mercoledì 9 maggio 2018

Recensione: Eppure cadiamo felici di Enrico Galiano


Casa editrice: Garzanti Libri
Pubblicazione: 18 aprile 2017
Genere: Narrativa
Pagine: 381
Voto:

 Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un'estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l'appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall'ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l'amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova. Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi. Un romanzo su quel momento in cui il mondo ti sembra un nemico, ma basta appoggiare la testa su una spalla pronta a sorreggere, perché le emozioni non facciano più paura.

Perché i libri più belli sono sempre quelli che ti fanno piangere? Quelli che ti lasciano un vuoto dentro che sei sicura non potrà mai essere colmato da un altro libro? Quelli che neanche a farlo apposta, li leggi tutti d’un fiato, e poi arrivi alla fine e te ne penti perché dovevi assaporarteli di più? Quelli che rileggeresti milioni di volte?
Ci sono e ci saranno sempre “quei libri”. Per fortuna. E quando arrivano pensi sempre che non potrai mai più leggere “un libro così”, ma puntualmente arriva sempre, quando meno te lo aspetti.


Si miei cari lettori, oggi il libro di cui vi parlo, è proprio uno di “quei libri”.
“Eppure cadiamo felici” di Enrico Galiano. Non so nemmeno bene da dove iniziare, perché questo libro mi ha lasciato dentro tante emozioni diverse, tutte troppo grandi per essere raccontate semplicemente. Perché le parole, in questi casi, non saranno mai abbastanza.
Questo è un libro pieno di frasi da sottolineare, anzi intere pagine da copiare a caratteri cubitali e incollare ovunque, perché la gente dovrebbe ricevere più spesso insegnamenti del genere. Enrico Giordano è un professore, e con questo libro mi sono sentita anche io un po’ sua alunna.


La protagonista è Gioia Spada, per gli amici Maiunagioia. Ho apprezzato tantissimo questa sottile ironia, che è davvero azzeccata. Perché Gioia non riflette per nulla il significato del suo nome. Gioia è un’incompresa, una ragazza che tutti preferiscono evitare solo perché decide di essere sé stessa e non una brutta copia che forse potrebbe piacere a qualche suo coetaneo senza cervello. Gioia è strana, colleziona parole di lingue straniere intraducibili, con significati che richiederebbero pagine per essere spiegati. Gioia non ha amici, ma ha un’unica amica, quella perfetta che tutti sognano di avere. Tonia, la sua amica immaginaria.
Leggere di Gioia è un po’ come guardarsi dentro e riflettere sulla propria vita. Come farsi un continuo esame di coscienza e non passarlo mai.


Gioia è così, e non l’è mai fregato nulla di piacere agli altri, lei si va bene così. Fino a quando non incontra Lo, Articolo Determinativo come lo chiama lei, e tutta la sua vita cambia. Lo è quel ragazzo che ti fa svegliare la mattina con il sorriso. Quel ragazzo che accende la luce quando è buio, e che ti apre gli occhi davanti al mondo. Lo è quello che ti fa pettinare e truccare bene, quello che ti fa sognare cose che non avresti mai immaginato.

Fino a questo punto il libro mi stava piacendo molto, soprattutto lo stile di scrittura dell’autore, che ti fa amare ogni singola parola. Ma poi ho iniziato ad avere paura. Paura che la storia diventasse banale e noiosa, la solita storiella di due ragazzi che si rincorrono per stare insieme, che cercano il loro “e vissero per sempre felici e contenti”. Per fortuna si è rivelata una paura insensata.


Lo e Gioia si conosco e si amano quasi sin dal primo momento, ma l’amore non è mai solo rose e fiori, l’amore non vuol dire solo amare. Lo scompare e a Gioia cade il mondo addosso. Perché quando vivi convinta che il mondo sia in bianco e nero vivi serena e tranquilla, ma quando scopri che esistono i colori, tornare ad essere ciechi fa più male di qualsiasi altra cosa. E Gioia torna cieca, soprattutto perché Lo scompare senza una parola, scompare portandosi dietro segreti che nessuno sembra in grado di risolvere.


Gioia inizia a domandarsi se non sia diventata pazza. Se oltre a Tonia non si sia immaginata anche Lo, nonostante tutto sembrasse così vero, così forte e travolgente.
Vi lascio scoprire come finisce questa fantastica storia, che è assolutamente unica e inimmaginabile. Che vi farà impazzire come Gioia.
Il finale lascia davvero con le lacrime agli occhi e il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Proprio come piace a me. Un’altra cosa che ho apprezzato un sacco è la lista finale delle parole intraducibili di Gioia, devo dire che ero veramente troppo curiosa, e l’autore mi ha accontentata!!


Ho letto questo libro in ebook, ma vi confesso che appena finito ho ordinato la versione cartacea. “Quei libri” vanno conservati gelosamente, sfogliati nei momenti difficili e messi in prima linea nella libreria.
“Quei libri” sono questo libro.



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