Genere: Giallo
Pubblicazione: prima pubblicazione 1946
Pagine: 210
Dieci persone estranee l'una all'altra
sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza
sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno,
chi per opportunità, hanno accettato l'invito. E ora sono lì, su quell'isola
che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto
a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Ma hanno trovato
una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera. E una
voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli
ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo.
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un
grande libro, non per la mole ma per il contenuto! Si sa che con Agatha
Christie si va sempre sul sicuro, infatti questo è il suo più grande
capolavoro, Dieci piccoli indiani.
Penso di essere una delle poche persone
che pur leggendo il genere giallo/thriller, non aveva ancora effettuato questa
lettura. Che dire sono rimasta senza parole alla fine del libro. Ma andiamo per
punti.
La storia racconta di dieci persone, una
più diversa dall’altra che sono state invitate da una persona misteriosa su un’isola
deserta. Tutti sono in qualche modo collegati a delle morti, di persone
diverse. Dopo poco che le persone (8 invitati più 2 domestici) sono arrivate sull’isola
iniziano a verificarsi le prime morti, che sembrano casuali ma il mistero va ad
infittirsi sempre di più. Nella casa compare anche sempre una strana
filastrocca che racconta di 10 poveri negretti, che vennero appunto uccisi uno
ad uno.
Del romanzo in sé non vi svelo nulla anche
perché toglierei tutto il piacere della lettura. Come sempre la nostra amata scrittrice
ha creato un assortimento di personaggi curiosi e diversi da loro. Nessuno
uguale ad un altro e pur non raccontando molto di essi riesce a farteli capire,
ti ritrovi a cercare di pensare come loro. Il punto forte della scrittrice è
sicuramente questo. Altro personaggio pur non essendo una persona è la casa
sull’isola deserta. L’isola vista solitamente come qualcosa di bello e lussuoso,
in questo momento viene trasformata in una trappola senza via di fuga.
Nell’edizione che ho letto io non c’è né una
per né una post fazione, ma come avevo letto in trappola per topi (https://lettricitralestelle.blogspot.com/2019/05/recensione-trappola-per-topi-di-agatha.html)
la scrittrice usa questi elementi solitamente piacevoli per ricreare un atmosfera
di chiusura, un senso di prigionia.
Durante la lettura inutile dirvi che ho dubitato di tutti i personaggi
arrivando alla fine e rimanendo sconvolta dalla conclusione!!
Dopo averlo letto capisco perché lo
presentano come il più famoso libro dell’autrice è assolutamente geniale.
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