lunedì 20 febbraio 2023

Recensione: A cena con l'assassino di Alexandra Benedict

Casa editrice: Netwon compton editore

Genere: Giallo

Pagine: 288

Pubblicazione: ottobre 22

Voto:


Lily Armitage ha deciso che non metterà mai più piede a Endgame House, la grande dimora di famiglia in cui sua madre è morta ventuno anni prima. I suoi propositi, però, vacillano quando riceve una lettera dalla zia, che la invita alla sfida tradizionale che si tiene ogni anno: il Gioco di Natale. In cosa consiste? I partecipanti dovranno trovare dodici chiavi con i dodici indizi a disposizione. Quest'anno c'è un premio speciale: l'atto di proprietà di Endgame House. A Lily non interessa nulla della casa, ma nel biglietto c'è un dettaglio che basta da solo a convincerla: durante i giochi verranno rivelati gli indizi per scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Ma è davvero così o si tratta di uno scherzo di pessimo gusto? Per scoprirlo, Lily deve trascorrere dodici giorni nella grande casa insieme ai cugini, risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri della famiglia Armitage. Quando una tempesta di neve isola la casa da ogni contatto con l'esterno, tutto può succedere…


Buongiorno lettori, oggi vi parlo di “A cena con l’assassino di Alexandra Benedict.

Libro che mi ha attirato principalmente dalla copertina, una volta letta la trama con vibes alla Agatha Christie non ho saputo resistere. 


L’idea di base è del classico thriller con un gruppo di persone intrappolate in una casa, isolata da tutto e senza possibilità di fuggire. Infatti ci troviamo a Endgame house, dove tutti i cugini della famiglia Armitage si ritrovano per il gioco di natale. In questo gioco, tramite indizi nascosti in sonetti composti dalla zia defunta, i nostri giovani protagonisti cercheranno di scovare delle chiavi, chi riuscirà a vincere diventerà l'erede della casa. 

Il gioco di Natale è sempre stato tradizione della famiglia, e la nostra protagonista Lily sembra essere bravissima nel risolverlo. 


Partiamo dalle cose positive del libro (non tantissime ma ci sono ) 🙂sicuramente è una lettura molto coinvolgente che intrattiene piacevolmente il lettore. La prima parte l’ho trovata un pò più lenta ma la seconda scorre via che è un piacere. La scrittura non è nulla di particolare, semplice e scorrevole, nel testo ho solo notato un po ' di refusi non so se dovuti alla traduzione o al testo originale. 

Il romanzo però l’ho trovato abbastanza tragicomico. Personalmente l’ho apprezzato, reazioni ai delitti veramente stupide, scelte dei personaggi discutibili, il colpevole abbastanza intuibile, diciamo che non deve essere preso molto sul serio. 

Mi ha dato la stessa impressione di quando si guarda un film che prende in giro i film horror. Ad un certo punto ho anche pensato che alla fine erano ancora tutti vivi! ahaha 


Una caratterizzazione del libro sono i giochi, specialmente i giochi di parole che si trovano all’interno. Ad inizio romanzo è tutto spiegato, ma il lettore può cercare di scoprire anagrammi e titoli di libri nelle pagine. personalmente non ho trovato nulla, ma non ci ho neanche provato molto. 


I personaggi non so decidere se descrivere completamente idioti oppure con la testa tra le nuvole. sicuramente sono una parte importante del libro, ma per quello che spiegavo prima non sono riuscita a prendere sul serio nessuno di loro. 

I delitti, che non vi posso spoilerare, sono molto banali. dimenticati dopo due secondi, perchè è più importante tornare a risolvere i rebus del gioco di Natale piuttosto che cercare di capire che diamine è successo! 


In conclusione è un libro che non deve essere preso sul serio, se lo si legge con questo intento è una lettura che intrattiene e che incolla il lettore alle pagine . Se invece siete alla ricerca di un buon thriller, ambientato nel periodo natalizio, bè cercate altrove ;)