giovedì 14 marzo 2019

Recensione: La locanda dove il mare parla piano di Emma Sternberg

Casa Editrice: Sperling e Kupfer
Genere: Narrativa
Pubblicazione: 30 aprile 2018
Pagine: 352
Voto:


Quando Linn perde in un solo giorno fidanzato, casa e lavoro, impara due grandi lezioni. La prima: mai mettere tutta la tua vita in mano a un uomo. La seconda: mai disperare, perché la vita stessa sa sempre come sorprenderti. Di lì a poche ore, infatti, un certo Mr. Cunningham, "cacciatore di eredi", spunta dal nulla con una notizia sensazionale: Linn ha ricevuto una casa negli Hamptons da una fantomatica zia d'America. Lasciata la Germania con il primo volo per New York, Linn scopre così la Sea Whisper Inn, ovvero la locanda Sussurro del Mare: un'antica villa, un tempo adibita a pensione, dotata di parco, discesa al mare e - nuova sorpresa - cinque inquilini fissi. Sono i migliori amici della zia, cinque arzilli vecchietti che sanno come godersi la vita, tra Manhattan ghiacciati e riposini pomeridiani. Mentre Linn tenta di escogitare un piano per salvare dai debiti la casa e magari riaprirla ai turisti, è sempre più conquistata dai fantastici cinque e dai loro racconti affascinanti su zia Dorothy e sulla vita glamour che si era reinventata dopo la fuga dall'Europa. Ma in quella storia manca un dettaglio fondamentale, un segreto struggente di cui resterebbe traccia solo in un quadro, misterioso e introvabile. Proprio la ricerca di quel dipinto scomparso permetterà a Linn di aprire una porta su quel passato... e fare finalmente luce sul proprio futuro.


Il 2019 è l’anno delle iniziative per me. Insomma cosa non si fa piuttosto che scrivere la tesi!😇 Questo libro è uno dei tanti scambi a cui partecipo, grazie al quale ho scoperto persone fantastiche con idee straordinarie. Per chi fosse interessato vi lascio qui le info per questa iniziativa: Libri Itineranti


La locanda dove il mare parla piano” è purtroppo una lettura mediocre, azzarderei quasi scarsa, avvalorata solo da tutte le impressioni delle persone che l’avevano letto prima di me (il libro era alla sua penultima tappa, circa 10 persone l’avevano quindi già letto, sottolineato e commentato).


La trama poteva essere anche interessante o almeno piacevole, purtroppo è stata sviluppata – e tradotta – male. Perché dico tradotta?! Beh perché il libro presenta molti errori, non solo grammaticali, ma anche “narrativi”, visto che più volte vengono scambiati i nomi di alcuni personaggi.
Ecco queste cose non le posso tollerare in un libro! Dato che i libri si comprano – e a volte costano anche un'esagerazione – mi sembra giusto che almeno la grammatica sia corretta. Posso tollerarlo dagli autori emergenti che si auto-pubblicano, ma dalle case editrici proprio no!


La storia è abbastanza lineare, i colpi di scena sono facilmente intuibili, e gli episodi nel complesso risultano quasi scollegati tra loro.
I personaggi sono poco caratterizzati, noiosi e fini a sé stessi. L’unica interessante era zia Dolly, la zia americana defunta – si come nei film – peccato che appunto essendo morta, non abbia potuto apportare un po’ di felicità a questa lettura.
La protagonista Linn è una lamentona, con un quoziente intellettivo di una bambina di 10 anni, ad essere gentili… guarda caso quando ha bisogno di qualcosa le cade dal cielo, e le cambia la vita… come ad esempio l’eredità che la “salva” dal tradimento appena scoperto del marito – poi scomparso dalla scena... si nemmeno una chiamata – e che darà il via a tutto il romanzo.



I suoi pensieri sono al limite dell’assurdo, non rispecchiano per nulla i suoi 30 anni, ma la delineano solo come una sciocca che si fida del primo che trova.
La rappresentanza maschile è beh...assurda. E anche tralasciata. Il marito di Linn scompare dopo le prime pagine, e le controparti sono poco definibili…
Uno è praticamente un orsacchiotto – scusate ironia con il suo nome, Ted 😅– che fa tutto quello che gli viene chiesto, e mostra scarse avance alla protagonista, che – chissà come, saranno gli ormoni mi sa – se ne infatua comunque.
L’altro beh...appare due giorni, palesemente per interessi propri e non “amorosi”, e Linn se ne innamora perdutamente! La mia faccia era tipo così 😱😱 Ma davvero?! Scherziamo?! A 30 anni?!

Il tutto contornato da scarsi approfondimenti ed episodi buttati li quasi a caso. Io odio le storielle d’amore che non lasciano nulla e sono fini a sé stesse, ma questa non è nemmeno classificabile come “storiella d’amore”. Assolutamente da dimenticare!


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