martedì 10 settembre 2019

Recensione: Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

Casa editrice: Mondadori
Genere: Giallo
Pubblicazione: prima pubblicazione 1946
Pagine: 210
Voto:

Dieci persone estranee l'una all'altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite. Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l'invito. E ora sono lì, su quell'isola che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto a vederla. Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Ma hanno trovato una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini. Per gli ospiti intrappolati è l'inizio di un interminabile incubo.

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un grande libro, non per la mole ma per il contenuto! Si sa che con Agatha Christie si va sempre sul sicuro, infatti questo è il suo più grande capolavoro, Dieci piccoli indiani.
Penso di essere una delle poche persone che pur leggendo il genere giallo/thriller, non aveva ancora effettuato questa lettura. Che dire sono rimasta senza parole alla fine del libro. Ma andiamo per punti.
La storia racconta di dieci persone, una più diversa dall’altra che sono state invitate da una persona misteriosa su un’isola deserta. Tutti sono in qualche modo collegati a delle morti, di persone diverse. Dopo poco che le persone (8 invitati più 2 domestici) sono arrivate sull’isola iniziano a verificarsi le prime morti, che sembrano casuali ma il mistero va ad infittirsi sempre di più. Nella casa compare anche sempre una strana filastrocca che racconta di 10 poveri negretti, che vennero appunto uccisi uno ad uno.
Del romanzo in sé non vi svelo nulla anche perché toglierei tutto il piacere della lettura. Come sempre la nostra amata scrittrice ha creato un assortimento di personaggi curiosi e diversi da loro. Nessuno uguale ad un altro e pur non raccontando molto di essi riesce a farteli capire, ti ritrovi a cercare di pensare come loro. Il punto forte della scrittrice è sicuramente questo. Altro personaggio pur non essendo una persona è la casa sull’isola deserta. L’isola vista solitamente come qualcosa di bello e lussuoso, in questo momento viene trasformata in una trappola senza via di fuga.
Nell’edizione che ho letto io non c’è né una per né una post fazione, ma come avevo letto in trappola per topi (https://lettricitralestelle.blogspot.com/2019/05/recensione-trappola-per-topi-di-agatha.html) la scrittrice usa questi elementi solitamente piacevoli per ricreare un atmosfera di chiusura, un senso di prigionia.  Durante la lettura inutile dirvi che ho dubitato di tutti i personaggi arrivando alla fine e rimanendo sconvolta dalla conclusione!!
Dopo averlo letto capisco perché lo presentano come il più famoso libro dell’autrice è assolutamente geniale.
Questo romanzo lo consiglio a tutti gli amanti del genere ovviamente, ma anche a coloro che solitamente non prediligono questo genere perché è talmente geniale che un libro così bisogna per forza leggerlo 😉

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