martedì 7 agosto 2018

Recensione: Friend request di Laura Marshall


Casa editrice: Piemme
Genere: Thriller
Pubblicazione: 17 luglio 2018
Pagine: 340
Voto:

"Il mio nome è Louise Williams e oggi ho ricevuto un messaggio diverso dagli altri. «Maria Weston vuole stringere amicizia con te.» Forse è stato proprio questo il problema, fin dall'inizio. Maria Weston voleva diventare mia amica, e io l'ho delusa. Maria Weston vuole stringere amicizia con me. Ma Maria Weston è morta più di venticinque anni fa.
Dopo aver ricevuto la richiesta di amicizia niente meno che da una compagna del liceo morta, Louise riceve anche l’invito per la rimpatriata della sua classe del liceo appunto…in un attimo si fa trascinare dai ricordi ed è di nuovo la ragazza impacciata di un tempo, timorosa di non essere accettata dagli altri, di venir esclusa ed isolata. Tutti i sentimenti assopiti ma mai dimenticati tornano subito a galla e la mandano nel panico. Ora però Louise ha una carriera, un figlio, degli amici, insomma ha una bella vita nonostante il divorzio… che senso ha ripiombare nel panico più totale solo perché riaffiora qualche ricordo del liceo? Cioè… ha appena ricevuto una richiesta di amicizia su facebook da una ragazza che sai essere morta e la tua preoccupazione principale è che devi rivedere i vecchi compagni? Sono passati 27 anni è molto poco credibile una reazione di questo tipo, troppo forzata.
Una nota positiva di questo libro è che fa riflettere sul tema del bullismo nelle scuole, su quelle strane dinamiche che al liceo sembrano importantissime e che poi ripensandoci da adulti ci si rende conto di quanto in realtà fossero assurde e irrilevanti! Il problema è che in questo libro tutto viene portato all’estremo e la storia risulta ripetitiva e tirata troppo per le lunghe. Sul serio, a parte lamentarsi ed andare nel panico ogni 5 pagine non succede granché. Il libro sembra essere molto più lungo di quello che è, nono finisce più e essendo molto ripetitivo stanca presto. La storia si trascina, si continua a leggere delle stesse paranoie adolescenziali di tutti i protagonisti.
Una frase che val la pena di tenere in considerazione è “E’ incredibile fino a che punto le persone arrivino a mettere tutto sui social” oggi tutto sembra essere materiale da condivisione, tutto è sotto gli occhi di tutti e nulla è più davvero privato… ma questo è un punto di vista mio personale che esula dalla trama del libro.
Credo che sia vero che le ferite dell’adolescenza rimangano dentro di noi per sempre, contribuiscono a farci crescere, a formare il carattere e a farci diventare quello che siamo. Però è questo il punto, no? contribuiscono a farci crescere ma a un certo punto cresciamo! Ora, tralasciando il motivo principale per cui lei è tanto angosciata per la morte di Maria, comunque è inverosimile che tutti vadano nel panico appena si nomini il liceo! E è cosi per tutti i personaggi, anche quelli che non avevano avuto molto a che fare con Maria. Persone ormai fatte e cresciute che solo a sentir nominare il liceo si riducono a esserini piagnucolanti piani di paranoie. La protagonista poi non fa altro che piangersi addosso, si fa trascinare dagli eventi, completamente inerme, sa solo piangersi addosso. E’ tutto un “Oh qualcuno mi segue! Oh nessuno mi vuole! Oh al liceo mi trattavano tutte male! Oh la mia amica morta mi scrive su facebook” … ma dai siamo seri e questo sarebbe un thriller??
E poi diciamocelo, chiunque avrebbe pensato semplicemente ad uno scherzo di cattivo gusto, avrebbe cancellato la richiesta di amicizia ridendoci su o arrabbiandosi, e ci saremmo risparmiati (volentieri) questo libro!

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