giovedì 14 maggio 2020

Una mummia dell'armadio di H.Joking


Casa editrice: Triskell Edizioni
Genere: Fantasy Romance
Pubblicazione: Marzo 2020
Pagine: 268
Voto:

Ah, l’antico Egitto, le piramidi, la sfinge… i misteri dei faraoni.
La storia mi ha sempre affascinata, lo ammetto, ma mai avrei pensato che un giorno mi sarei portata a casa… una mummia!
No, non l’ho trafugata dal suo sarcofago per i suoi tesori. Per chi mi avete presa?
In realtà è molto peggio di così.
Mi credereste se vi dicessi che la mummia è viva? Lo so, io stessa mi prenderei per pazza. Io, che da sempre ho un’indole positivista. “Provare per credere”.
Eh sì, solo che non potevo non crederci visto che Reshef ha ripreso vita davanti ai miei occhi, mandando a farsi friggere tutte le mie certezze. E la mia tranquillità.
Già. Avete mai provato a vivere con un faraone? Non è sempre la personcina più docile del pianeta. Soprattutto quando si mette in testa qualcosa. Tipo di recuperare i suoi vasi canopi, cosa che gli permetterà di riprendere sembianza umane… O di scoprire chi lo ha ucciso.
Beh, risolvere un mistero di 3000 anni fa, certo, che ci vuole?



Buongiorno lettori, eccomi qui per parlarvi di un  libro che mi è stato gentilmente inviato da un autrice emergente “Una mummia nell’armadio”.
Appena ho letto la trama mi sono detta perché non provare ad immergermi in una storia con sfumature egiziane, (periodo della storia che mi affascina molto) ma allo stesso tempo ambientata ai giorni nostri?! Così ho deciso di dare un opportunità al libro, che però non mi ha pienamente convinta.
Partiamo dalla trama del libro dove troviamo Daphne, ragazza adolescente con occhi chiari  e capelli biondi, insieme a dei suoi compagni di classe in una gita al museo egizio. Durante questa visita al museo succede qualcosa di strano e magico, un terremoto, che sente solo lei, risveglierà delle mummie che uscite dal loro sarcofago prenderanno vita.  Daphne, presa dal panico, deciderà di portare a casa le mummie, che si scopriranno essere il potente faraone Reshef e i suoi servitori. Da qui inizia tutta una serie di avventure, che Daphne, Reshef e i suoi servi, dovranno affrontare per riuscire a riportare gli egizi al proprio tempo, per far si che il loro popolo sia sano e salvo.
Devo ammettere che ho apprezzato, anche se trovato abbastanza scontato, il richiamo al film una notte al museo.  Lo stile di scrittura l’ho trovato semplice e scorrevole. Diciamo che nel complesso è un libro che si fa leggere molto velocemente, ed è anche abbastanza coinvolgente il fatto è che ho trovato cose che proprio non sono riuscita ad apprezzare.
Partiamo dai personaggi, troppo poco approfonditi. Daphne la vediamo come una ragazza timida ma molto sveglia, mentre Reshef, il grande faraone,  molto autoritario e deciso. Altri personaggi per nulla o veramente poco caratterizzati. A mio parere, un personaggio come un faraone, aveva la possibilità di essere caratterizzato molto meglio. Parliamo ora del personaggio più inutile e che ho odiato della storia, la madre di Daphne. No proprio non ci siamo!  Concertata così tanto su se stessa da non accorgersi che la figlia nasconde in camera delle mummie!!  Questa cosa mi ha fatto innervosire, si che pariamo di Fantasy, ma un minimo di reale. Già solo l’odore ti dovrebbe far capire qualcosa. Altro personaggio inutile è il professore di Daphne, da cui lei si reca insieme alla mummia per chiedere consiglio. Ovviamente la tua studentessa arriva a casa tua con una mummia che sì è risvegliata e be non diciamo nulla a parte essere un po’ stupiti.
Oltre a questi due punti c’è il terzo punto, che è forse proprio dove l’autrice voleva andare a parare, e be purtroppo con me non ci è riuscita, la storia d’amore tra Daphne e Reshef. Ragazzi per me è un no gigantesco! Prima cosa è una storia che nasce da non ho capito cosa. L’autorità del faraone? Il suo potere ammaliante? L’insicurezza di Daphne? Il suo essere così gentile da volerli aiutare? Per me questi punti, pur essendo presenti, non fanno si che si posso avere una sorta di amore che rimane sempre un po’ vago.
Detto questo avrete capito che il libro l’ho apprezzato molto di più per il suo lato storico, la voglia di un faraone di tornare dal suo popolo, mentre non mi è affatto piaciuta la parte più romance del romanzo. L’ho trovata molto superficiale e probabilmente adatta ad un pubblico più giovane.
Se avete voglia di una storia d’amore che viaggi nel tempo, con una scrittura scorrevole e che non vi dai troppi pensieri, ecco il libro che fa per voi. Io consiglio questo libro ad un pubblico più giovane in quanto potrebbe apprezzare di più quello che , a mio parere, l’autrice voleva andare a raccontare. 

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