mercoledì 15 maggio 2019

Recensione: La regina del nord di Rebecca Ross

Casa editrice: Piemme
Genere: Fantasy
Pubblicazione: 16 ottobre 2018
Pagine: 370
Voto:

Regno di Valenia, 1566. Sono passati sette anni dall'arrivo di Brianna nella prestigiosa Magnalia, la scuola per giovani prescelte che ambiscono a perfezionare la propria vocazione ed essere adottate da un patrono. Brianna però è l'unica allieva a non aver mai mostrato doti particolari e, se non fosse stato per l'enigmatico maestro Cartier, non avrebbe trovato la sua vocazione tra Arte, Musica, Teatro, Eloquenza e Sapienza. Ma alla cerimonia finale, il peggior timore della ragazza diventa realtà, e Brianna rimane l'unica senza un patrono. Ancora non sa che dietro allo spiacevole imprevisto si cela la sua più grande fortuna. Lo scoprirà solo quando un misterioso nobile - troppo esperto con la spada per essere un semplice protettore - la sceglierà. Brianna si troverà allora dentro un vortice di intrighi e piani segreti per rovesciare il re e ripristinare sul trono l'antica legittima monarchia, tutta femminile. Perché ci fu un tempo in cui sul Nord regnavano le regine. Ed è ora che quel tempo ritorni.



Buongiorno amici lettori, eccomi finalmente tornare con un fantasy. Era da un po' di tempo che non leggevo fantasy, diciamo da dopo la grande delusione del Il Sognatore.  Devo dire che ho trovato un bellissimo libro per farmi riavvicinarmi al genere.
Vi dico già che non è un libro perfetto, ha le sue pecche, i lati prevedibili ma tutto sommato mi ha rapita e le quasi 400 pagine sono volate in pochi giorni.
Il libro ci trasporta in un’epoca assai lontana nel 1566 in Valenia. Devo dire che dai nomi e dai paesaggi descritti presumo si possa collocare in un attuale Francia. La storia parte da una prestigiosa scuola per giovani ragazze che studiano una determinata arte per venire scelte da un patrono. La nostra Brianna viene accettata in questa Scuola non proprio per le sue doti in un’arte, anzi lei stessa faticherà per trovare la sua strada, ma per il nome di suo padre. Un padre che Brianna non conosce, non ha mai visto e anzi di cui non sa nemmeno il nome. Sa solo una cosa di suo padre, abita nel Regno del Nord, in Maevania. Nella prima parte del racconto ci viene mostrata la vita di Brianna, una ragazza normale all’età di diciassette anni, ci viene spiegato come funziona la sua scuola e come le sei ragazze sino molto unite tra di loro.
Nella vita di Brianna però c’è sempre aperto un dubbio, un qualcosa che nessuno le ha mai spiegato, chi è suo padre? Lei stessa è molto affascinata da tutto quello che riguarda la Maevania, le tradizioni diverse, gli usi e i costumi diversi, e la potenza delle donne in quel Regno. Esso infatti è sempre stato governato da Regine fin che un Re non ha rubato il potere, al casato che regnava. Per rimettere sul trono una regina occorrerebbe una guerra, ma senza la Pietra di Evanteline è impossibile. Questa pietra è dotata di poteri magici ed è l’unica cosa che può fare cadere l’attuale Re, ma la pietra non è mai stata più vista.
Un giorno mentre è a Magnaia, Brianna sfoglia un libro imprestatogli da Cartier, il suo professore, e le capita una cosa molto strana, si connette con i pensieri e le azioni di un suo antenato ed è proprio lui che sa dove si nasconde la pietra di Evanteline.
Da qui in poi non posso dirvi molto se non che troverete molti intrighi politici e famigliari. La storia come avevo detto è a tratti banale. La nostra protagonista ha una capacità particolare è molte cose dipendono da lei. Però mi è piaciuto come si svolge il tutto. I personaggi sono caratterizzati in un bel modo, anche se tendono ad affezionarsi troppo velocemente. Quando Brianna troverà un patrono, lui dal primo instante la tratta come se fosse la figlia di sangue, e a me sembra esagerato.
Una parte che ho adorato sono gli intrighi politici, tante volte semplici ma efficaci. Su questo punto non posso dirvi nulla tranne… saltate le prime pagine del libro dove vengono elencate le dinastie dei casati!! Ci sono spoiler enormi!!
All’interno del libro c’è anche una storia d’amore, un amore che si può percepire fin da subito. Non sono impazzita ne gioia né di dolore è una parte di storia che mi è stata molto indifferente.
 Ho invece ammirato come si distinguono i due regni. In uno la donna è guerriera al potere, nell’altro è “oggetto” dell’uomo. In uno bisogna mangiare sempre composti, fare riverenze e farsi servire a tavola, nell’altro si mangia tutti assieme, un vassoio in mezzo alla tavola e ci si divide il cibo. Molto bello che questa distinzione la troviamo anche nella caratterizzazione dei personaggi.
 Devo però dire che questo libro è perfetto così e anche se il secondo si trova solo in inglese non so cosa ne potrebbe uscire, visto che la storia è praticamente conclusa. 



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