martedì 9 ottobre 2018

Recensione: Warcross di Marie Lu


Casa Editrice: Piemme
Pubblicazione: 3 aprile 2018
Genere:  distopico
Pagine: 322
voto:


Per i milioni di persone che si connettono ogni giorno, Warcross non è solo un gioco, è un modo di essere. Per alcuni rappresenta una via di fuga dalla realtà, per altri una fonte di profitto. La giovane hacker Emika Chen sbarca il lunario braccando i giocatori entrati nel giro delle scommesse illegali. Ma l'ambiente dei cacciatori di taglie, oltre a essere pericoloso, è molto competitivo. Sempre al verde, per racimolare una somma di denaro di cui ha urgentemente bisogno, Emika hackera la partita inaugurale del Campionato di Warcross e, senza volerlo, si ritrova dentro il gioco. È certa che il suo errore le costerà l'arresto, e l'ultima cosa che si aspetta è la telefonata del creatore di Warcross, l'affascinante miliardario giapponese Hideo Tanaka, con una proposta impossibile da rifiutare. Un volo per Tokyo ed Emika si ritrova catapultata nel mondo che fino a quel momento aveva solo potuto sognare. Ma presto le sue indagini sveleranno l'esistenza di un oscuro complotto le cui implicazioni vanno ben oltre i confini dell'universo di Warcross.


Buongiorno amici lettori,
Oggi sono qui per parlavi di Warcross di Marie Lu. Libro che ha sostato a lungo nella mia Whislist, ma che ha deluso clamorosamente le mie aspettative.
In questo romanzo ci troviamo in un mondo distopico, dove la tecnologia è alla base della vita quotidiana.
Il romanzo è ambientato principalmente a Tokio, dove vive il creatore del famosissimo Warcros, Hideo. Warcross è una realtà virtuale dove si gioca, ma dove si possono anche recuperare dei soldi, avere identità segrete, ma oltre a questo è anche un mondo dove esistono molti hacker come la nostra Emika. Lei è una giovane hacker molto brava, sa quello che fa, e per vivere cerca di scovare gli scommettitori illegali del gioco.
La trama del libro è molto interessante, ma sviluppata malissimo. Partiamo dai personaggi, non hanno una caratterizzazione e non mi hanno trasmesso alcuna emozione. La protagonista Emika viene descritta come una ragazza molto “cazzuta” ma non ho trovato nessuna sua azione degna di questo “nome”. Ha uno stile molto ribelle ma in sostanza non fa nulla. È la classica protagonista che viene descritta come un mago in quello che fa, ma fosse davvero così brava perché nessuno la mai considerata?!

Non ho apprezzato solitamente il rapporto tra Hideo e Emika. Molto banale, scontato, affrettato. Lui che dopo poco tempo confida a li cose segretissime, ma come non eri una delle persone più ricche e potenti al mondo e quindi la privacy prima di tutto?!
Colpo di scena finale non mi ha lasciato nulla. Non è stato questa grande rivelazione. Io invece volevo capire il ruolo di Ren. Ren è l’unico personaggio degno di essere letto. Compagno di squadra di Emika nasconde un lato oscuro, che sarà molto difficile da scoprire.

Insomma la trama di base mi è piaciuta, ma la storia doveva essere sviluppata in tutt’altro modo.

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