Casa
editrice: Mondadori
Genere:
Giallo
Pubblicazione: 19 giugno 2017
Prima
pubblicazione: 1926
Pagine:
236
King's
Abbot è un tipico paesino della campagna inglese dove non succede mai nulla di
speciale. Un giorno però qualcosa accade: l'uomo più ricco del paese, Roger
Ackroyd, viene inspiegabilmente assassinato proprio quando stava per leggere
una lettera che avrebbe fatto luce su un misterioso suicidio. Non tutti però
hanno da dolersi della morte dell'uomo, almeno così sembra credere un buffo
straniero trasferitosi da poco nel villaggio per coltivare zucche. L'uomo, che
non è altri che l'inegugliabile Poirot, riesce a scoprire che la realtà è ben
diversa da quella che appariva e che tutti, anche le persone insospettabili,
hanno qualcosa da nascondere.
Buongiorno
lettori!! Continuiamo con le bellissime novità di quest’anno! Oggi il via ad un’altra
rubrica: “Martedì con delitto”! Questa volta “l’occasione” è una reading
challenge, organizzata in modo divino! Ogni mese s i dovrà leggere un libro
della regina dei gialli Agatha Christie, scelto in base a linee guida molto
chiare. Quindi che la #readchristie2019 abbia inizio!
Gennaio
prevedeva un libro con protagonista Hercule Poirot! Sono stata molto indecisa
sulla scelta, ma scartando le più ovvie ho optato per “L’assassinio di Roger
Ackroyd”. Questo non è il primo libro che leggo della Christie, ma me ne avevano
parlato in molti benissimo. Ero quindi partita con aspettative molto alte, ma
un po’ me ne sono pentita – come puntualmente mi capita – il solito insomma.
Il
libro è bello di per sé, ben scritto ovviamente, e il colpo di scena finale mi
ha lasciato esterrefatta. Quello che mi è mancato però è stato il fulcro del
libro, l’attenzione centrale, quella sensazione che ti cattura e ti tiene
incollato alla storia fino all’ultima pagina. Vi basti sapere che mi sono
addormentata parecchie volte leggendolo.
La
Christie come sempre è bravissima ad ingannare il lettore fino all’ultima
parola, pur lasciando “ovvi” indizi tra le pagine, questo però a parer mio non
basta. Ho amato comunque i dettagli, l’assassino e la scoperta di questo, l’inventiva
di uno stravagante Hercule Poirot ormai in pensione, tutto insomma… tranne la
storia vera e propria. Una storia un pochino banale che non ha fatto da buona
accompagnatrice.
Il
narratore è il dottor Sheppard, amico della vittima che ne scopre l’assassinio.
Forse non troppo un buon narratore, anche se meticoloso e preciso, troppo
forse, ma di sicuro non si lascia sfuggire nulla. Non posso dire che il libro
non mi sia piaciuto, ma di certo non mi ha estasiata e conquistata come altre
storie della Christie. Sarà presto dimenticato.
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