Casa editrice: Edizioni e/o
Genere: Narrativa
Pubblicazione: Febbraio 2022
Pagine: 260
Voto:
Matt Haig è già uno dei miei scrittori preferiti e con questo libro posso solo che confermare il mio amore per questo autore.
Il romanzo è diverso dai libri che ho letto fino ad ora dell’autore, ha note decisamente cupe e pesanti. (nonostante in tutti i libri di Matt Haig si parli di temi importanti e tosti)
Il romanzo racconta di Mr Cave, un padre che ha già dovuto affrontare diversi lutti, quello della madre, della moglie e infine quello del figlio Ruben. Il romanzo inizia proprio dalla morte del figlio. Dopo questo tragico incidente Terence inizia ad essere super protettivo con la figlia Bryony, sorella gemella di Ruben.
Il romanzo è narrato dal punto di vista di Terence, come se stesse scrivendo una lunga lettera alla figlia, spiegando le proprie azioni, i propri pensieri e il proprio punto di vista nelle varie situazioni.
In questo libro ho sottolineato un sacco di passaggi!!
All'inizio vediamo un padre molto apprensivo nei confronti della figlia, ma che può essere compreso visto il recente incidente del ragazzo. Più si procede con la lettura più si capisce che quella non è apprensione di un genitore preoccupato, ma vera e propria follia.
Il romanzo ha un tono molto cupo, pesante, sia per le azioni compiute dal protagonista sia per i pensieri di esso.
I temi del libro sono principalmente la morte e la malattia del controllo, della possessione verso la figlia. Non è sempre una lettura facile da affrontare, ma nonostante questo il libro scorre che è una meraviglia e personalmente l'ho divorato in solo tre giorni.
Ammetto che l'unica pecca e che mi sarebbe piaciuto un commento finale di Bryony, per capire come lei da figlia ha vissuto tutto ciò.
Non vorrei svelarvi troppo perchè è un libro che va goduto pagina dopo pagina per notare il deteriorarsi di una persona, la follia di un padre che giorno dopo giorno allontanerà la sua unica figlia, il suo unico affetto rimasto.
Consiglio questo libro a tutti, è davvero coinvolgente, nonostante i toni pesanti.
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