Genere: Fantasy
Pubblicazione: 16 ottobre 2018
Pagine: 370
Regno di Valenia, 1566. Sono passati sette
anni dall'arrivo di Brianna nella prestigiosa Magnalia, la scuola per giovani
prescelte che ambiscono a perfezionare la propria vocazione ed essere adottate
da un patrono. Brianna però è l'unica allieva a non aver mai mostrato doti
particolari e, se non fosse stato per l'enigmatico maestro Cartier, non avrebbe
trovato la sua vocazione tra Arte, Musica, Teatro, Eloquenza e Sapienza. Ma
alla cerimonia finale, il peggior timore della ragazza diventa realtà, e
Brianna rimane l'unica senza un patrono. Ancora non sa che dietro allo
spiacevole imprevisto si cela la sua più grande fortuna. Lo scoprirà solo
quando un misterioso nobile - troppo esperto con la spada per essere un
semplice protettore - la sceglierà. Brianna si troverà allora dentro un vortice
di intrighi e piani segreti per rovesciare il re e ripristinare sul trono
l'antica legittima monarchia, tutta femminile. Perché ci fu un tempo in cui sul
Nord regnavano le regine. Ed è ora che quel tempo ritorni.
Buongiorno amici lettori, eccomi
finalmente tornare con un fantasy. Era da un po' di tempo che non leggevo
fantasy, diciamo da dopo la grande delusione del Il Sognatore. Devo dire che ho trovato un bellissimo libro
per farmi riavvicinarmi al genere.
Vi dico già che non è un libro perfetto,
ha le sue pecche, i lati prevedibili ma tutto sommato mi ha rapita e le quasi
400 pagine sono volate in pochi giorni.
Il libro ci trasporta in un’epoca assai
lontana nel 1566 in Valenia. Devo dire che dai nomi e dai paesaggi descritti
presumo si possa collocare in un attuale Francia. La storia parte da una
prestigiosa scuola per giovani ragazze che studiano una determinata arte per
venire scelte da un patrono. La nostra Brianna viene accettata in questa Scuola
non proprio per le sue doti in un’arte, anzi lei stessa faticherà per trovare
la sua strada, ma per il nome di suo padre. Un padre che Brianna non conosce,
non ha mai visto e anzi di cui non sa nemmeno il nome. Sa solo una cosa di suo
padre, abita nel Regno del Nord, in Maevania. Nella prima parte del racconto ci
viene mostrata la vita di Brianna, una ragazza normale all’età di diciassette
anni, ci viene spiegato come funziona la sua scuola e come le sei ragazze sino
molto unite tra di loro.
Nella vita di Brianna però c’è sempre
aperto un dubbio, un qualcosa che nessuno le ha mai spiegato, chi è suo padre?
Lei stessa è molto affascinata da tutto quello che riguarda la Maevania, le
tradizioni diverse, gli usi e i costumi diversi, e la potenza delle donne in
quel Regno. Esso infatti è sempre stato governato da Regine fin che un Re non
ha rubato il potere, al casato che regnava. Per rimettere sul trono una regina
occorrerebbe una guerra, ma senza la Pietra di Evanteline è impossibile. Questa
pietra è dotata di poteri magici ed è l’unica cosa che può fare cadere
l’attuale Re, ma la pietra non è mai stata più vista.
Un giorno mentre è a Magnaia, Brianna
sfoglia un libro imprestatogli da Cartier, il suo professore, e le capita una
cosa molto strana, si connette con i pensieri e le azioni di un suo antenato ed
è proprio lui che sa dove si nasconde la pietra di Evanteline.
Da qui in poi non posso dirvi molto se non
che troverete molti intrighi politici e famigliari. La storia come avevo detto
è a tratti banale. La nostra protagonista ha una capacità particolare è molte
cose dipendono da lei. Però mi è piaciuto come si svolge il tutto. I personaggi
sono caratterizzati in un bel modo, anche se tendono ad affezionarsi troppo
velocemente. Quando Brianna troverà un patrono, lui dal primo instante la
tratta come se fosse la figlia di sangue, e a me sembra esagerato.
Una parte che ho adorato sono gli intrighi
politici, tante volte semplici ma efficaci. Su questo punto non posso dirvi
nulla tranne… saltate le prime pagine del libro dove vengono elencate le
dinastie dei casati!! Ci sono spoiler enormi!!
All’interno del libro c’è anche una storia
d’amore, un amore che si può percepire fin da subito. Non sono impazzita ne
gioia né di dolore è una parte di storia che mi è stata molto indifferente.
Ho
invece ammirato come si distinguono i due regni. In uno la donna è guerriera al
potere, nell’altro è “oggetto” dell’uomo. In uno bisogna mangiare sempre
composti, fare riverenze e farsi servire a tavola, nell’altro si mangia tutti
assieme, un vassoio in mezzo alla tavola e ci si divide il cibo. Molto bello
che questa distinzione la troviamo anche nella caratterizzazione dei personaggi.
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