Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa generale
Pubblicazione: Ottobre 2019
Pagine :408
1937. Quando Alice Wright decide
impulsivamente di sposare il giovane americano Bennett van cleve, lasciandosi
alle spalle la sua famiglia e una vita opprimente in Inghilterra, è convinta di
iniziare una nuova esistenza piena di promesse e avventure nel lontano
Kentucky. Presto però le sue rosee aspettative e i suoi sogni di ragazza si
scontrano con una realtà molto diversa. Costretta a vivere sotto lo stesso
tetto con un suocero invadente, il dispotico proprietario della miniera di
carbone locale, Alice non riesce a instaurare un vero rapporto con il marito e
le sue giornate diventano sempre più tristi e vuote. Così, quando scopre che in
città si sta costituendo un piccolo gruppo di donne volontarie il cui compito è
diffondere la lettura tra le persone disagiate che abitano nelle valli più
lontane, lei decide con entusiasmo di farne parte. La leader di questa
biblioteca ambulante a cavallo è margery o'hare, una donna volitiva, libera da
pregiudizi, figlia di un noto fuorilegge, una donna autonoma e fiera che non ha
mai chiesto niente a nessuno, tanto meno all'uomo che ama. Alice trova in lei
una formidabile alleata, un'amica su cui può davvero contare, specie quando il
suo matrimonio con Bennett inizia inevitabilmente a sgretolarsi. Altre donne si
uniranno a loro e diventeranno note in tutta la contea come le bibliotecarie
della wpa packhorse Library. Leali e coraggiose, cavalcheranno libere sotto
grandi cieli aperti e attraverso foreste selvagge, affrontando pericoli di ogni
genere e la disapprovazione dei loro concittadini per portare i libri a persone
che non ne hanno mai visto uno, allargando i loro orizzonti e cambiando la loro
vita per sempre.
Buongiorno lettori, oggi vi parlo di un
libro che mi ha catturato, emozionato e mi ha fatto riflettere molto, sto
parlando di ti regalo le stelle di Jojo moyes. Innanzi tutto, ringrazio la
Mondadori per avermi gentilmente inviato la copia del romanzo.
Questo romanzo è un qualcosa che colpisce
a fondo, tratta di molti temi differenti ma importanti in egual modo. Per chi
mi segue già dalla trama capisce che non è il genere che di solito leggo, ma
c’era un qualcosa nella trama che mi ha attirato come una calamita e ne sono
stata entusiasta quando ho finito la lettura.
Il romanzo è stato ispirato da una storia
vera, la storia delle bibliotecarie a cavallo, è un progetto realmente esistito
in quegli anni. Nel romanzo ci troviamo nel 1937, un periodo dove le donne
contavano poco o niente. La nostra storia parte da quando Alice, una ragazza
inglese, decide molto avventatamente di sposare Bennett, un bellissimo ragazzo americano
che le promette un futuro da favola nel Kentucky. Alice fugge così da una vita
che le sta stretta per seguire il sogno di un amore e una vita diversi,
affascinanti e da favola, ma la realtà è ben diversa da una favola.
Alice dopo poco tempo capisce che con
Bennet non c’è né amore ne attrazione, e si ritrova così in una piccola
cittadina dove tutti la etichettano come l’inglesina, intrappolata in un
matrimonio infelice. Per peggiorare le cose si ritrova ad avere un suocero
molto, ma veramente molto, invadente. A salvarla da questo inferno sarà un’iniziativa
che arriva in città. Una iniziativa prodotta da Roosevelt che consiste nel far
avere alle famiglie più bisognose, quelle che abitano fuori della città, quelle
povere, dei libri gratuiti da leggere.
Così Alice si offre volontaria nel
progetto della Wap packhorse Library, inizialmente saranno lei e Margey, poi si
uniranno altre 4 donne in questo progetto.
Diciamo che questa è un po' la trama di
base, ma all’interno del libro si sviluppa molto di più. Alice che non ha mai
legato molto con le donne della città, tutte molto prevenute nei suoi
confronti, instaurerà un rapporto di profonda amicizia con Margey. Lei sarà la
nostra co protagonista in questa avventura. Una donna segnata dal padre
violento, un malfattore della peggior specie. Margey per questo motivo e per il
suo modo anticonvenzionale di vivere è vista un po' da tutti, soprattutto la
parte borghese della città, di cattivo occhio. Le avventure della biblioteca iniziano
proprio con le nostre due protagoniste a cavallo, su e giù per le montagne.
Vediamo come all’inizio la gente ha fin paura di loro, donne indipendenti che
sanno leggere e che offrono l’opportunità di imparare a leggere anche alle
famiglie più povere.
Dopo di che arrivano altre due ragazze
Izzy e Beth, che aiuteranno con le consegne. L’attività della biblioteca va
alla grande e così i libri da catalogare diventano sempre di più ed ecco che
entra in scena Sophia, una donna di colore. In questo libro tocchiamo anche il
tasto del razzismo, di come lei abbia paure di aiutare in biblioteca perché
donna nera. Sophia viene contattata da
Marge, ma offre il proprio aiuto alla condizione di lavorare solo di notte, in
modo da non essere vista da nessuno.
Le cose si complicano quando Van Cleve,
suocero di Alice, mette al fuoco voci strane, che le bibliotecarie usano il
progetto come copertura per far girare libri sconci, o comunque non adatti alle
donne. Finiranno nei guai quando dopo un lungo inverno, mentre si scoglie la
neve, verrà allo scoperto un cadavere con un libro accanto.
Della trama non posso dirvi nulla di più
per non rovinarvi il piacere della lettura. I personaggi di questo libro, soprattutto
alcuni, sono ben caratterizzati. Alice e Margery hanno una caratterizzazione
tutta loro, e sono i due personaggi che nel libro si evolvono maggiormente. Alice
ha una notevole crescita, si capisce che dentro di lei c’è uno spirito che
cerca libertà, e durante il romanzo riuscirà a dare sfogo ad esso, diventando
una donna libera, di amare, di leggere e di vivere la propria vita. Margery
invece è la donna anticonvenzionale, che non si vuole sposare, la sua vita non
deve dipendere da un uomo, cosa che all’epoca era vista di cattivo occhio. Le altre
bibliotecarie non le ho trovate così tanto caratterizzate, alcune hanno
qualcosa da dire mentre altre non molto. Una persona se pur odiosa ma ben
caratterizzata è Van cleve, suocero di Alice. Incarna l’esemplare uomo di quel
periodo. Pensa che le donne non servano a nulla, che non debbano avere la
libertà, che debbano semplicemente sposarsi e far figli. Arriva a picchiare
Alice, ad insultarla perché non riesce a restare incinta, non sapendo che in
realtà il problema è suo figlio Bennet. Il giovane Van Cleve è diciamo l’ombra
del padre, non muove un dito, non prende decisioni, non fa assolutamente nulla,
È come se fosse una pedina del padre. Alla fine ha un leggero riscatto, ma per
me resta un personaggio piatto, odioso e indifferente alla vita.
Ma i veri protagonisti sono loro, i libri.
In questo romanzo si toccano le tematiche del razzismo, del femminismo, della cultura
di un'altra epoca, ma più di tutto si parla della letteratura e di come un
libro può cambiare la vita. Vediamo famiglie che non hanno assolutamente nulla,
voler desiderare un libro, avere fame di imparare. Vediamo bambini che imparano
a leggere, grazie a libri illustrati. Vediamo come un libro che piace a diverse
persone può legarle, anche se all’apparenza non hanno nulla in comune.
Vi dirò in questo romanzo ci ho trovato,
amicizia, coraggio, voglia di cambiare e tutto questo avviene grazie a dei
libri. La cosa che, anche mentre sono qui a scrivere la recensione, mi fa
sorridere è che questo è accaduto realmente. Avere tra le mani un libro, avere
voglia di diffonderlo, equivale ad avere un potere immenso.
In un certo senso queste 5 donne sono le
bookblogger del 1937, sono il nostro passato, ma hanno una differenza da noi.
Loro venivano giudicate come qualcosa di sbagliato. Hanno dovuto affrontare pregiudizi,
cattiverie, hanno dovuto sapersi far accettare, accogliere, hanno dovuto
conquistare la fiducia della gente, ma una volta riuscite sono entrate nei loro
cuori.
Nessun commento:
Posta un commento