venerdì 5 maggio 2023

Recensione: Le radici dell'Impero di Alessio Banini


Casa Editrice: Plesio editore

Genere: fantasy 

Pagine: 350 

Pubblicazione: 2022

Voto: 


Nella lontana provincia di Mur alcuni fatti straordinari minacciano la pace imperiale.

Alberi che prendono vita, persone che perdono la ragione, sogni che mostrano un altro tempo. Quando si inizia a parlare d'eresia, la capitale è costretta a inviare dei suoi delegati per sedare ogni possibile rivolta.

A questo scopo lavora lord Mendez, Estirpatore. Suo il compito di riportare la normalità, suo l'incarico di celare segreti che, per il bene di tutti, sarebbe bene rimanessero tali…


Buongiorno lettori, 

oggi vi parlo di un libro che ho acquistato al salone del libro 2022. 

Di Alessio Banini ho già avuto il piacere di leggere un libro “  https://lettricitralestelle.blogspot.com/2021/02/recensione-il-carnevale-delle-anime-di.html“ che è entrato a far parte dei miei fantasy preferiti. 

Le radici dell’impero purtroppo non mi ha conquistato. 


Partiamo dal fatto che è stata proprio la storia a non piacermi molto o meglio a non coinvolgermi molto. Ho trovato il libro molto lento nella prima parte, come se fosse una grande introduzione e che non si arrivasse mai al punto. Da più o meno metà libro inizia ad entrare nel vivo la storia, che è anche interessante, ma mi ha coinvolto poco o nulla. 

Il romanzo parla del fatto che gli abitanti della provincia di Mur iniziano a fare strani sogni, a sognare e ricordare un popolo ormai estinto i Mownir. Loro non dovrebbero ricordare nulla di ciò, come e perché lo capiremo nella lettura, e questo segreto dovrebbe rimanere tale.

Il nostro protagonista Lord Mendez è un estirpatore, cioè un diplomatico fedele all’impero capace, con un rituale, di cancellare i ricordi delle persone e seminarne di nuovi. 

Lord Mendez verrà mandato a supervisionare la situazione per capire come mai si stanno risvegliando questi ricordi e come mai accadono cose strane. 


La prima parte del libro è lenta ,come dicevo, ma serve anche a spiegare al lettore questo grande mondo, in cui personalmente ho fatto molta confusione. I nomi si assomigliano molto tra loro e facevo fatica a ricordarmi i vari ruoli e collegamenti. 

IL protagonista l’ho trovato molto sulle sue, poco empatico e forse da qui la mia poca empatia nei confronti di questa storia. 


Parallela alla storia principale abbiamo la storia di Robin cacciatrice dei boschi, che insieme al figlio stanno a Fort Marion mentre il marito va a caccia. La sua storia mi è piaciuta molto. 

Una madre che dopo la nascita del figlio viene vista solo come mamma e non più come donna e cacciatrice. 

Lei cercherà di fare un passo importante, di conquistare da sé il potere, il suo nome e non quello del marito, ma nel farlo scoprirà una via diversa. 


La storia principale si fa interessante verso la fine, dove vengono a galla molti segreti, però non mi ha coinvolto moltissimo. 

Il protagonista prenderà una decisione, che comprendo, ma avrei preferito se in tutto il libro, o comunque una buona parte, ci fosse stato un pò più di travaglio interiore. 


La bellezza del libro sta nello stile di scrittura. Per me bellissimo. Prosa giusta e coinvolgente, dialoghi con una ricerca del linguaggio appropriata,descrizioni accurate ma mai eccessive, ambientazioni perfette. 

In conclusione vi posso dire che è un libro che consiglio, ni perchè comunque di base è una buona scrittura e il romanzo non male,una storia a mio avviso anonima.  sicuramente se volete approcciare a questo scrittore vi consiglio di partire da altro. Ha un buonissimo potenziale che personalmente non ho visto spiccare in questo libro.



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