Genere: Narrativa
Pubblicazione: gennaio 2020
Pagine: 273
A volte il treno dei sogni passa prima che
tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo
andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a
rincorrere i tuoi desideri. E così decide di fare Blu Rocchini - sì, proprio
Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte
più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale
complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con
una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una
grossa catena di librerie. Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma
la vita è difficile per una piccola libreria indipendente... finché Blu ha
un'intuizione: trasformare i libri in "farmaci", con tanto di
indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l'anima delle persone. Nasce
così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo
successo. Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare
il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del "Grande
Gatsby" e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non
ha chiesto il numero di telefono? Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto
più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.
Buongiorno lettori, oggi siamo qui per
parlare di un libro uscito a gennaio per Mondadori, che ringrazio come sempre
per la copia digitale del libro. Il romanzo in questione è la piccola farmacia
letteraria di Elena Molini. La storia mi è sembrata avvincente dalla trama e
devo dire che quello che mi ha conquistato è stata proprio questa farmacia
letteraria, questo modo di consigliare e vendere libri come se fossero medicine. Il problema è che questa è l’unica parte del libro che mi è piaciuta.
Lo scopo del libro a mio parere è stato quello di raccontare di questa farmacia,
che realmente esiste, e in questa parte è anche ben riuscito, il problema
avviene su tutto il resto del libro. Come contorno abbiamo la vita di Blu, una
ragazza sui trent’anni che vive insieme alle sue amiche, tutte più o meno
coetanee, e con una vita sentimentale un po' burrascosa. All’inizio del libro è
anche abbastanza semplice rispecchiarsi nella nostra protagonista, una vita piuttosto
comune, amici, famiglia e un lavoro precario. Blu ha deciso di aprire questa
piccola libreria che dopo un mese sembra già arrivata alla chiusura, visto le
poche vendite, fin che non arriva questo ragazzo, che conquista subito la
nostra protagonista e che le fa venire l’idea di questa farmacia letteraria.
Blu e “Gatsby”, così soprannominato da lei, escono e passano una serata
stupenda, ma poi lui svanisce nel nulla. Ora io non posso dire molto perché
farei spoiler ma siamo nel 2020 possibile che passi una serata con un tizio e
non gli chiedi manco il nome??!!! Già all’inizio questa storia non mi era
piaciuta molto, più andiamo avanti più la trovo insensata.
Io penso che lo scopo dell’autrice fosse
far capire che grazie a dei libri ci vengono idee e che grazie ad essi possiamo
realizzare i nostri sogni. Ora io a dirvi la verità alla fine del libro mi sono
detta, ma questa è completamente pazza!! Altro punto che non mi è piacito sono
le amiche di Blu. Ho apprezzato il fatto che siano diverse tra loro, come
spesso accade con le coinquiline universitarie, ma non ho apprezzato certi loro
comportamenti. Il proprietario le sbatte fuori di casa, dandogli ovviamente il
preavviso necessario, e loro che fanno??!! A si tanto io volevo andare a vivere
per conto mio, io volevo andare a convivere ecc. Non mi è affatto piaciuto il
modo, un po' come se fossero felici che qualcuno avesse preso la decisione al
loro posto. Ho apprezzato invece l’amicizia tra le ragazze, quando Blue chiede
loro aiuto per far prendere una nuova rotta alla libreria. Tutte insieme si
mettono a selezionare i titoli dei libri da inserire, dividerli per categorie,
cosi da saperli conigliere come terapia ai lettori.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura
è molto semplice e scorrevole e devo ammettere che è grazie a questo che sono
riuscita a terminare il libro. La prima metà del libro, dove la farmacia letteraria
non appare, l’ho trovata veramente lenta e poco utile alla storia. Finito il
libro invece abbiamo piccola chicca. I libri chitati all’interni del testo
vengono consigliati con le loro indicazioni terapeutiche, a chi sono rivoli, le
controindicazioni e con che cosa si possono assumere. Questa l’ho trovata
un’idea originale, divertente e che ti lasci di buon umore alla fine della
lettura.
In sostanza questo è un libro che non mi
ha lasciato nulla, se non la voglia di andare a Firenze a conoscere questa
farmacia letteraria che esiste realmente, e farmi consigliare qualche libro
come se fosso una medicina.
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