giovedì 28 marzo 2019

Recensione: La caduta di Aris di Laura Manea


Casa Editrice: Amazon
Genere: Fantasy, Narrativa rosa
Pubblicazione: 14 febbraio 2019    
Pagine: 265
Voto:

Odiare i nautilani.
Maelle di Aris è cresciuta con questo imperativo. Ora che Will, il loro re, ha catturato e ucciso suo padre, conquistato il regno e ridotto lei in prigionia, ogni cosa che le è stata insegnata fin da piccola trova conferma.
Nautix è il male.
O forse no?
Helios, il fratello di Will, tanto simile al re nell'aspetto ma così diverso nel carattere, sembra volerla convincere del contrario.
E se la vita che ha vissuto finora si rivelasse un'unica, enorme bugia?
A chi credere: al ricordo di un padre amorevole o a un presunto nemico?
Quando tutto crolla, puoi fidarti solo di te stesso.
Ho adorato questo libro!!! E’ la fusione perfetta tra un romanzo fantasy-medievale e un romanzo rosa! Appassionante e coinvolgente dall’inizio alla fine! La storia di Maelle vi catturerà e vi farà sognare e riscoprirete il sapore di un amore puro e romantico, dell’avventura e del pericolo!!

Maelle è un aprincipessa, dolce ma forte, cresciuta tra quelle che ora appaiono come mille pesanti bugie... dovrà affrontare tutte le sue paure e i segreti del suo passato per riuscire a scoprire la verità e per ritrovare la sua serenità.
Odierete Will e amerete Helios, preda delle emozioni cosi ben descritte in questo libro!
Un libro che sorprende fino all’ultima pagina, pieno di avventure, segreti, tradimenti e passione! Il libro è il primo di una trilogia quindi aspetto con ansia il seguito!

martedì 26 marzo 2019

I delitti del Martedì: Assassinio sull'Orient Express





Casa editrice: Mondadori
Genere: giallo
Prima pubblicazione: 1934
Pubblicazione: 1 gennaio 2003
Pagine: 238
Voto:


L'Orient-Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario collettivo degli appassionati di letteratura poliziesca. Il merito è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l'impareggiabile Poirot. In quella che rimane probabilmente la più celebre delle sue imprese, l'investigatore belga, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Istanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto. "Assassinio sull'Orient-Express", apparso nel 1934, è da molti considerato il capolavoro di Agatha Christie, sicuramente uno dei libri gialli più conosciuti in tutto il mondo. Prefazione e postfazione di Oreste Del Buono.


Buongiorno carissimi lettori! Oggi sono qui a proporvi un’altra tappa della #ReadChristie2019 ! Questo mese in perfetto orario oserei dire!! A marzo dovevamo leggere la “storia di Agatha Chriestie che più preferivamo”. Io in questo caso cado nella più assurda banalità e vi parlo di “Assassinio sull’Orient Express”!

Martina vi aveva già raccontato di questo libro in versione audiolibro qui ⏩ la sua recensione, quindi cercherò di essere breve e concisa.
Questo per me è IL GIALLO IN ASSOLUTO. Il Giallo con la G maiuscola.
Lo conosco praticamente a memoria, ho visto il film e letto il libro (anche in inglese) e continuerò ad amarlo fino alla fine probabilmente. Mai potrò scordare le sensazioni che mi regalò la prima volta che lo lessi. La prima volta che mi accorsi che Agatha mi aveva fregato bellamente, ed era li sicuramente a ridersela vedendo la mia faccia basita.


Questo è stato il libro d’iniziazione. Il libro che mi ha avvicinato a questo genere, a questo mondo. Inutile star qui a “raccontarvi” la trama, ormai famosissima, che a parer mio è la migliore della Christie in assoluto. Ma non solo la trama, anche i personaggi li ho sempre trovati ben sviluppati e perfetti in ogni loro lato. In questo romanzo ho trovato il miglior Poirot, in tutta la sua bellezza e intelligenza. Ne sono rimasta affascinata. Ammaliata. Colpita.




Non penso di avere altre parole per definire questo splendido giallo, che consiglio assolutamente a tutti di leggere/ascoltare/vedere almeno una volta nella vita, non vi deluderà!

Vi saluto e vi mando un caldo abbraccio, dandovi appuntamento al prossimo mese con un nuovo libro di questa formidabile scrittrice!!!







lunedì 18 marzo 2019

Recensione: Vita su un pianeta nervoso di Matt Haig


Casa Editrice: Edizioni E/O
Genere: Saggistica
Pubblicazione: 6 febbraio 2019
Pagine: 408
Voto:

Il mondo ci sta confondendo la mente. Aumentano ondate di stress e ansia. Un pianeta frenetico e nervoso sta creando vite frenetiche e nervose. Siamo più connessi, ma ci sentiamo sempre più soli. E siamo spinti ad aver paura di tutto, dalla politica mondiale al nostro indice di massa corporea. Come possiamo rimanere lucidi su un pianeta che ci rende pazzi? Come restare umani in un mondo tecnologico? Come sentirsi felici se ci spingono a essere ansiosi? Dopo anni di attacchi di panico e ansia, queste domande diventano questione di vita o di morte per Matt Haig. Che inizia a cercare il legame tra ciò che sente e il mondo intorno a lui. Vita su un pianeta nervoso è uno sguardo personale e vivace su come sentirsi felici, umani e integri nel ventunesimo secolo.

Buongiorno lettori,
Oggi vi parlo di un libro un po' diverso, non è propriamente un romanzo, rientra di più nella categoria dei saggi /autobiografie.
Vita su un pianeta nervoso ci racconta in qualche modo le difficoltà che incontriamo oggi, nella vita di tutti i giorni. Difficoltà sempre più “mentali”, per questo stile di vita che diventa sempre più frenetico.
Ammetto che appena ho visto questo libro l’ho subito desiderato. In primis perché ero stata catturata dall’argomento, molto attuale, e poi per lo scrittore. Matt , a mio parere, ha una capacità straordinaria nel descrivere le malattie come ansia e panico. Questo può anche derivare dal fatto che lui stesso ne soffre, e quindi riesce ad empatizzare con la gente, ma il suo modo di raccontare l’umanità di oggi mi coinvolge e mi cattura sempre.

Il libro l’ho divorato in meno di una settimana! Si legge molto facilmente anche per la divisione in brevissimi capitoli, ognuno dei quali affronta un argomento legato appunto, allo stile di vita odierno. In questo libro ho sottolineato tantissime frasi. Frasi in cui mi ritrovavo, di cui potevo fare tesoro, consigli su come migliorare la nostra vita. Matt prova a spiegare come sopravvivere a un mondo che ci da sempre di più, ma che ci toglie molto altro. Esempio, abbiamo i social network, un’invenzione che ci ha condizionato la vita sicuramente. Ci permette di restare in contatto con molte persone, di stringere nuove amicizie, di parlare con gente che vive dell’altra parte del mondo, eppure tante volte ci fanno sentire più soli che mai. Quando scorriamo la bacheca di Facebook o Instagram lo facciamo, il più delle volte, quando siamo soli.
Non tratta solo di questo, parla anche del troppo lavoro, dell’ansia che crea questo mondo frenetico e sempre in evoluzione. Nel libro troviamo anche dei capitoli dove ci si ritrova a pensare che per noi la malattia mentale, come ansia e panico, sono ancora un po' un Tabù. Non sono mai paragonate a malattie fisiche perché le si mette in secondo piano, ma una personale è fatta di corpo e mente ed è tutto strettamente collegato. Non voglio parlarvene di più perché penso che lo scrittore sia in grado di trasmettere questi messaggi, molto complessi, in un modo semplice e diretto.
Mi preme dirvi che oggi giorno la parola Ansia è usata da molte persone. Ecco soffrire veramente d’ansia è una cosa che pochi hanno provato veramente (per fortuna). Io per fortuna non ho mai sofferto di questa malattia, ma persone che conosco ne soffrono e credete non è di certo una cosa semplice.
Detto ciò se volete un po' riflettere sulla vita, su ciò che ci circonda e su come cercare di migliorare un pochino la nostra esistenza, non vi resta che leggere questo libro!


giovedì 14 marzo 2019

Recensione: La locanda dove il mare parla piano di Emma Sternberg

Casa Editrice: Sperling e Kupfer
Genere: Narrativa
Pubblicazione: 30 aprile 2018
Pagine: 352
Voto:


Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, impara due grandi lezioni. La prima: mai mettere tutta la tua vita in mano a un uomo. La seconda: mai disperare, perché la vita stessa sa sempre come sorprenderti. Di lì a poche ore, infatti, un certo Mr. Cunningham, "cacciatore di eredi", spunta dal nulla con una notizia sensazionale: Linn ha ricevuto una casa negli Hamptons da una fantomatica zia d'America. Lasciata la Germania con il primo volo per New York, Linn scopre così la Sea Whisper Inn, ovvero la locanda Sussurro del Mare: un'antica villa, un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e - nuova sorpresa - cinque inquilini fissi. Sono i migliori amici della zia, cinque arzilli vecchietti che sanno come godersi la vita, tra Manhattan ghiacciati e riposini pomeridiani. Mentre Linn tenta di escogitare un piano per salvare dai debiti la casa e magari riaprirla ai turisti, è sempre più conquistata dai fantastici cinque e dai loro racconti affascinanti su zia Dorothy e sulla vita glamour che si era reinventata dopo la fuga dall'Europa. Ma in quella storia manca un dettaglio fondamentale, un segreto struggente di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile. Proprio la ricerca di quel dipinto scomparso permetterà a Linn di aprire una porta su quel passato... e fare finalmente luce sul proprio futuro.


Il 2019 è l’anno delle iniziative per me. Insomma cosa non si fa piuttosto che scrivere la tesi!😇 Questo libro è uno dei tanti scambi a cui partecipo, grazie al quale ho scoperto persone fantastiche con idee straordinarie. Per chi fosse interessato vi lascio qui le info per questa iniziativa: Libri Itineranti


La locanda dove il mare parla piano” è purtroppo una lettura mediocre, azzarderei quasi scarsa, avvalorata solo da tutte le impressioni delle persone che l’avevano letto prima di me (il libro era alla sua penultima tappa, circa 10 persone l’avevano quindi già letto, sottolineato e commentato).


La trama poteva essere anche interessante o almeno piacevole, purtroppo è stata sviluppata – e tradotta – male. Perché dico tradotta?! Beh perché il libro presenta molti errori, non solo grammaticali, ma anche “narrativi”, visto che più volte vengono scambiati i nomi di alcuni personaggi.
Ecco queste cose non le posso tollerare in un libro! Dato che i libri si comprano – e a volte costano anche un'esagerazione – mi sembra giusto che almeno la grammatica sia corretta. Posso tollerarlo dagli autori emergenti che si auto-pubblicano, ma dalle case editrici proprio no!


La storia è abbastanza lineare, i colpi di scena sono facilmente intuibili, e gli episodi nel complesso risultano quasi scollegati tra loro.
I personaggi sono poco caratterizzati, noiosi e fini a sé stessi. L’unica interessante era zia Dolly, la zia americana defunta – si come nei film – peccato che appunto essendo morta, non abbia potuto apportare un po’ di felicità a questa lettura.
La protagonista Linn è una lamentona, con un quoziente intellettivo di una bambina di 10 anni, ad essere gentili… guarda caso quando ha bisogno di qualcosa le cade dal cielo, e le cambia la vita… come ad esempio l’eredità che la “salva” dal tradimento appena scoperto del marito – poi scomparso dalla scena... si nemmeno una chiamata – e che darà il via a tutto il romanzo.



I suoi pensieri sono al limite dell’assurdo, non rispecchiano per nulla i suoi 30 anni, ma la delineano solo come una sciocca che si fida del primo che trova.
La rappresentanza maschile è beh...assurda. E anche tralasciata. Il marito di Linn scompare dopo le prime pagine, e le controparti sono poco definibili…
Uno è praticamente un orsacchiotto – scusate ironia con il suo nome, Ted 😅– che fa tutto quello che gli viene chiesto, e mostra scarse avance alla protagonista, che – chissà come, saranno gli ormoni mi sa – se ne infatua comunque.
L’altro beh...appare due giorni, palesemente per interessi propri e non “amorosi”, e Linn se ne innamora perdutamente! La mia faccia era tipo così 😱😱 Ma davvero?! Scherziamo?! A 30 anni?!

Il tutto contornato da scarsi approfondimenti ed episodi buttati li quasi a caso. Io odio le storielle d’amore che non lasciano nulla e sono fini a sé stesse, ma questa non è nemmeno classificabile come “storiella d’amore”. Assolutamente da dimenticare!


venerdì 8 marzo 2019

Audiolibriamoci: Le assaggiatrici di Rosella Postorino





Casa Editrice: Feltrinelli
Genere: Storico (NARRATIVA!)
Pubblicazione: 11 gennaio 2018
Ore di ascolto: 8:44:17
Voto:



La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.



Buongiorno lettori! Chi è che massacra – quasi – sempre i libri osannati da tutto il mondo?! Ma ovviamente io, la vostra Sara 😎😂
Partiamo dicendo che io, come avrete visto, ho ascoltato l’audiolibro… e per fortuna! Avessi dovuto leggerlo probabilmente l’avrei abbandonato dopo due capitoli, buttando così via 20€. L’audiolibro è comunque ben fatto, la narratrice rappresenta bene la protagonista e non risulta noiosa, il problema è la trama e lo svolgimento. Anche se mi è stato rifilato come romanzo storico! STORICO! Non penso proprio che sia il genere adatto a questo libro – sarebbe un insulto ai romanzi storici – avrei accettato romanzo rosa o addirittura di narrativa, ma storico proprio no! E questo solo perché la storia prende spunto dalla vita di Margot Wòlk, vera assagiatrice di Hitler ai tempi della guerra. PRENDE SPUNTO, sottolineerei per bene queste due parole, non chiare forse nemmeno all’editore.


Questo comunque era stato il punto ad incuriosirmi, un punto di cui non avevo mai sentito parlare ma che mi intrigava molto. Per questo mi aspettavo tutt’altro. La storia è molto romanzata, che potrebbe anche starci, peccato che non arrivi da nessuna parte. A quale scopo è stato scritto?! È questa la domanda che mi sono posta alla fine, perché questo libro non mi ha trasmesso nulla, se non un assiduo senso di “negatività”, e di certo assolutamente non mi è arrivato quel grande messaggio di storia che tutti hanno acclamato.


La protagonista è un’ameba, un’ameba tedesca per la precisione, che vive la sua vita senza scopi, giusto perché qualcuno l’ha messa al mondo, passivamente, lamentandosi  ma senza agire per cambiare le cose e darsi una svegliata. Si chiama Rosa, una delle 10 assagiatrici di Hitler, a lei spettava l’arduo compito di emozionarmi. Fallito miseramente purtroppo.. l’ho quasi odiata ad un certo punto.




Oltre a lei anche gli altri personaggi non apportano praticamente nulla di degno alla storia, che risulta così un unico susseguirsi di azioni “quotidiane”. Andare a prendere il pullman, mangiare, dormire, piangere… tutte emozioni piatte che mi hanno annoiata. Nessun colpo di scena che si possa definire tale – ancora in contrasto con quanto dice il resto del mondo – e soprattutto nessun finale! Io odio i non finali.


Infatti dopo che ci sorbiamo ore inutili di ascolto/lettura sulla triste vita di Rosa da quando è scoppiata la guerra - obbligata da povera tedesca ad assaggiare le prelibatezze che sarebbero poi spettate a Hitler - fino alla fuga per non essere catturata con il Führer e i suoi, non ne sapremo più nulla.
L’autrice ci riserva un capitolo finale sulla sua vita dopo circa 40 anni dalla fine della guerra, un capitolo pessimo e inutile che mi ha fatto rizzare ancora di più i capelli sulla testa. Un non finale che non da nessun epilogo alla storia, buttando cose a caso e cercando di far breccia nel cuore del lettore.


Io quindi non ci ho trovato tutta sta genialità, ma solo una storiella d’amore – a quanto pare unico vero problema reale di Rosa – e anche di pessima qualità. Per fortuna lo stile di scrittura è scorrevole, di facile lettura/ascolto, senza troppi discorsi inutili riuscendo così ad andare dritto al punto. Come se il “punto” ci fosse. Purtroppo unica nota positiva che riesco a tirar fuori da questo ascolto. Sconsigliato. 








martedì 5 marzo 2019

I delitti del martedì: C'è un cadavere in biblioteca di Agatha Christie

Casa Editrice: Mondadori
Genere: Giallo
Prima pubblicazione: 1942
Pubblicazione: 16 agosto 2016
Pagine: 177
Voto:


St Mary Mead, una mattina come tante. Almeno fino a quando il colonnello Bantry e sua moglie Dolly vengono bruscamente svegliati da una cameriera terrorizzata, venuta ad annunciare che, nella biblioteca della villa, è stato trovato il cadavere di una sconosciuta in abito da sera, apparentemente assassinata. Nessuno degli abitanti della casa ha mai conosciuto la vittima, ma allora come spiegare il bizzarro ritrovamento? La polizia, subito interpellata, comincia le indagini, ma ancora una volta sarà la simpatica Miss Marple, con il suo occhio infallibile e la sua lucida capacità di far luce nei più tortuosi meandri dell'animo umano, a risolvere il caso.


Altro appuntamento con la nostra rubrica “I delitti del martedì”! – si so che febbraio è già finito, ma facciamo finta per un attimo che sia ancora martedì 26 🙈😅 – altro mese altro giallo! Scusate il ritardo ma purtroppo ho avuto una serie di inconvenienti, e anche se ho terminato il libro in tempo, non sono proprio riuscita a pubblicare prima.


Il libro da leggere a febbraio per la #ReadChristie2019 doveva avere come protagonista Miss Marple! Nella scelta sono andata un po’ a caso non avendo ancora letto nessun libro che vedesse nei panni di detective questa simpatica vecchietta – forse avevo visto dei film in tv mille e mila anni fa – quindi avevo ampia scelta. E devo dire che purtroppo non mi è piaciuto. Per nulla.


L’ho trovato molto al di sotto delle capacità della Christie… non mi sembrava nemmeno scritto da lei ad un certo punto. Piatto, noioso e poco stimolante. Miss Marple è ben poco presente, e fa praticamente da sfondo alle indagini, comparendo in modo significativo solo sul finale.


In questa lettura non ho ritrovato la brillantezza che, per me, contraddistingue questa autrice, quella capacità di prendere in giro il lettore per tutto il racconto, in modo da stupirlo sul finale, e farlo sentire quasi “stupido” per non esserci arrivato prima. Qui tutto questo è mancato, mi è parso sin da subito chi potesse essere l’assassino, anche se non avevo chiare le dinamiche, che comunque non mi hanno sorpresa più di tanto.


Inoltre ho fatto davvero molta, ma molta, fatica con i personaggi. Tanti nomi veramente troppi simili che si confondevano tra di loro, e scarsa caratterizzazione che li avrebbe resi forse meglio. Anche il ritmo è stato al disotto delle aspettative e conoscenze dell’autrice, facendomi letteralmente addormentare più volte.


A riprova che questo libro non mi è per nulla piaciuto,non sono riuscita a disegnare nulla che potesse rappresentarlo. Sono stata ore a fissare il foglio bianco – o meglio lo schermo bianco del pc – senza riuscire a tirare nemmeno una linea. Scusatemi, ma questo significa solo una cosa, che proprio non mi ha lasciato nulla. La Christie con questo libro ha fatto il compitino, e a me non basta.


Per tutti questi motivi, l’ho trovato scarso e di poco valore… anzi probabilmente gli ho aggiunto addirittura un mezzo voto in più giusto perché è di Agatha che stiamo parando!
Ci rivediamo tra un mese – questa volta prometto puntuale – sperando possa andare meglio!! A presto 😘