venerdì 8 giugno 2018

Recensione: La danza di ogni giorno Di Deborah Bull


Casa Editrice: EDT
Pubblicazione: Giugno 2012
Pagine: 208
Voto:



Che cosa vuol dire danzare, come si diventa ballerini, come ci si sente quando si danza e che cosa succede quando tutto finisce. In una narrazione strutturata come la giornata tipo di una ballerina (o di un ballerino), questo libro ripercorre non solo la scaletta degli impegni quotidiani di chi ha fatto della danza la propria vita, ma anche lo splendido arco della sua carriera, sin dalla primissima lezione: le scelte iniziali, gli studi, la vita all'interno di una compagnia, la gavetta nel corps de ballet e l'agognato ruolo di prima ballerina, per poi arrivare, neanche trent'anni dopo che tutto è cominciato, all'ultimo sipario, al ritiro dalle scene e al senso di vuoto che deriva dal dire addio a un sogno coltivato fin da bambini. Attingendo al patrimonio di esperienze di una lunga carriera professionale vissuta in uno dei migliori corpi di ballo del mondo, Deborah Bull racconta finalmente tutto quello che c'è da sapere su un mestiere impegnativo ed esclusivo come pochi altri, affrontando i grandi nodi che questa scelta professionale comporta senza dimenticare le cose più semplici e quotidiane, i mille dettagli che ne formano il segreto e il fascino: dalla dieta alla scelta degli indumenti. Niente immagini romantiche o aure di magia, solo la dura realtà quotidiana ma, al tempo stesso, l'esperienza unica e meravigliosa di vivere la danza
Buongiorno amici lettori, oggi sono qui per parlarvi di uno dei libri acquistati al Salone del libro, La danza di ogni giorno di Deborh Bull.
Questo è stato uno di quei libri che ti attraggono fin da subito. Amore a prima vista. Deborah Bull è una ex ballerina del Royal Ballet di Londra, e tuttora è direttrice creativa della Royal Opera House. Con questo libro ci racconta attraverso una giornata di 24 ore, la vita di una ballerina, come si struttura e come la si vive.
Personalmente questo libro lo dedico a tutte quelle persone che amano la danza, che hanno ballato (anche solo per poco), e che portano con se l’esperienza e l’amore per questo bellissimo sport.
Il racconto parte appunto dalle 10 e mezza di mattina, l’inizio della giornata per una ballerina. Alle 10 e mezza ha inizio la prima lezione di ballo. Ci viene spiegato come viene strutturata una lezione di danza, e ripercorriamo anche delle tappe di vita della nostra scrittrice. Ecco in questa parte mi ci sono rispecchiata moltissimo. Avendo studiato danza per parecchi anni, anche se a livello non professionale, mi sono comunque trovata a rivivere situazioni famigliari, perché la lezione base si struttura in egual modo. Poi si procede con la giornata di una ballerina. Abbiamo le prove del corpo di ballo, il pranzo, l’assolo e ruoli principali, in scena tra mezzora, su il sipario e infine giù il sipario. Devo dire che non c’è stato nessun punto della storia che mi abbia annoiato o non mi sia piaciuto. Incontriamo tutte le difficoltà di una ballerina.

Nella parte dedicata al “corps de ballet” vediamo come sia difficile per una ballerina fare parte di esso. Non sei la protagonista assoluta del balletto, ma sei una parte fondamentale e devi riuscire nel tuo lavoro. Un corpo di ballo perfetto non è solo quando le ballerine riescono a muoversi all’unisono, ma è soprattutto quando tutte hanno la stessa tecnica, la stessa espressione e riescono a trasmettere le stesse emozioni tutte insieme. In questa parte ho scoperto una persona importantissima che fa parte di una grande compagnia di danza. Il notatore. Esso è colui che tramite una serie di punti, croci o linee trascrive un balletto, così che i ballerini, una volta a casa, possono studiarlo e ricordarlo. Ma questo metodo viene anche usato per far si che le coreografie non vengano cambiate negli anni a seguire.
Il pranzo ci spiega come e cosa deve mangiare una ballerina. Questa parte mi è piaciuta davvero molto, in quanto sfata il mito che le ballerine non mangiano. Anzi ci viene spiegato bene come una ballerina professionista abbia bisogno di cibo!! Quindi DEVE mangiare, a determinati orari così che non le rimanga sullo stomaco mentre si esibisce a teatro, ma deve assolutamente mangiare, oppure cadrà come una pera cotta 😉
Una delle mie parti preferite resta la parte dedicata alle scarpette, punta e non, della danza. Ci viene spiegato come sono nate le punte, quante paia ne usano le ballerine, come le scelgono, come le personalizzano, davvero solo chi ha fatto danza può capire l’amore per quelle piccole scarpette (anche se ti uccidono i piedi).

Arriviamo alle prove generali dove tutti ballano insieme per la prima volta. I primi ballerini e il corpo di ballo. E qui vediamo le emozioni che ci descrive Deborah, davvero uniche e intense. La parte prima dello spettacolo è molto importante, qualsiasi ruolo una persona ricopra. Vediamo anche il lato tecnico, quindi la preparazione del palco, e devo dire che è molto interessante. Io personalmente le esibizioni che ho affrontato sono stati i saggi di fine anno, e qualche piccolo spettacolo per le feste della città. Ma l’adrenalina che si ha prima di salire sul palco è indescrivibile! I momenti in teatro sono un ricordo bellissimo! Insieme alle mie amiche a provare mille volte quel passo che non riesce mai, a ridere, a fare riscaldamento e a sperare di non fare figure di merda. La parte migliore era il trucco. Ricordo quando per un balletto “stile afro” ci siamo colorate tutta la faccia e cotonate tutti i capelli. Ahah Ci dilettavamo a rendere unico e nostro ogni piccolo pezzo che danzavamo.  Anche se ha livelli professionali si ha molto più preoccupazione l’ansia da palcoscenico è in comune tra tutti.
Arriviamo al balletto dove giochi tutte le tue carte, e infine si chiude il sipario. L’ansia è passata, tutto è stato svolto ci saranno ovviamente i saluti e i complimenti e arriva il momento di mettersi la felpa e ritirare tutto per tornare verso casa.
Cos’altro dire questo è un libro che unisce la pura danza con il piacere di leggere e non posso che consigliarvelo!! Soprattutto se amate la danza!



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