mercoledì 19 febbraio 2020

Recensione: La piccola farmacia letteraria di Elena Molini

Casa Editrice: Mondadori
Genere: Narrativa
Pubblicazione: gennaio 2020
Pagine: 273
Voto:

A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità: guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri. E così decide di fare Blu Rocchini - sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie. Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente... finché Blu ha un'intuizione: trasformare i libri in "farmaci", con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l'anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo. Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del "Grande Gatsby" e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono? Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.



Buongiorno lettori, oggi siamo qui per parlare di un libro uscito a gennaio per Mondadori, che ringrazio come sempre per la copia digitale del libro. Il romanzo in questione è la piccola farmacia letteraria di Elena Molini. La storia mi è sembrata avvincente dalla trama e devo dire che quello che mi ha conquistato è stata proprio questa farmacia letteraria, questo modo di consigliare e vendere libri come se fossero medicine. Il problema è che questa è l’unica parte del libro che mi è piaciuta. Lo scopo del libro a mio parere è stato quello di raccontare di questa farmacia, che realmente esiste, e in questa parte è anche ben riuscito, il problema avviene su tutto il resto del libro. Come contorno abbiamo la vita di Blu, una ragazza sui trent’anni che vive insieme alle sue amiche, tutte più o meno coetanee, e con una vita sentimentale un po' burrascosa. All’inizio del libro è anche abbastanza semplice rispecchiarsi nella nostra protagonista, una vita piuttosto comune, amici, famiglia e un lavoro precario. Blu ha deciso di aprire questa piccola libreria che dopo un mese sembra già arrivata alla chiusura, visto le poche vendite, fin che non arriva questo ragazzo, che conquista subito la nostra protagonista e che le fa venire l’idea di questa farmacia letteraria. Blu e “Gatsby”, così soprannominato da lei, escono e passano una serata stupenda, ma poi lui svanisce nel nulla. Ora io non posso dire molto perché farei spoiler ma siamo nel 2020 possibile che passi una serata con un tizio e non gli chiedi manco il nome??!!! Già all’inizio questa storia non mi era piaciuta molto, più andiamo avanti più la trovo insensata.
Io penso che lo scopo dell’autrice fosse far capire che grazie a dei libri ci vengono idee e che grazie ad essi possiamo realizzare i nostri sogni. Ora io a dirvi la verità alla fine del libro mi sono detta, ma questa è completamente pazza!! Altro punto che non mi è piacito sono le amiche di Blu. Ho apprezzato il fatto che siano diverse tra loro, come spesso accade con le coinquiline universitarie, ma non ho apprezzato certi loro comportamenti. Il proprietario le sbatte fuori di casa, dandogli ovviamente il preavviso necessario, e loro che fanno??!! A si tanto io volevo andare a vivere per conto mio, io volevo andare a convivere ecc. Non mi è affatto piaciuto il modo, un po' come se fossero felici che qualcuno avesse preso la decisione al loro posto. Ho apprezzato invece l’amicizia tra le ragazze, quando Blue chiede loro aiuto per far prendere una nuova rotta alla libreria. Tutte insieme si mettono a selezionare i titoli dei libri da inserire, dividerli per categorie, cosi da saperli conigliere come terapia ai lettori.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura è molto semplice e scorrevole e devo ammettere che è grazie a questo che sono riuscita a terminare il libro. La prima metà del libro, dove la farmacia letteraria non appare, l’ho trovata veramente lenta e poco utile alla storia. Finito il libro invece abbiamo piccola chicca. I libri chitati all’interni del testo vengono consigliati con le loro indicazioni terapeutiche, a chi sono rivoli, le controindicazioni e con che cosa si possono assumere. Questa l’ho trovata un’idea originale, divertente e che ti lasci di buon umore alla fine della lettura.
In sostanza questo è un libro che non mi ha lasciato nulla, se non la voglia di andare a Firenze a conoscere questa farmacia letteraria che esiste realmente, e farmi consigliare qualche libro come se fosso una medicina.

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