Genere: Thriller
Pubblicazione: 17 luglio 2018
Pagine: 300
Mackenzie non è molto entusiasta del
fine settimana in montagna con i suoi amici. La casa è bellissima, la compagnia
però non la convince: dopo tutto quello che è successo con Josh, non ha voglia
di rimanere chiusa con lui tra quattro mura, e la presenza di suo fratello,
affascinante ma non particolarmente simpatico, non migliora la situazione. Ma
al risveglio dopo la prima notte tutti insieme, i peggiori film di Mackenzie
sembrano soltanto fiabe per bambini: due suoi amici sono morti, uccisi in un
lago di sangue in cucina, e diventa chiaro che tra di loro è nascosto un
assassino.
Mentre la polizia porta avanti
l'inchiesta, anche Mackenzie inizia a indagare il passato del suo gruppo di
amici per scoprire cosa sia davvero successo. L'assassino è ancora libero,
ognuno di loro è un sospettato. E forse nessuno è veramente innocente.
La protagonista è molto irritante,
frustrante, sembra tonta! Non capisce veramente nulla! Fa mille giri di parole,
metà delle quali per dire per l’ennesima volta che non capisce e non sa
spiegarsi cosa sta succedendo… non che serva, l’abbiamo capito tutti che non
capisci niente!
La storia del “tutto quello che è
successo con Josh”, citato nella trama e mille volte nel libro, tutto ciò che
li ha fatti litigare, il grande segreto inconfessabile… beh nulla di che, una
delusione!
Si capisce subito dove andrà a parare la
storia, non solo alla fine ma anche durante la lettura, tutto davvero molto
prevedibile.
Lei ha la classica aria da ingenua, ma molto più stupida di quel che dovrebbe. Il colmo è quando dopo 10 pagine con la polizia che dice che hanno bisogno di verificare se son stati drogati, lei sbalordita e sconvolta dice “Ah ma dovete proprio farci gli esami del sangue?” Nooo ma va mica serve l’analisi del sangue per capire se ti hanno drogata. E poi va nel panico perché ha paura degli aghi e non vuole fare il prelievo. Aghi?! Hanno appena accoltellato e dissanguato due dei tuoi più cari amici e tu fai la lagna per un ago? Ridicolo e come molto altre scene messe li, secondo me, apposta per tirare lunga una storia inconsistente che se lasciata a se stessa sarebbe finita dopo 20 pagine. C’è il solito mix di drammi adolescenziali che potrebbero dare un po’ di tono alla storia ma in realtà per come sono trattati superficialmente la rendono solo più banale.
Lei poi non si fida della polizia, ma
dei suoi amici tra cui lo dicono subito c’è sicuramente il killer ovviamente ha
una fiducia totale e incondizionata. Tra l’altro faccio notare che la trama
stessa dice “diventa chiaro che tra di loro è nascosto un assassino” ma lei
passa metà del libro a dire che non ci crede, che è sicurissima dell’innocenza
dei suoi amici e dev’esser stato
qualcuno dall’esterno. Non importa quante volte amici e polizia le fanno notare
che è impossibile lei continua a dirlo, una noia!
Quindi decide di giocare a far da
detective e ovviamente non riconosce la verità nemmeno se gliela sbattono in
faccia. Non so nemmeno quante volte ha detto “Non capisco, cosa sta succedendo?”
te lo spiego io cara Kenz, succede che forse finalmente il libro è finito! Mi
dispiace perché posso solo immaginare quanto lavoro ci sia dietro alla stesura
di un libro, ma davvero il mondo sentiva il bisogno di una nuova piccola
detective fai da te?
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