giovedì 20 settembre 2018

Recensione: Iron Flowers di Tracy Banghart


Casa editrice: DeA
Genere: Fantasy
Pubblicazione: 28 Maggio 2018
Pagine: 380
Voto: 



Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l'una dall'altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell'erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l'indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull'isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È così che entrambe si trovano prigioniere, l'una di una gabbia dorata e l'altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c'è soluzione, l'unica soluzione è cambiare le regole.



Buongiorno amici lettori 😊 Oggi vi parlo di un romanzo quasi tutto al femminile, Iron Flowers.
Questo romanzo è il primo di una trilogia e devo dire che è stata una piacevole lettura, anche se a tratti non mi ha del tutto conquistato.
Partiamo dalla trama generale. Ci troviamo in un mondo dove tutti gli uomini sono al potere, mentre le donne sono sottomesse in qualsiasi modo possibile. Le due protagoniste del romanzo sono due sorelle con personalità ben distinte, ma entrambi molto forti. Abbiamo Serina, sorella maggiore, per tutta la sua vita ha studiato per diventare una Grazia (una delle tante mogli dell’Erede). Serina ha un carattere molto gentile, segue le regole e si è “rassegata” al suo destino di donna. Sorella minore di Serina è invece Nomi, testarda, coraggiosa, ribelle, non si rassegna al suo destino, anzi vorrebbe trovare un modo per vivere la sua vita come meglio desidera, e non farsi trattare da schiava.  Insomma, due sorelle completamente opposte! Quando partono per andare a Corte Serina spera di essere scelta come una delle Grazie dell’erede, e porta con se Nomi che sarà la sua Ancella. Una volta arrivate a palazzo Nomi, con la sua indole ribelle, ruba un libro, e in qualche modo sfida l’Erede. Così viene scelta Nomi come potenziale grazia e Serina diventerà la sua Ancella.
In questo mondo in cui le donne non hanno alcun valore, non dovrebbero neanche saper leggere. Invece la nostra Nomi, grazie al fratello, ha imparato l’arte della lettura. Serina non sa assolutamente leggere, ma da una strana coincidenza e anche un po’ di sfortuna, verrà beccata con un libro in mano e mandata sulla prigione di Monte rovina. Da qui inizierà una lotta alla sopravvivenza. Serina si troverà a fare i conti con la crudeltà, la morte, la paura ma anche la forza della sopravvivenza e della salvezza. Nomi lotterà per sopravvivere in un ambiente che le sta stretto, dove tutti bleffano per ottenere ciò che vogliono.


Il romanzo si alterna a capitoli tra le due protagoniste e devo dire che mi è piaciuto molto, in quanto si ha la possibilità di conoscere i pensieri e le emozioni di entrambe le protagoniste. Inizialmente mi rispecchiavo molto in Nomi, per la sua tenacia e passione per i libri e la lettura. Verso la metà del romanzo però trovo che il suo personaggio abbia un po' un crollo. Non la vedo più testarda e audace come all’inizio, anzi trovo che il personaggio si “spenga” un po'. La voglia di fuggire resta, ma si incolpa tutto il tempo per l’esilio della sorella, e poi si mette a flirtare con l’erede e con suo fratello. Invece i capitoli su Serina hanno avuto il risvolto opposto. Nella prima parte non mi piacevano per nulla, in quanto Serina si considera una donna pedina dell’uomo a tutti gli effetti. Il suo scopo è quello di diventare Grazia, così da essere al servizio e compiacere Malachi. Dopo quando viene mandata su Monte Rovina ha un’evoluzione degna di un buon personaggio. Cercherà di salvarsi, di sopravvivere a quella dura vita. Dovrà combattere e capirà che la vita non è fatta per compiacere un uomo. I capitoli a Monte Rovina mi sono piaciuti davvero molto. Trovo la storia interessante, anche se raccontata in modo molto diretto e crudo. La parte invece riguardante l’erede e la sua famiglia l’ho trovata molto simile al romanzo di Regina Rossa, soprattutto per i giochi di potere.

Il mondo che è stato costruito è sicuramente un inno al femminismo, che farà arrabbiare molte donne durante la lettura. Ricordo che Serina viene mandata in esilio, perché sa leggere!! Il romanzo pecca un po’ di struttura riguardo alla società di Viridia. Di questa società sappiamo solo che è governata da un Supremo e che presto salirà al trono il suo primo Erede, sappiamo che le donne vengono trattate come inferiori, ma oltre a questo non sappiamo nulla. In questo romanzo non abbiamo un “Cattivo” diciamo che sono un po' tutti gli uomini ad essere antagonisti delle Donne.
Un romanzo carino, aspetto il secondo volume per sapere se alla fine Serina riuscirà a riscattarsi come Donna, e spererei di ritrovare Nomi come un personaggio ribelle e non piatta come l’ultima parte del libro.


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