, come lei sicuramente conosceva tutto di te.

La tua migliore amica...
Quanto potresti esserti sbagliata?

Quando tutti i segreti verranno a galla, mostrando di chi ti sei fidata, ti accorgerai di quanto le hai creduto rendendoti completamente indifesa.

Come in un caleidoscopio di vita, Carmen Weiz ci racconta una storia sul potere dell’amicizia, del primo amore e su coloro che il destino ha scelto per essere i custodi dei nostri primi segreti.
Racconta di come il nostro cuore possa vagare per strade misteriose e che a volte, le cose migliori accadono proprio quando pensiamo che tutto sia stato perduto…
E sulle conseguenze che dobbiamo affrontare da adulti quando scopriamo di esserci fidati della persona sbagliata.



Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro, spin off di una serie scritta da Carmen Weiz, che può essere letto anche separatamente dalla serie originale. Il confine dell’amore è stato il mio primo approccio alla scrittrice, quindi io non ho letto la serie principale.

Nel romanzo troviamo la storia di Mia e Ethan, due ragazzi che si conoscono da adolescenti, poi si perderanno per ritrovarsi da adulti e cercheranno di fare chiarezza sui propri sentimenti. Il racconto è strutturato a capitoli divisi, sia dal punto di vista di Mia che di Ethan ed è un alternanza tra presente e passato attraverso vari flashback. Purtroppo a me il romanzo non ha fatto impazzire, ho trovato tante cose che non mi sono piaciute nonostante la storia in sé sia carina, ma andiamo con ordine.

Principalmente sono due le cose che non ho proprio apprezzato, in primis i troppi flashback! Interrompono il corso della narrazione, davano dettagli poco utili (soprattutto quelli di Mia) e infine sono veramente troppi! Capisco il corso della narrazione tra passato e presente, ma preferisco altri metodi di narrazione. In secondo luogo non ho apprezzato il poco approfondimento su certi punti. Ammetto che questo è molto di più un parere soggettivo, ma mi ha abbastanza infastidito. Veniamo a conoscenza di argomenti come l’abuso di droghe e bom passiamo oltre senza soffermarci a dare degli spunti che potevano essere interessanti.

Diciamo che è un romanzo incentrato totalmente sulla storia d’amore (forse mi aspettavo qualcosa in più). La storia d’amore in se mi è piaciuta, anche se ho trovato una protagonista molto insicura, che nonostante continui a dire che ha dimenticato Ethan, fa in continuazioni azioni che confermano il contrario.

Insomma in questo libro mi aspettavo più amicizia, più approfondimenti invece è un libro che consiglio vivamente a chi cerca una storia di puro amore.



martedì 20 ottobre 2020

Recensione: La verità è che non sei distante abbastanza di Chiara Parenti


Casa Editrice: Ebook amazon

Genere: Romanzo rosa

Pubblicazione:2020

Pagine:110

Voto:



Marzo 2020.

Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza.
Pasti separati, letti separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così, le battaglie sono all’ordine del giorno. Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di casa alle zampe del cane.
Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto: entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada, cosa che manda Elena fuori di testa. Per fortuna ci sono le amiche Rebecca, Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima e che sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei.
Tutto cambia la sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco. Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a guardare?

 

Buongiorno lettori eccomi qui con la recensione di un breve romanzo in cui tutti un po' ci possiamo rispecchiare.

Infatti in questo breve racconto ci troviamo in Italia nel periodo appena trascorso del lockdown, e seguiamo le vicende di Elena giovane ragazza costretta a vivere con l’ex. Della trama non vi dico più nella visto che è già spiegata molto bene nella sezione sopra, quindi parto subito con i miei pensieri.  Nel complesso il racconto mi è piaciuto perché racconta un esperienza, un momento storico che l’Italia e il mondo hanno vissuto in quest’anno, ma in alcuni punti cade un po' sul prevedibile. Io questo libro lo dividerei in due parti: la prima dove la nostra protagonista ci porta a rivivere la quarantena, le code folli ai supermercati, la pulizia maniacale delle cose, la paura nell’uscire di casa e il continuo controllo dei dati sul Virus. In questa pima parte vediamo come sia difficile per due Ex convivere forzatamente in casa, dove tutto diventa una lite. Poi nella seconda parte ci concertiamo di più sul rapporto tra Elena e Lorenzo, su quanto alla fine tutte le liti siano sterili e inutili guardando quello che succede nel mondo. La seconda parte è sul come ripartire, non solo inventandosi un lavoro durante un periodo buio, ma anche ripartire come coppia.

Nel romanzo, se pur breve, ci sono espressi dei concetti in cui personalmente credo molto, è un po' banale e prevedibile sicuramente, ma alla fine l’amore tante volte lo è. Quello che in questo punto si sottolinea molto è il non buttare le cose appena si sono ammaccate. Viviamo in una società che ci spinge a volere tutto perfetto, dai vestiti, la casa, il cellulare, noi stessi, la famiglia e  la nostra relazione, ma la verità è che nulla è perfetto o meglio ogni cosa è perfetta con i suoi difetti.

Questa parte anche se banale e scontata mi ha fatto riflettere molto. Per quanto riguarda la quarantena mi ha fatto sia sorridere che riflettere, ma non mi sono affatto ritrovata nella descrizione di  Elena. Personalmente non ho mai smesso di lavorare (anzi) quindi non sono stata sempre rinchiusa in casa.

Detto questo è un libro che vi consiglio, in cui tutti ci possiamo rispecchiare un po', che racconta di questo strano 2020 e poi è molto scorrevole e si legge in un niente.





mercoledì 7 ottobre 2020

Recensione: L'inverno della strega di Katherine Arden



Casa Editrice: Fanucci

Genere: Fantasy

Pubblicazione: Luglio 2020

Pagine: 379

Voto: 


Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura.
Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre...
Intanto il Gran Principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di tatari si sta preparando ad attaccare e minaccia i confini della Rus.
Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli.
Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce?

 

Buongiorno lettori, oggi sono qui per parlarvi del terzo ed ultimo libro della serie dell’inverno, meglio conosciuta come la serie dell’orso e l’usignolo. L’inverno della strega è il libro che chiude questa serie, che si vola diretta tra le mie preferite in assoluto!

Il libro parte esattamente dove eravamo rimasti con il secondo, quindi Mosca che è andata in fiamme e  Vasja distrutta. Questo volume a differenza del secondo, ingrana subito e parte veloce dandoci già un colpo di scena ( e che colpo) a una cinquantina di pagine dall’inizio. Ammetto che questo libro mi ha fatto versare qualche lacrima. Non vi parlerò molto del contenuto, essendo un ultimo libro della trilogia non vorrei darvi troppe informazioni quindi passo alle miei impressioni partendo dai personaggi che ho amato.

I personaggi sono uno dei punti forti della serie, scritti e caratterizzati in modo perfetto. Vasja la troviamo ormai donna, che ha capito chi è, cosa vuole dalla vita e si batterà per questo. Non ha più paura di mostrare il suo potere, anzi ne ho orgogliosa e cercherà di farlo capire a chi la ama. Altro personaggio molto presente è Sasa che penso sia, oltre a Vasja, il mio personaggio preferito. Rischierà tutto per la sorella, aiutandola, incoraggiandola e sostenendola anche nelle tenebre. Ho amato il rapporto tra loro, sincero come solo tra fratello e sorella può essere.

Altro rapporto che mi è piaciuto è quello tra i fratelli cattivi, Morozko e Medved, ossia Il sovrano dell’inverno e suo fratello il Rè del Caos che abbiamo conosciuto nel primo libro come l’orso. Mi è piaciuto molto di più Medved come personaggio in quanto è un tipo di cattivo che io adoro. Mentre Morzoko è sempre enigmatico, di lui non dice mai nulla ed è sempre sfuggente, Medved è ironico, tagliente e molto diretto.

Il re del Caos verrà liberato dalla sua prigione, per poi tornarci e poi chissà…

Altro punto forte della storia sicuramente risiede nell’ambientazione e atmosfera. A differenza del primo libro dove tutto sembrava fiabesco qui mi sembra più una favola oscura. Non vorrei essere fraintesa, il libro mantiene la sua linea di favola, ma qui è molto più reale e molto più oscura.

L’autrice è riuscita nel mix perfetto tra realtà e fantasia, mantenendo sempre tra i punti fissi della trilogia la tematica Religione/folklore. Le credenze popolari sono alla base del libro, alla base dei poteri di Vasja e di tutti gli esseri magici che la aiuteranno, ma allo stesso tempo lo è la fede e la religione. Questa è una delle cose che ho amato della serie, e in cui l’autrice è stata molto brava. Solitamente si tende o a evidenziare una cosa o un'altra, invece in questo libro sono messe alla pari, miscelate in maniera perfetta. Un Monaco e una strega che aiuteranno nella battaglia decisiva per difendere Rus. Per quanto riguarda le questione politiche continueranno in questo volume, anche se per un momento verranno messe un po' in secondo piano, ma si concluderanno con l’aiuto di persone magiche e non.

Nota negativa del romanzo ne ho solo una.. la storia d’amore tra Vasja e Moroko..  anche meno! L’ho trovata troppo eccessiva, anche se ha avuto un bel finale. In un particolare momento del libro, mi è sembrato eccessivo, e anche contraddicente co il personaggio di Vasja.

Per il resto trovo questo libro la degna conclusione della trilogia. La trilogia matura sempre, sia per quanto riguarda lo stile di scrittura, sia per i personaggi, le loro scelte, le loro azioni e le loro sfide. Trova che la serie sia in  crescendo costante e non è facile trovarne così. Lo stile del  primo libro era molo fiabesco, sia per termini sia per andamento, nel secondo cresce lasciando il fiabesco sul fondo e in questo matura proprio.

Dunque in conclusione è una serie che consiglio a tutti, è molto originale perché si basa sulla tradizione popolare Russa, è molto bella per ambientazione e personaggi e nulla leggete e innamoratevi di questa serie 😊



mercoledì 23 settembre 2020

Chiacchiere Social

Buongiorno lettori,

oggi sono non per recensire un libro, ma per fare due chiacchiere insieme a voi. 😊

Nel mese di agosto mi sono parecchio staccata del mondo dei social  soprattutto da quello che riguarda la book-community .Questo per mancanza personale di tempo, per godermi un po' di più l’estate, la mia famiglia e in questo mese di distanza mi sono accora che sul fronte letture ci sono stati dei piccoli cambiamenti.

Parlerò principalmente per quello che riguarda la comunità di Instagram ( #Bookstagam) perché tra i social che uso per le letture è  quello che causa maggiore “dipendenza” ed è da quello che ho avuto l’idea di questo articolo.

Nel mese di agosto appunto mi sono staccata da questo mondo, non ho postato quasi nulla (solo un post in un mese), guardavo poco le storie e per giorni non avevo neanche fatto l’acceso all’account. Mi sono resa conto di alcune piccole cose. Innanzitutto è cambiato un po' il mio modo di lettura, non avevo la smania di arrivare a fine capitolo o libro per parlarne nelle storie. Sicuramente leggo perché è la mia passione, ma certe volte avendo un account in cui parlo di libri si cerca di leggere più veloce per avere qualcosa da dire il giorno dopo.

Secondo punto, finito un libro mi sono detta che leggo??

Aprendo Instagram vengo sempre invasa da mille e mille libri che sembrano tutti interessanti, chi ti cattura dalla foto, chi dalla trama, chi da come si parla del libro. Ecco per la pima volta dopo tanto tempo, non essendo bombardata di foto e titoli appena finito un libro mi sono messa a cercare cosa leggere per conto mio e non avendo “suggerimenti” da altre persone. Tra l’altro ho letto poi un libro romance molto leggero, con nessun grande messaggio dietro, ma che mi ha fatta ridere moltissimo (e scoprire un gioco alcolico che voglio fare 😉 ). Questo mi ha fatto capire che è sempre molto bello avere suggerimenti esterni, ma certe volte per sbloccarci, per rinnovarci e cercare stimoli è giusto cercare e scovare dei titoli senza per forza suggerimenti e senza vedere mille recensioni del libro.

Altro punto che ho notato è che non sapevo minimante le “tendenze” del momento. Ci sono sempre i “libri del momento” (io li chiamo così) quelli che vediamo su molti profili contemporaneamente, quelli che tutti ne parlano ed escono mille foto e recensioni, ecco aprendo Ig dopo tanto tempo (una settimana) non sapevo da dove era saltato fuori un libro, o quale era il titolo del momento.

Ora queste sono le maggiori cose che ho notato nel mio mese di pausa (qualche storia l’ho fatta eh) ma non ci stavo molto appresso. Ovviamente non vi dico neanche il fatto di non postare, quindi creare la foto, se necessario modificarla ecc.

Queste mie considerazioni non sono affatto delle cretiche ma semplicemente un modo per confrontarmi, per sapere se è successo anche a voi, se sentite il bisogno di staccare la spina ogni tanto, e perché no sentire se c’è qualcuno con opinioni contrarie.

Sicuramente so che chi mi vuole seguire lo farà anche se non ho novità librose ogni settimana, non mi interessa arrivare a chissà che numeri, se c’è anche solo una persona che mi ascolta va bene lo stesso.

Detto questo ora sono tornata attiva sull’Instagram qui sul blog e presto penso anche sul canale YouTube. 

lunedì 29 giugno 2020

Recensione:La città di ottone di S. A. Chakraborty



Casa Editrice : Mondadori 
Genere: Fantasy 
Pubblicazione: Giugno 2020 
Pagine: 525 
Voto:  


Egitto, XVIII secolo. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori. Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli. 

Buongiorno lettori, oggi parliamo del libro più chicchierato del mese, la città di ottone. Innanzi tutto ringrazio la mondadori per avermi inviato una copia digitale in ateprima, e dico anche che hanno fatto un ottimo lavoro con la copia cartacea del libro perchè esteticamente è davvero stupendo, ma ora pssiamo al contenuto 
La città di ottone ci catapulta in un mondo arabo, fatto di magia e di realtà. All’inzio infatti ci troviamo al Cario dove Nahri, la nostra protagonista, sa di avere qualche strano potere, come guarire le persone e se stessa, ma usa questi poteri per truffare la gente. Una sera facendo un rituale, senza saperlo invoca un Jinn, uno spirito un pò una specie di Genio. Dara riconosce che lei è una Nahid, l’ultima discendente di una tribù di guaritori, così la porterà a Daevadab, la città di ottone. Da qui inizierà il viaggio della nostra protagonista, in cui incontrerà creature del deserto, esseri magici e pian piano imparerà a conoscere la sua cultura e la sua magia. Nel frattempo a Deavadab Ali, il principe secondogenito, metterà in dubbio la sua lealtà, inizierà a capire che a corte si nascondono molti segreti e molti sotterfugi e che non è proprio sempre tutto come sembra. Quando Nahri e Dara arriveranno alla città di ottone non tutti, compreso Ali, sono contenti di questi due nuovi arrivati, ma il Rè offrirà loro un accordo in cui si nascondono molte insiedie.  
Penso che questo sia un libro da scoprire man mano, quindi io non vi svelerò più nulla della trama, ma passerò subito alle mie impressioni 
Il punto forte del romanzo è sicuramente il world bulding e il sistema magico. Io mi sono ritovata tante volte a pensare alle ambientazioni  stile Aladdin, ma con una magia più particolare. In questo mondo creato dall’autore si vanno a inserire molti elementi , molta cultura e molta tradizione. Abbiamo molte tribù di Deva, che ci vegono introdotte man mano nella storia, e che sinceramente ho fatto un pò fatica a distinguere all’inzio. Il libro ha un inzio molto lento, sicuramente l’autore deve dare tempo di far avviare la storia e fare entrare il lettore in questo ambiente, ma avrei apprezzatto un pò più di velocità 😉 Per quanto riguarda i personaggi nel complesso gli ho apprezzati, sicuramente ad alcuni che poi vedremo nei prossimi volumi, si da meno importanza e vengono descritti molto meno, ma diciamo che I tre protagonisti a me sono piaciuti. Io ho adorato anche molto la parte rigurante i sotterfugi e le strategie di corte, che praticamente va avanti da secoli. Devo ammettere che non è sempre facile stare dietro la storia, tutte le tribu, gli intrecci politici, la miagia,però una volta che si capisce il meccanismo e ci si presta la dovuta  attenzione si entra in in un mondo fantastico. Per narrarci la storia l’autore usa un meccanismo che a me piace molto, anche se è un po già rivisto. Quando Nahri è in viaggio  con Dara chiede a lui le spiegazioni sulla magia e sul loro popolo, così noi insieme alla protagonista veniamo a conoscenza della storia di Deavabad. Le cose che non mi hanno convinta sono principalmente due. In primis passa troppo tempo tra un capitolo e l’altro, certe volte anche settimane, e quindi alcuni passaggi,decisioni prese da determnati personaggi o legai affettivi sembrano un pò affrettati , sopratutto dopo il loro arrivo alla città. Secondo la relazione un pò a trinagolo Ali Dara e Nahri, proprio no. Personalmente già non amo I triangoli ma questi due che danno ordini alla ragazza anche no .Il  libro è diviso in capitoli che ci vengono narrati dal punto di vista di Nahri e di Ali. Quelli della protagonista Ii ho sempre apprezzati,  e come persoanggio l’ho tovata molto unama. I capitoli di Ali sopratutto la prima metà del libro non mi sono piaciuti per nulla. Un pò troppo moralista come personaggio. Vede o il male o il bene senza capire che certe scelte, giuste o sbaglite, si devono compiere per mantenere la pace nel regno . Mio personaggio preferito è scuramente Dara! Io amo i personaggi come lui! Non è mai ne buono ne cattivo, sempre  pronto a spiegare tutto a Nahri, ma mai svelando totalmente se stesso. Non mi piace solo , come ho già detto, la parte possessiva del suo rapporto con Nahri. Invece un personaggio non approfondito che merita di più secono me è l’emiro, fratello di Ali, successore al trono. Nel libro inoltre sono molto presenti I temi della divesità, sia intesa come colore della pella, sia come divisione in classi sociali. Questo è fose uno dei temi principli di tutta la storia, e se ci fermani un attimo a pensare ognuno di questi peronaggi corrisponde ad una “tipologia” di perona nel mondo reale.  
Detto questo è un ibro che consiglio molto, soprattutto se amate leggere della culura araba, e se siete amanti di Aladdin vi conquisterà come è successo a me non appena ho letto del tappeto volante 😊