lunedì 22 ottobre 2018

Presentazione e intervista all'autrice Roberta Melli

Carissimi lettori, benvenuti nella pagina dedicata all’autrice Roberta Melli!


In questo post a lei dedicato vi presento i suoi due primi libri e vi rimando alla sua pagina facebook per restare aggiornati su tutte le novità e scoprire qualche curiosità in più!
Vi lascio anche i link completi per le nostre recensioni (cliccate sull’immagine della copertina!) e i link ai libri (cliccate sul nome evidenziato!) dove troverete anche le trame complete e dei brevi estratti.

https://lettricitralestelle.blogspot.com/2018/06/recensione-senza-tregua-di-roberta-melli.html
Il primo libro di Roberta è “Senza tregua” che le è valso nientemeno che la vittoria al “Concorso del Leone” nel 2015! Ma questo è solo il primo di molti premi e riconoscimenti che danno il giusto riconoscimento alla carriera di questa scrittrice! In "Senza tregua", troverete inseguimenti, torture, complotti e crimini che vi terranno col fiato sospeso fino all’ultima pagina! Isabella è una grande appassionata di maratone e anche in vacanza in Croazia non intende rinunciare alla sua più grande passione. E’ proprio durante una corsa che assiste per caso ad un omicidio e da lì inizierà la sua più grande corsa, in fuga per salvarsi la vita!


https://lettricitralestelle.blogspot.com/2018/10/recensione-in-vetta-al-mondo-di-roberta.html
In vetta al mondoè ambientato invece in un altro “mondo” che Roberta conosce benissimo, quello della montagna! Il protagonista è Teo ispettore di polizia che darà la caccia ad un brutale assassino che si nasconde proprio tra i suoi amati monti.
Entrambi i libri sprigionano un’intensa passione per la natura che mi ha affascinato fin da subito! Sono dei thriller davvero ben costruiti, molto originali e lo stile dell’autrice è molto bello, si leggono molto velocemente e conquistano da subito l’attenzione del lettore!
Questa autrice  è una donna dalle mille sfaccettature, scrittrice,  insegnante, maratoneta, grafologa, entomologa, amante delle piante e della montagna…insomma una che non sa proprio cosa sia la noia! Conosciamola meglio insieme!
      
"Come hai iniziato a scrivere?"
“A scrivere si inizia da subito, ricordo che scrivevo dei racconti lunghi ancora durante le scuole medie. Però un romanzo è un’altra storia. Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo 7 anni fa, un romanzo che potrei definire “sociale”; ne ho scritti due prima di approdare al genere che mi è più congeniale, cioè il thriller noir e il giallo. Con “Senza tregua” ho vinto la settima edizione del “Concorso del Leone” che mi ha dato una grande forza per continuare in questo filone, e da allora ne ho terminato altri due e ne sto scrivendone un altro ancora.”
     
“Cosa vorresti riuscire a trasmettere ai tuoi lettori?”
“Per me il lettore deve innanzitutto divertirsi, deve passare dei momenti in cui si dimentica dello stress e della routine quotidiana per immergersi in storie che lo portino lontano nello spazio e nel tempo e anche in altre dimensioni, magari oniriche. Poi, raggiunto questo obiettivo, mi piace fargli conoscere delle persone particolari, ma vere, e  raccontargli delle avventure che non sono mai di sola fantasia. Per quanto sembrino difficili, nei miei romanzi ci sono sempre riferimenti più che reali: gioco con le storie che mi vengono raccontate e con le persone che trovo affascinanti (nel bene e nel male) e che inserisco nei miei romanzi senza che lo vangano a sapere. Perché la realtà è incredibilmente più complessa e straordinaria della fantasia stessa.”
            
“Quali sono le maggiori sfide che hai dovuto affrontare nel tuo percorso per diventare scrittrice?”
"L’inizio per un’esordiente è veramente difficile, pieno di delusioni, difficoltà e tanto altro. Quando inizi a scrivere pensi che concluso il tuo primo romanzo la strada è finalmente in discesa, senza sapere che in realtà è ora che inizia la vera salita, anzi, l’arrampicata. Non vorrei spaventare un eventuale lettore-scrittore in erba, ma è giusto che le cose si sappiano. Devo confessarti che ho un desiderio nel cassetto: essere abbastanza conosciuta da presenziare in qualche trasmissione importante, per poter raccontare come funzionano in Italia certe cose. Perché mi accorgo parlando con le persone, che sono veramente all’oscuro dei perversi meccanismi che regolano la disponibilità dei libri nelle librerie, sia che esse siano di catena, sia che siano indipendenti. Non si immagina neppure lontanamente quale mondo ci sia dietro per esempio alle pubblicazioni a pagamento, alle pubblicazioni su case editrici note, alle distribuzioni, alla visibilità, agli articoli nei giornali, ai tanti concorsi letterari e tanto, tanto altro. Insomma, credo che chi come me è, e spero di rimanere, una sognatrice che spera che un buon prodotto, se lo è realmente, camminerà da solo, deve in qualche modo rivedere molte cose, ed entrare nell’idea di fare compromessi.
L’unico vero mercato libero secondo me è internet, fino a che non venga bloccato: i critici sinceri e preparati siete voi dei blog, senza alcun interesse se non quello della vera lettura, e anche perché non dovete niente a nessuno, siete liberi e saranno le persone a giudicare voi e noi.
Nel resto del “mondo editoriale” comandano solo le leggi del mercato sicuro, nessuno vi legge e dice: beh, su questo scrittore io credo e su di lui scommetto!
Io però devo anche ammettere di essere stata fortunatissima: dopo tante difficoltà ho vinto il concorso del Leone e ho iniziato questa collaborazione con l’unica casa editrice che (almeno nella mia esperienza) legge seriamente  i lavori degli esordienti e, se ci crede, ci scommette. Ma la Leone Editore è una mosca bianca, è brava, aggressiva, tenace, ma anche piccolina e deve cercare di non farsi sommergere dalle altre grandi case che muovono e comandano il mercato.
È un discorso difficile, ma è il mondo reale..."
              
“Nei tuoi libri c’è sempre una componente “cruda”, reale, a tratti quasi brutale nelle descrizioni degli omicidi. Personalmente apprezzo tantissimo questa scelta e penso che queste scene diano originalità e grande carattere alle tue storie. A cosa si deve questa scelta?”
"Ti ringrazio tanto per questo apprezzamento, perché non sempre viene capito per quello che è.
Mio padre era medico legale e faceva autopsie anche in casi di omicidio: quando tornava a casa, amava parlarne a tavola con dovizia di particolari. Lui ci diceva sempre che la vita reale non è fatta di ipocrisie, che non si deve negare la morte, o far finta che le cose peggiori accadano solo nei film o nei romanzi. Per esempio un giorno (credo che fossi ancora in prima media), mi portò in campagna dove dei contadini suoi pazienti uccidevano e macellavano il maiale. Mi disse che se mangiavo la carne, dovevo sapere da dove arrivava, e poi sarei stata io a fare le mie scelte.
Non posso negare che questi insegnamenti sono stati alquanto duri e diretti, ma crescendo ho capito quanta saggezza e anche quanta scienza mio padre voleva donare a me e ai miei fratelli.
Indubbiamente se oggi scrivo quello che scrivo, lo devo anche a lui, perché la vita reale non è una favola Disney: è cronaca, scienza, ma anche amore, arte e bellezza. Ed è questo che io desidero raccontare."  
     
"Qual'è il genere di libri che ti piace leggere?"
"Innanzi tutto devo prima spiegarti cosa faccio nella vita: io sono insegnante di Chimica e Scienze in un liceo scientifico, e sono anche Grafologa Peritale con specializzazione in Criminologia grafologica. Insomma tutto questo per dirti che sono parecchi anni che non mi concedo molti romanzi, perché amo il mio lavoro e quello che studio, e per raggiungere certi obiettivi il mio tempo libero lo uso per leggere romanzi e saggi specifici su queste materie, e ovviamente anche per scrivere i miei. Tanto per farti un esempio “I bottoni di Napoleone”, di Penny Le Couteur - Jay Burreson (due chimici eccezionali), “Il cucchiaino scomparso” di Sam Kean (altro chimico di grande spessore), e poi tutti i libri di Alberto Bravo, grandissimo grafologo in ambito Peritale, ma come vedi sono tutte letture molto tecniche. Ho letto tantissimo comunque è il mio genere preferito è sempre stato quello giallo, sotto ogni sua forma.” 
      
"A cosa ti ispiri per creare i tuoi personaggi?”
"Come ti dicevo prima, ho scoperto che le persone reali e le storie vere sono di gran lunga più affascinanti, complicate e “fantastiche” (nel senso di apparentemente non reali) di quanto ci possiamo immaginare. Io parlo con tantissima gente e, come qualcuno mi attribuisce, riesco a “far parlare anche i sassi”. Scopro in tal modo che esistono situazioni incredibili che si pensano possibili solo nei film o nei romanzi come i miei, ma non è così. In questo modo assorbo come una spugna tutto ciò che ascolto, comprese le emozioni che le persone trasmettono, e fotografo con la mia mente le espressioni che hanno quando mi raccontano le loro storie, e da qui parto. Le persone sono incredibilmente interessanti, e lo scopri solo dandogli sincera attenzione.” 
        
"Hai altre passioni particolari?”
“Direi di sì, ma non ho ancora capito se è un mio pregio o un mio difetto. Amo molto lo sport outdoor, qualunque esso sia. Infatti mi piace la corsa (sono maratoneta e ho al mio attivo anche tre maratone di New York), mi piace la montagna, dalle passeggiate, alle ferrate fino al free climbing, sono entomologa e allevo dei meravigliosi insetti fasmidi (foglia e stecco) da ormai più di dieci anni, e sono appassionata di piante che coltivo anche in una piccola serra, perché mi piace far germogliare i semi di qualsiasi pianta, preferibilmente esotica. Infine ho seguito il percorso di Grafologia Peritale per diventare perito grafologo appunto (grande sogno nel cassetto realizzato), e adesso studio Criminologia in ambito Peritale, oltre a fare perizie per il tribunale, e devo dire che è un mondo che mi attrae tantissimo.” 
            
“Quali sono i tuoi progetti futuri? Stai scrivendo un nuovo libro?”
"Il libro che sto scrivendo ora si rifà a grandi linee al famosissimo romanzo “Dieci piccoli indiani “ di Agatha Christie. Non fraintendermi, non è un rifacimento dell’opera della grande scrittrice, solo che inizia come nella sua  celebre opera, con una cena tra dieci persone (e non tutte si conoscono) in un’isola (croata, in particolare Sansego)  e da lì inizia un’avventura dove il giallo noir si fonde con la grafologia criminale per un’indagine molto complessa e al cardiopalma che passa attraverso l’analisi della grafia di un biglietto anonimo. Il finale avrà una sorpresa che credo difficile da intuire (almeno così spero)."
       
…Insomma Roberta è una donna dai mille talenti e dai mille interessi! Fate un salto sui vari link e vi consiglio di leggere assolutamente i suoi libri se siete alla ricerca di un thriller dal sapore nuovo e vero!

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