martedì 20 ottobre 2020

Recensione: La verità è che non sei distante abbastanza di Chiara Parenti


Casa Editrice: Ebook amazon

Genere: Romanzo rosa

Pubblicazione:2020

Pagine:110

Voto:



Marzo 2020.

Elena Tonelli è furiosa. L’Italia è in lockdown e lei è rimasta bloccata a Reggio Emilia in un appartamento che odia insieme a Lorenzo, l’ex fidanzato fedifrago che l’ha tradita e dal quale vorrebbe stare a molto più di un metro di distanza.
Pasti separati, letti separati, spesa separata. Le regole della prigionia sono chiare ma, anche così, le battaglie sono all’ordine del giorno. Ipocondriaca nel mezzo di una pandemia globale, Elena trascorre le giornate a disinfettare qualsiasi tipo di superficie, dalle 3564 fughe dei pavimenti di casa alle zampe del cane.
Lorenzo invece è molto più rilassato su questo punto: entra ed esce di casa ogni giorno con disinvoltura, senza mai dire dove vada, cosa che manda Elena fuori di testa. Per fortuna ci sono le amiche Rebecca, Asia e Giulia che, anche se lontane, le fanno sentire la propria vicinanza tra messaggi e videochiamate.
Ma a riempire di colore le giornate grigie di Elena è Alessandro, un affascinante giovane imprenditore che aveva conosciuto qualche mese prima e che sembra intenzionato a volere molto di più che chattare con lei.
Tutto cambia la sera del 18 marzo, quando alla tv passano le immagini dei mezzi dell’esercito che trasportano le bare via da Bergamo: per la prima volta, Elena e Lorenzo si rendono conto della gravità di quello che sta succedendo fuori dal loro appartamento, e allora anche la lite sulla tavoletta del wc rimasta alzata perde di significato.
Inaspettatamente ricominciano a parlare e in casa inizia il cessate il fuoco. Sarà solo una tregua provvisoria o, intrappolati insieme, riusciranno anche a riscoprire quello che li univa prima? E Alessandro cosa farà? Resterà a guardare?

 

Buongiorno lettori eccomi qui con la recensione di un breve romanzo in cui tutti un po' ci possiamo rispecchiare.

Infatti in questo breve racconto ci troviamo in Italia nel periodo appena trascorso del lockdown, e seguiamo le vicende di Elena giovane ragazza costretta a vivere con l’ex. Della trama non vi dico più nella visto che è già spiegata molto bene nella sezione sopra, quindi parto subito con i miei pensieri.  Nel complesso il racconto mi è piaciuto perché racconta un esperienza, un momento storico che l’Italia e il mondo hanno vissuto in quest’anno, ma in alcuni punti cade un po' sul prevedibile. Io questo libro lo dividerei in due parti: la prima dove la nostra protagonista ci porta a rivivere la quarantena, le code folli ai supermercati, la pulizia maniacale delle cose, la paura nell’uscire di casa e il continuo controllo dei dati sul Virus. In questa pima parte vediamo come sia difficile per due Ex convivere forzatamente in casa, dove tutto diventa una lite. Poi nella seconda parte ci concertiamo di più sul rapporto tra Elena e Lorenzo, su quanto alla fine tutte le liti siano sterili e inutili guardando quello che succede nel mondo. La seconda parte è sul come ripartire, non solo inventandosi un lavoro durante un periodo buio, ma anche ripartire come coppia.

Nel romanzo, se pur breve, ci sono espressi dei concetti in cui personalmente credo molto, è un po' banale e prevedibile sicuramente, ma alla fine l’amore tante volte lo è. Quello che in questo punto si sottolinea molto è il non buttare le cose appena si sono ammaccate. Viviamo in una società che ci spinge a volere tutto perfetto, dai vestiti, la casa, il cellulare, noi stessi, la famiglia e  la nostra relazione, ma la verità è che nulla è perfetto o meglio ogni cosa è perfetta con i suoi difetti.

Questa parte anche se banale e scontata mi ha fatto riflettere molto. Per quanto riguarda la quarantena mi ha fatto sia sorridere che riflettere, ma non mi sono affatto ritrovata nella descrizione di  Elena. Personalmente non ho mai smesso di lavorare (anzi) quindi non sono stata sempre rinchiusa in casa.

Detto questo è un libro che vi consiglio, in cui tutti ci possiamo rispecchiare un po', che racconta di questo strano 2020 e poi è molto scorrevole e si legge in un niente.





mercoledì 7 ottobre 2020

Recensione: L'inverno della strega di Katherine Arden



Casa Editrice: Fanucci

Genere: Fantasy

Pubblicazione: Luglio 2020

Pagine: 379

Voto: 


Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura.
Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre...
Intanto il Gran Principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di tatari si sta preparando ad attaccare e minaccia i confini della Rus.
Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli.
Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce?

 

Buongiorno lettori, oggi sono qui per parlarvi del terzo ed ultimo libro della serie dell’inverno, meglio conosciuta come la serie dell’orso e l’usignolo. L’inverno della strega è il libro che chiude questa serie, che si vola diretta tra le mie preferite in assoluto!

Il libro parte esattamente dove eravamo rimasti con il secondo, quindi Mosca che è andata in fiamme e  Vasja distrutta. Questo volume a differenza del secondo, ingrana subito e parte veloce dandoci già un colpo di scena ( e che colpo) a una cinquantina di pagine dall’inizio. Ammetto che questo libro mi ha fatto versare qualche lacrima. Non vi parlerò molto del contenuto, essendo un ultimo libro della trilogia non vorrei darvi troppe informazioni quindi passo alle miei impressioni partendo dai personaggi che ho amato.

I personaggi sono uno dei punti forti della serie, scritti e caratterizzati in modo perfetto. Vasja la troviamo ormai donna, che ha capito chi è, cosa vuole dalla vita e si batterà per questo. Non ha più paura di mostrare il suo potere, anzi ne ho orgogliosa e cercherà di farlo capire a chi la ama. Altro personaggio molto presente è Sasa che penso sia, oltre a Vasja, il mio personaggio preferito. Rischierà tutto per la sorella, aiutandola, incoraggiandola e sostenendola anche nelle tenebre. Ho amato il rapporto tra loro, sincero come solo tra fratello e sorella può essere.

Altro rapporto che mi è piaciuto è quello tra i fratelli cattivi, Morozko e Medved, ossia Il sovrano dell’inverno e suo fratello il Rè del Caos che abbiamo conosciuto nel primo libro come l’orso. Mi è piaciuto molto di più Medved come personaggio in quanto è un tipo di cattivo che io adoro. Mentre Morzoko è sempre enigmatico, di lui non dice mai nulla ed è sempre sfuggente, Medved è ironico, tagliente e molto diretto.

Il re del Caos verrà liberato dalla sua prigione, per poi tornarci e poi chissà…

Altro punto forte della storia sicuramente risiede nell’ambientazione e atmosfera. A differenza del primo libro dove tutto sembrava fiabesco qui mi sembra più una favola oscura. Non vorrei essere fraintesa, il libro mantiene la sua linea di favola, ma qui è molto più reale e molto più oscura.

L’autrice è riuscita nel mix perfetto tra realtà e fantasia, mantenendo sempre tra i punti fissi della trilogia la tematica Religione/folklore. Le credenze popolari sono alla base del libro, alla base dei poteri di Vasja e di tutti gli esseri magici che la aiuteranno, ma allo stesso tempo lo è la fede e la religione. Questa è una delle cose che ho amato della serie, e in cui l’autrice è stata molto brava. Solitamente si tende o a evidenziare una cosa o un'altra, invece in questo libro sono messe alla pari, miscelate in maniera perfetta. Un Monaco e una strega che aiuteranno nella battaglia decisiva per difendere Rus. Per quanto riguarda le questione politiche continueranno in questo volume, anche se per un momento verranno messe un po' in secondo piano, ma si concluderanno con l’aiuto di persone magiche e non.

Nota negativa del romanzo ne ho solo una.. la storia d’amore tra Vasja e Moroko..  anche meno! L’ho trovata troppo eccessiva, anche se ha avuto un bel finale. In un particolare momento del libro, mi è sembrato eccessivo, e anche contraddicente co il personaggio di Vasja.

Per il resto trovo questo libro la degna conclusione della trilogia. La trilogia matura sempre, sia per quanto riguarda lo stile di scrittura, sia per i personaggi, le loro scelte, le loro azioni e le loro sfide. Trova che la serie sia in  crescendo costante e non è facile trovarne così. Lo stile del  primo libro era molo fiabesco, sia per termini sia per andamento, nel secondo cresce lasciando il fiabesco sul fondo e in questo matura proprio.

Dunque in conclusione è una serie che consiglio a tutti, è molto originale perché si basa sulla tradizione popolare Russa, è molto bella per ambientazione e personaggi e nulla leggete e innamoratevi di questa serie 😊