martedì 30 maggio 2023

Recensione: Stati di Desiderio di Marilena Votta

Casa editrice: D Editore 
Genere: Narrativa contemporanea 

Pagine: 250 

Pubblicazione: giugno 2021

Voto:


Daniella è una ragazza italo-giamaicana di sedici anni, vive in un paesino a metà strada tra Roma e Perugia e ha un rapporto complicato con i propri genitori. Da una parte la rabbia verso il padre, Dylan, sempre in corsa verso i propri desideri; dall’altra l’aperta ostilità con la madre, Linda, troppo dipendente dall’amore verso suo padre. Oltre al colore della pelle, Daniella ha poi ricevuto dal padre un dono difficile da gestire: la capacità di vedere il futuro delle persone e di percepirne i desideri più profondi.



Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di Stati di Desiderio secondo libro che leggo di questa casa editrice. 

Nonostante sia stato fermo sui miei scaffali per un anno, prima di andare all’edizione di quest'anno del SalTo ho deciso di leggerlo, ed ho fatto benissimo!!

Testo super approvato e sempre più contenta di aver conosciuto questa Casa Editrice che pubblica libri un pò diversi. 


La storia di Daniella racconta i tormenti, le paure, le difficoltà di una ragazza di sedici anni che si sente ed in qualche modo è diversa. 

Il libro trovo che possa essere letto in chiavi di lettura diverse a seconda dell’età in cui viene letto. Sicuramente a sedici anni avrei pensato altre cose, pensieri quasi opposti a quelli che ho ora .

La nostra protagonista è diversa dagli altri per il dono che ha, di poter percepire il futuro e i desidere delle altre persone. Più le persone  sono legate a lei, più è intensa questa cosa.

 La cosa che però ho percepito è che lei si sente diversa dai suoi amici e conoscenti non per questo dono estremamente raro, ma per il colore della sua pelle. Una ragazza che in Italia viene vista mezza nera, ma che se andasse con suo padre in Giamaica verrebbe vista male perchè mezza bianca. 

 Questo punto mi è piaciuto molto perché sottolinea il fatto che non c’entra il colore della pella,da un'altra parte saresti comunque diverso. 


Il rapporto con suo padre mi è piaciuto  molto. Viene narrato come un rapporto di complicità, di fiducia, ma quando Dylan scopre la relazione segreta di Danielle e la incoraggia, la asseconda, lei si arrabbia perché un vero padre non farebbe così, un vero padre le direbbe di smettere. Questa parte della storia fa capire molto bene che nonostante il dialogo tra i due, lei vorrebbe poter essere figlia e non alla pari del padre. 

Il rapporto con la madre invece è molto complesso. Linda è completamente dipendente da Dylan e quando quest’ultimo va via lei cade in uno stato molto depressivo in cui la figlia è costretta a fare da madre. 

All’inizio non capivo la scelta dell’autrice di far chiamare a una ragazzina i genitori per nome, ma andando avanti con la lettura ho interpretato la cosa come una proiezione della ragazza. Daniella vede in suo padre Dylan un padre assente, ma anche un confidente, in sua madre, Linda, una persona da aiutare a sopravvivere, una madre che non riesce a prendersi cura di sé. 


Parte importante del libro la relazione tra Daniella e Mauro. Personalmente ho un debole per le storie con molto differenza di età quindi con me si va sul facile con questa tematica. 

Ammetto che mi aspettavo un finale diverso, ma la loro storia è sbagliata. Prima e cosa più importante Mauro è sposato. Lui è troppo immerso nel suo mondo “adulto” fatto di obblighi e doveri e non riuscirà a domare queste cose per poter essere felice con Dani. 

Come dicevo prima se la me sedicenne ha una visione diversa. Troverebbe giusta la relazione in qualche modo e facendo il tifo per Daniella spererebbe in un lieto fine. 


Mi è piaciuto anche come viene descritta la prima volta e le seccessive scene di sesso. Ho anche apprezzato la visione di sedicenni che fumano, bevono e pensano al sesso. Ormai a sedici anni i ragazzi sperimentano molto e trovo sbagliato come in molti romanzi li si dipinga ancora “puri”.


In conclusione è un romanzo che consiglio a tutti. Ci sono tematiche interessanti, importanti che però non diventano mai troppo pesanti da leggere. 

Il diverso, la voglia di trovare e conoscere se stessi, la voglia di scappare che è presente in noi sia a sedici che a trent’anni.  




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