Casa Editrice: Feltrinelli
Genere: Storico (NARRATIVA!)
Genere: Storico (NARRATIVA!)
Pubblicazione:
11 gennaio 2018
Ore
di ascolto: 8:44:17
Voto:
La
prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa
Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci
sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo,
il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43,
Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei
suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS
ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad
avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono
restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo
da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa
forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità
sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza,
eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si
mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma
arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti -
come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler
e Rosa si crea un legame inaudito.
Buongiorno
lettori! Chi è che massacra – quasi – sempre i libri osannati da tutto il
mondo?! Ma ovviamente io, la vostra Sara 😎😂
Partiamo
dicendo che io, come avrete visto, ho ascoltato l’audiolibro… e per fortuna!
Avessi dovuto leggerlo probabilmente l’avrei abbandonato dopo due capitoli,
buttando così via 20€. L’audiolibro è comunque ben fatto, la narratrice
rappresenta bene la protagonista e non risulta noiosa, il problema è la trama e
lo svolgimento. Anche se mi è stato rifilato come romanzo storico! STORICO! Non
penso proprio che sia il genere adatto a questo libro – sarebbe un insulto ai
romanzi storici – avrei accettato romanzo rosa o addirittura di narrativa, ma
storico proprio no! E questo solo perché la storia prende spunto dalla vita di
Margot Wòlk, vera assagiatrice di Hitler ai tempi della guerra. PRENDE SPUNTO,
sottolineerei per bene queste due parole, non chiare forse nemmeno all’editore.
Questo
comunque era stato il punto ad incuriosirmi, un punto di cui non avevo mai
sentito parlare ma che mi intrigava molto. Per questo mi aspettavo tutt’altro.
La storia è molto romanzata, che potrebbe anche starci, peccato che non arrivi
da nessuna parte. A quale scopo è stato scritto?! È questa la domanda che mi
sono posta alla fine, perché questo libro non mi ha trasmesso nulla, se non un
assiduo senso di “negatività”, e di certo assolutamente non mi è arrivato quel
grande messaggio di storia che tutti hanno acclamato.
La
protagonista è un’ameba, un’ameba tedesca per la precisione, che vive la sua
vita senza scopi, giusto perché qualcuno l’ha messa al mondo, passivamente,
lamentandosi ma senza agire per cambiare
le cose e darsi una svegliata. Si chiama Rosa, una delle 10 assagiatrici di
Hitler, a lei spettava l’arduo compito di emozionarmi. Fallito miseramente
purtroppo.. l’ho quasi odiata ad un certo punto.
Oltre
a lei anche gli altri personaggi non apportano praticamente nulla di degno alla
storia, che risulta così un unico susseguirsi di azioni “quotidiane”. Andare a
prendere il pullman, mangiare, dormire, piangere… tutte emozioni piatte che mi
hanno annoiata. Nessun colpo di scena che si possa definire tale – ancora in
contrasto con quanto dice il resto del mondo – e soprattutto nessun finale! Io
odio i non finali.
Infatti
dopo che ci sorbiamo ore inutili di ascolto/lettura sulla triste vita di Rosa
da quando è scoppiata la guerra - obbligata da povera tedesca ad assaggiare le
prelibatezze che sarebbero poi spettate a Hitler - fino alla fuga per non
essere catturata con il Führer e i suoi, non ne sapremo più nulla.
L’autrice
ci riserva un capitolo finale sulla sua vita dopo circa 40 anni dalla fine
della guerra, un capitolo pessimo e inutile che mi ha fatto rizzare ancora di
più i capelli sulla testa. Un non finale che non da nessun epilogo alla storia,
buttando cose a caso e cercando di far breccia nel cuore del lettore.
Io
quindi non ci ho trovato tutta sta genialità, ma solo una storiella d’amore – a
quanto pare unico vero problema reale di Rosa – e anche di pessima qualità. Per
fortuna lo stile di scrittura è scorrevole, di facile lettura/ascolto, senza
troppi discorsi inutili riuscendo così ad andare dritto al punto. Come se il
“punto” ci fosse. Purtroppo unica nota positiva che riesco a tirar fuori da
questo ascolto. Sconsigliato.
Nessun commento:
Posta un commento