martedì 19 maggio 2020

Recensione: L'orso e L'usignolo di Katherine Arden


Casa Editrice: Fanucci editore
Genere: Fantasy
Pubblicazione: aprile 2019
Pagine: 304
Voto:

In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli Kolja e Alësa tutto questo piace, perché adorano stare riuniti accanto al fuoco ascoltando le fiabe della balia Dunja. Vasja ama soprattutto la storia del re dell'inverno, il demone dagli occhi blu che tutti temono ma che a lei non fa alcuna paura. Vasilisa, infatti, non è una bambina come le altre, può "vedere" e comunicare con gli spiriti della casa e della natura. Il suo, però, è un dono pericoloso che si guarda bene dal rivelare, finché la sua matrigna e un prete da poco giunto nel villaggio, proibendo i culti tradizionali, compromettono gli equilibri dell'intera comunità: le colture non danno più frutti, il freddo si fa insopportabile, le persone vengono attaccate da strane creature e la vita di tutti è in pericolo. Vasilisa è l'unica che può salvare il villaggio dal Male, ma per farlo deve entrare nel mondo degli antichi racconti, inoltrarsi nel bosco e affrontare la più grande minaccia di sempre: l'Orso, lo spaventoso dio che si nutre della paura degli uomini.

Buongiorno lettori, quello di cui parliamo oggi è uno dei libri che mi ha maggiormente catturato nel corso del 2020. L’orso e l’usignolo è il primo libro della trilogia de “la notte dell’inverno”, una serie fantasy ambientata in Russia, in cui ritroviamo un mix di folklore e tradizione Russi.  La trama è già molto ben spiegata nella sua parte dedicata quindi andrò subito a parlare delle mie impressioni.
Partiamo subito dalla protagonista della storia Vasilisa, una bambina che noi conosciamo già prima della sua nascita. Infatti la storia parte proprio da quando Marina, madre di Vasilisa, scopre di essere incinta. Dopo aver discusso ed aver esposto le sue ragioni Marina porta avanti la gravidanza e morirà dando alla luce Vasja, che di certo non sarà una bambina normale. Noi la vediamo crescere, e conosciamo fin da subito una bambina molto coraggiosa, testarda e spericolata. Come protagonista è sicuramente ben caratterizzata, ed ho anche apprezzato il fatto che certe sue scelte ed atteggiamenti risultino abbastanza infantili, visto la sua giovane età.  Il Padre di Vasja si risposerà con Anna, che fin da subito non avrà molta affinità con la nostra piccola protagonista. La storia si accende e diventa molto interessante quando padre Konstantin arriverà nel piccolo villaggio dove abita la nostra protagonista. Ecco una delle tematiche presenti nel libro è sicuramente la religione. Ci vengono messe a confronto i credo della religione, rispetto alle credenze popolari e questa cosa viene fatta in maniere anche abbastanza diretta. Devo ammettere che mi è piaciuta molto questa tematica. Padre Konstantin mi è sembrato un ottimo personaggio, messo sempre un po’ in dubbio. Ma il vero personaggio emblematico del racconto è Morozko, il re dell’inverno, colui che è sempre stato al centro di tante storie raccontante intorno al fuoco. Morozko è uno di quei personaggi che sembrano prima cattivi, poi buoni, ma che non riesce a convincerti fino infondo. Come poi non parlarvi di tutte quelle piccole creature che solo Vasja riesce a vedere?! Gli spiritelli sono molto carini aggiungono quel tocco di magia che adoro, abbiamo lo spirto della casa, del fiume, del bosco, della stalla e così via. Vasilisa riesce a comunicare con loro, e cosa molto importante imparerà a parlare con i cavalli.
Dopo avervi parlato un po’ dei personaggi che incontriamo in questo libro vi parlo della cosa che mi ha conquistato più di tutte, lo stile di scrittura. Questo libro è scritto quasi fosse una favola, si procede in modo lento e non ci sono parti di vera e propria azione. Nonostante questo ho amato lo stile, non l’ho mai trovato prolisso e mi è piaciuto molto il lento inizio e il coinvolgere il lettore pian piano. Per la narrazione l’autrice ha adottato la tecnica del narratore in terza persona,  cosa che ho apprezzato così si possono esplorare maggiormente i personaggi. Verso metà libro c’è un attimo di calo, ma devo dire che si è ripreso subito e molto bene.
Il folklore russo è molto presente e ben fatto. Io non so praticamente nulla di questo, ma mi sono trovata molto coinvolta. Ci sono molti termini russi, quindi si nota un accurata ricerca da parte dell’autrice, e di ogni termine viene spiegato il significato. Alla fine abbiamo anche un glossario dove ci viene elencato tutto, mentre sul testo abbiamo le note alle parole a noi sconosciute. (Leggendo il libro in e-book ho visto il glossario solo a fine lettura -.-‘)
Questo libro lo consigli anche se volete dare una possibilità alla serie, perché a mio parere, finisce in un modo che può anche ritenersi un po’ conclusivo, lascia quella voglia di saperne di più, ma si conclude una parte della vita della protagonista.  Certo da questo libro non bisogna aspettarsi molta azione, perché è quasi nulla, ma veniamo catapultati in un mondo un po’ delle favole, la casetta vicino al bosco, le credenze popolari, gli spiritelli, ecco questo libro lo consiglio a chi ha voglia di ritrovare quell’atmosfera un po’ magica delle fiabe, chi ha voglia di conoscere il folklore russo e farsene catturare come in una notte d’inverno. 

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