martedì 10 luglio 2018

Recensione: Oracoli di Alessandra Leonardi

Casa editrice: NPS Edizioni
Pubblicazione: 24 maggio 2018
Genere: storia / avventura
Pagine: 100
Voto:

Quattro racconti, quattro epoche remote, quattro popoli che hanno segnato la storia del Mediterraneo, accomunati da un’ossessione: la divinazione, per aprire squarci sul futuro e scoprire il volere degli Dei. I Fenici in Sardegna, gli Etruschi in Toscana, Umbria e Lazio, gli Ellenici in Campania e nel Sud dell’Italia, infine i Romani: sussurri divini nell’acqua e nella pietra, voli di uccelli e viscere degli animali, sacrifici e visioni, oracoli vergati su fogli di papiro e libri con una risposta per ogni domanda.
Storia, mito e fantasia sono le basi da cui si dipanano le avventure narrate in “Porpora”, “Il dono dell’aruspice”, “Sibilla” e “I libri fatali”.


Buongiorno readers! Voi credete nei segni e nelle premonizioni? Io non molto, credo che ognuno di noi sia l’artefice del proprio destino, tutto dipende dalle nostre scelte, e nessuno può prevederle. Ma questa non è certo l’idea del libro di cui sto per parlarvi. Un libro che si basa proprio sulla divinazione.


“Oracoli”, edito NPS Edizioni - giovane casa editrice nata da poco ma che promette molto bene, che tra l’altro ringrazio fortemente per questo libro - ci svela, tramite quattro racconti diversi, l’importanza che la divinazione ha avuto nel nostro passato. Fenici, Etruschi, Ellenici e Romani, sono questi i popoli che parlano attraverso le pagine del libro, in un mix di miti, storia e fantasia.


Si tratta di un libricino molto scorrevole che ho letto in un paio d’ore, dai toni classici ma spensierati. Si è rivelata una lettura davvero piacevole, senza troppe pretese, che per un pomeriggio mi ha catapultata nella nostra antica storia. Molti sono i sottili riferimenti storici, che lasciano una nota di serietà tra le righe di questo libro.



Sono quatto racconti in qualche modo collegati tra loro, che nonostante il loro contenuto non mi sia dispiaciuto non mi hanno convinta fino in fondo.  Ognuno è fine a sé stesso, con quattro diversi protagonisti che intraprendono la loro strada verso la divinazione, in base alle usanze del secolo. Ma fine. Non ci ho trovato nessun messaggio morale o avventure strabilianti, nessun colpo di scena. Quattro racconti abbastanza piatti che anche se scritti veramente bene mi hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.


Non sono proprio riuscita a capire l’intento dell’autrice, che forse a questo punto voleva solamente rendere nota la storia della divinazione italiana, ma poteva comunque fare molto meglio, aumentare un pochino la suspense e l’attenzione del lettore. È sicuramente un’autrice da tenere d’occhio, perché ha chiara la sua strada, quella dei romanzi storici. Deve solo implementarla un pochino di più.


Nel complesso comunque non mi è dispiaciuto, ho scoperto cose che non conoscevo, e questo è sempre bello, soprattutto quando un libro in qualche modo ti lascia qualcosa dentro...
Se avete voglia di una lettura non troppo impegnativa ma con qualche nota interessante e istruttiva, questo è il libro che fa per voi.




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