giovedì 11 maggio 2023

Recensione: Il porto segreto di Marìa Oruna

Casa Editrice: Ponte delle grazie 

Genere: thriller 

Pagine: 494

Pubblicazione: aprile 2023

Voto:



Oliver è nato e vive a Londra, ma una parte della sua famiglia è legata alla Cantabria. Quando, alla morte della madre, Oliver eredita una grande casa coloniale nella cittadina costiera di Suances, decide di cambiare vita e stabilirvisi per fare di Villa Marina un hotel sulla spiaggia. Ma durante i lavori di ristrutturazione, nel seminterrato viene scoperto il cadavere murato di un bambino: accanto a lui oggetti desueti, come in una tumulazione rituale. La scoperta causa un brivido in tuttala piccola comunità, e subito si sussegue una serie di omicidi in varie cittadine della regione. Fra autopsie che non quadrano e la paura che sale, la tenente Valentina Redondo si ritroverà a dover affrontare una minaccia nascosta e antica, e sarà costretta a un viaggio indietro nel tempo, fino alla Guerra civile e alle origini di un crimine terribile.

Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro letto per una collaborazione che ha subito suscitato il mio interesse. Il porto segreto mi ha subito attirato dalla trama intrigante e leggendolo me ne sono innamorata pagina dopo pagina. 


La storia parte subito ed è una cosa che amo nei romanzi gialli. Nel primo capitolo abbiamo già il ritrovamento del cadavere del neonato che dà inizio a tutta la storia. 

Una storia fatta di segreti nascosti nel passato, omicidi mai rivelati, omicidi che avvengono ora ma che non hanno nessun senso. 

I protagonisti di questo libro sono principalmente tre. 

Oliver il proprietario di Villa Marina, un ragazzo londinese che ha voluto tornare alle sue origini trasferendosi in Cantabaria. Di Oliver mi vien da dire che sia il personaggio corretto, colui che cadrà dalle nuvole e scoprirà che la sua famiglia, o meglio la sua defunta madre, aveva un sacco di segreti. 

Un personaggio che vuole collaborare con la polizza sia per scoprire cosa sia successo, chi è e cosa rappresenta il cadavere trovato durante i lavori nella sua villa, sia per specificare che non è affatto legato a ciò che è stato rinvenuto. 

La tenente Valentina Redondo, una donna forte, caparbia e devota al proprio lavoro. La donna con lo sguardo bicolore, un passato tormentato di cui nella storia scopriamo alcuni dettagli. Mi è piaciuto come tiene le indagini e anche come è accomodante con Oliver. 

Infine abbiamo  Jana, una donna che conosciamo attraverso dei capitoli di un diario. Jana la incontriamo fin da bambina per scoprire la sua storia , la sua famiglia, il rapporto con sua sorella e come sia collegata a questo misterioso intrigo di omicidi. 


Lo stile di questa autrice mi è piaciuto molto. Trovo tutta la storia molto incalzante, ti fa venire voglia di andare avanti, ogni fine capitolo non vedevo l'ora di leggere il successivo. 

I capitolo diario all'inizio li ho trovati un pò più lenti. probabilmente perché prendono la storia molto alla larga, per cercare di raccontare bene il tutto. 

La storia parte appunto dal ritrovamento del cadavere del neonato con vicino un oggetto misterioso che sembra quasi un oggetto di culto. 

La nostra squadra investigativa inizierà a cercare di capire cosa sia questo strano oggetto. 

Nel frattempo viene ritrovato un cadavere su una scogliera, addosso a lui in un ordine maniacale ci sono ritagli di giornale, tutti riguardanti il ritrovamento del cadavere a Villa Marina. 

Dopo qualche giorno viene rinvenuto un altro cadavere. Un dottore che sembra sia stato avvelenato. 

Un suicidio poi fa scaturirre molte domanda e fa inizare a dubitare la nostra Tenente, la sua squadra e Oliver che tutto sia ben collegato con il ritrovamneto del Neonato. 


Ammetto che non ho dato il massimo dei voti perché verso i tre quarti del libro avevo intuito molte cose. Una cosa che mi ha sorpreso è stato chi ha scritto il Diario. Non ci ero minimamente arrivata.! 

Ho apprezzato molto le descrizioni e le ricerche che l’autrice ha fatto per il libro. Vengono spiegate molto bene le informazioni che si hanno dopo le autopsie. Un ottimo lavoro di ricerca è anche tutto quello che riguarda la statuetta trovata con il neonato: Il Tlaloc. 


In conclusione consiglio questo libro? assolutamente si! Lo consiglio a tutti, perchè non c’è solo un mistero da risolvere, ma anche la storia di una, o più, famiglie che sono legate ad un periodo difficile come la guerra civile spagnola.




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