venerdì 28 febbraio 2020

Recensione: Follia di Patrick McGrath

Casa Editrice: Adelphi
Genere: Narrativa
Pubblicazione: 1996/2012
Pagine: 296
Voto: 

Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.

Buongiorno lettori, oggi sono qui per parlavi di un libro che mi ha catturato e di cui mi sono innamorata, vale a dire Follia di Patrick McGranth. Questo libro sostava da molto nella mia lista, ma per un motivo o per una altro ho sempre rimandato e ora mi chiedo il perché!! È un libro stupendo!
Il racconto è ambientato in Inghilterra nel 1959 e racconta la storia tra Stella e Edgar, una storia di un amore tormentato, di passione e di follia. Lei moglie di uno psichiatra, quindi donna di un certo livello nella società, sempre presente per il marito e con un figlio da crescere. Lui paziente psichiatrico, ha già maltrattato donne, arrivando ad ucciderne e squartarne una. La storia ci viene narrata da un amico di Stella, nonché psichiatra di Edgar. Il narratore è una persona competente nel campo psichiatrico e che conosce i nostri due amanti in modo intimo, ma li sa anche analizzare da un punto di vista professionale.
In questa storia mi ci sono immersa completamente uscendone turbata, innamorata e conquistata. Ho provato empatia verso i due protagonisti in certi momenti, mentre in altri mi sono ritrovata a odiarli, loro e le loro follie.
Devo dire che io mi sono sempre aspettata una storia che si svolgesse all’interno di questa struttura, invece per la maggior parte del racconto siano in luoghi diversi, non celle da malati, o studi di dottori come mi immaginavo e devo dire che mi ha sorpreso in positivo. La cosa che mi ha fatto innamorare oltre la storia è stato lo stile di scrittura. Scorrevole, fluido e mai troppo pesante. L’autore usa termini forti e tecnici dove c’è ne bisogno mentre lascia un po' più all’immaginazione o raggira termini laddove non necessita un termine o un’azione specifica. La storia ci viene narrata in un modo molto distaccato, anche se alla fine si scopre che la follia non è così distaccata dal nostro psichiatra.
Se devo trovare un difetto dico che il romanzo parte subito e che quindi per il lettore le prime 20/30 pagine sono un po' confusionarie. Non abbiamo una breve introduzione ma veniamo catapultati in questo turbinio di amore e passione.  Personalmente questo libro l’ho trovato praticamente perfetto, passione e pazzia allo stesso tempo, un amore malato, morboso, un bisogno di evasione. Io amo i libri che parlano di malattie mentali e qui ci sono molti elementi su cui giocare. Un amore malato, perverso, ma che in qualche modo riusciamo a capire. Da parte di Stella un bisogno di evasione da una vita che le sta stretta, una malattia mentale nascosta, sepolta sotto le spoglie di una donna per bene.
In Edgar una malattia persistente che non guarisce, ma che riesce a nascondere molto bene. Io da lettrice ho quasi sperato che lui fosse diverso, che per amore cambiasse ed invece è una mente troppo malata e ha ingannato pure me.
Detto questo è un libro che consiglio soprattutto a chi ama il genere in cui si parla di malattie mentali, ma lo consiglio anche a quelli che si vogliono approcciare al genere, perché secondo me è un mix di tante tematiche in un modo perfetto. 

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