giovedì 7 novembre 2019

Recensione: Ti regalo le stelle di Jojo Moyes


Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa generale
Pubblicazione: Ottobre 2019
Pagine :408
Voto:

1937. Quando Alice Wright decide impulsivamente di sposare il giovane americano Bennett van cleve, lasciandosi alle spalle la sua famiglia e una vita opprimente in Inghilterra, è convinta di iniziare una nuova esistenza piena di promesse e avventure nel lontano Kentucky. Presto però le sue rosee aspettative e i suoi sogni di ragazza si scontrano con una realtà molto diversa. Costretta a vivere sotto lo stesso tetto con un suocero invadente, il dispotico proprietario della miniera di carbone locale, Alice non riesce a instaurare un vero rapporto con il marito e le sue giornate diventano sempre più tristi e vuote. Così, quando scopre che in città si sta costituendo un piccolo gruppo di donne volontarie il cui compito è diffondere la lettura tra le persone disagiate che abitano nelle valli più lontane, lei decide con entusiasmo di farne parte. La leader di questa biblioteca ambulante a cavallo è margery o'hare, una donna volitiva, libera da pregiudizi, figlia di un noto fuorilegge, una donna autonoma e fiera che non ha mai chiesto niente a nessuno, tanto meno all'uomo che ama. Alice trova in lei una formidabile alleata, un'amica su cui può davvero contare, specie quando il suo matrimonio con Bennett inizia inevitabilmente a sgretolarsi. Altre donne si uniranno a loro e diventeranno note in tutta la contea come le bibliotecarie della wpa packhorse Library. Leali e coraggiose, cavalcheranno libere sotto grandi cieli aperti e attraverso foreste selvagge, affrontando pericoli di ogni genere e la disapprovazione dei loro concittadini per portare i libri a persone che non ne hanno mai visto uno, allargando i loro orizzonti e cambiando la loro vita per sempre.

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un libro che mi ha catturato, emozionato e mi ha fatto riflettere molto, sto parlando di ti regalo le stelle di Jojo moyes. Innanzi tutto, ringrazio la Mondadori per avermi gentilmente inviato la copia del romanzo.
Questo romanzo è un qualcosa che colpisce a fondo, tratta di molti temi differenti ma importanti in egual modo. Per chi mi segue già dalla trama capisce che non è il genere che di solito leggo, ma c’era un qualcosa nella trama che mi ha attirato come una calamita e ne sono stata entusiasta quando ho finito la lettura.
Il romanzo è stato ispirato da una storia vera, la storia delle bibliotecarie a cavallo, è un progetto realmente esistito in quegli anni. Nel romanzo ci troviamo nel 1937, un periodo dove le donne contavano poco o niente. La nostra storia parte da quando Alice, una ragazza inglese, decide molto avventatamente di sposare Bennett, un bellissimo ragazzo americano che le promette un futuro da favola nel Kentucky. Alice fugge così da una vita che le sta stretta per seguire il sogno di un amore e una vita diversi, affascinanti e da favola, ma la realtà è ben diversa da una favola.
Alice dopo poco tempo capisce che con Bennet non c’è né amore ne attrazione, e si ritrova così in una piccola cittadina dove tutti la etichettano come l’inglesina, intrappolata in un matrimonio infelice. Per peggiorare le cose si ritrova ad avere un suocero molto, ma veramente molto, invadente. A salvarla da questo inferno sarà un’iniziativa che arriva in città. Una iniziativa prodotta da Roosevelt che consiste nel far avere alle famiglie più bisognose, quelle che abitano fuori della città, quelle povere, dei libri gratuiti da leggere.
Così Alice si offre volontaria nel progetto della Wap packhorse Library, inizialmente saranno lei e Margey, poi si uniranno altre 4 donne in questo progetto.
Diciamo che questa è un po' la trama di base, ma all’interno del libro si sviluppa molto di più. Alice che non ha mai legato molto con le donne della città, tutte molto prevenute nei suoi confronti, instaurerà un rapporto di profonda amicizia con Margey. Lei sarà la nostra co protagonista in questa avventura. Una donna segnata dal padre violento, un malfattore della peggior specie. Margey per questo motivo e per il suo modo anticonvenzionale di vivere è vista un po' da tutti, soprattutto la parte borghese della città, di cattivo occhio. Le avventure della biblioteca iniziano proprio con le nostre due protagoniste a cavallo, su e giù per le montagne. Vediamo come all’inizio la gente ha fin paura di loro, donne indipendenti che sanno leggere e che offrono l’opportunità di imparare a leggere anche alle famiglie più povere.
Dopo di che arrivano altre due ragazze Izzy e Beth, che aiuteranno con le consegne. L’attività della biblioteca va alla grande e così i libri da catalogare diventano sempre di più ed ecco che entra in scena Sophia, una donna di colore. In questo libro tocchiamo anche il tasto del razzismo, di come lei abbia paure di aiutare in biblioteca perché donna nera.  Sophia viene contattata da Marge, ma offre il proprio aiuto alla condizione di lavorare solo di notte, in modo da non essere vista da nessuno.
Le cose si complicano quando Van Cleve, suocero di Alice, mette al fuoco voci strane, che le bibliotecarie usano il progetto come copertura per far girare libri sconci, o comunque non adatti alle donne. Finiranno nei guai quando dopo un lungo inverno, mentre si scoglie la neve, verrà allo scoperto un cadavere con un libro accanto.
Della trama non posso dirvi nulla di più per non rovinarvi il piacere della lettura. I personaggi di questo libro, soprattutto alcuni, sono ben caratterizzati. Alice e Margery hanno una caratterizzazione tutta loro, e sono i due personaggi che nel libro si evolvono maggiormente. Alice ha una notevole crescita, si capisce che dentro di lei c’è uno spirito che cerca libertà, e durante il romanzo riuscirà a dare sfogo ad esso, diventando una donna libera, di amare, di leggere e di vivere la propria vita. Margery invece è la donna anticonvenzionale, che non si vuole sposare, la sua vita non deve dipendere da un uomo, cosa che all’epoca era vista di cattivo occhio. Le altre bibliotecarie non le ho trovate così tanto caratterizzate, alcune hanno qualcosa da dire mentre altre non molto. Una persona se pur odiosa ma ben caratterizzata è Van cleve, suocero di Alice. Incarna l’esemplare uomo di quel periodo. Pensa che le donne non servano a nulla, che non debbano avere la libertà, che debbano semplicemente sposarsi e far figli. Arriva a picchiare Alice, ad insultarla perché non riesce a restare incinta, non sapendo che in realtà il problema è suo figlio Bennet. Il giovane Van Cleve è diciamo l’ombra del padre, non muove un dito, non prende decisioni, non fa assolutamente nulla, È come se fosse una pedina del padre. Alla fine ha un leggero riscatto, ma per me resta un personaggio piatto, odioso e indifferente alla vita.
Ma i veri protagonisti sono loro, i libri. In questo romanzo si toccano le tematiche del razzismo, del femminismo, della cultura di un'altra epoca, ma più di tutto si parla della letteratura e di come un libro può cambiare la vita. Vediamo famiglie che non hanno assolutamente nulla, voler desiderare un libro, avere fame di imparare. Vediamo bambini che imparano a leggere, grazie a libri illustrati. Vediamo come un libro che piace a diverse persone può legarle, anche se all’apparenza non hanno nulla in comune.
Vi dirò in questo romanzo ci ho trovato, amicizia, coraggio, voglia di cambiare e tutto questo avviene grazie a dei libri. La cosa che, anche mentre sono qui a scrivere la recensione, mi fa sorridere è che questo è accaduto realmente. Avere tra le mani un libro, avere voglia di diffonderlo, equivale ad avere un potere immenso.
In un certo senso queste 5 donne sono le bookblogger del 1937, sono il nostro passato, ma hanno una differenza da noi. Loro venivano giudicate come qualcosa di sbagliato. Hanno dovuto affrontare pregiudizi, cattiverie, hanno dovuto sapersi far accettare, accogliere, hanno dovuto conquistare la fiducia della gente, ma una volta riuscite sono entrate nei loro cuori.
Ed è per questo che vi consiglio questo libro, è una storia potente di coraggio, di voglia di liberà, amore per sé stessi, per i libri e soprattutto la voglia di diffondere, di far conoscere al mondo quella cosa fantastica che si chiama arte della lettura.


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