mercoledì 20 giugno 2018

Recensione: Oltre di Giorgia Cozza

Casa editrice: La Corte
Pubblicazione: 7 giugno 2018
Genere: Young Adult
Pagine: 411
Voto:

Vaol è sveglia, ma crede ancora che si tratti di un sogno. Si trova nella sua città, ma non la riconosce. Palazzi, negozi, parchi, alcuni sono dove devono essere, altri no, non ci sono più. Come è possibile? Cosa sta succedendo? Vaol sta aspettando di svegliarsi, ovviamente. Fino a quando non compare lui. Il ragazzo più bello che lei abbia mai visto e che le spiega tutto: Vaol è morta. Aveva diciannove anni, e ora è finita in una sorta di limbo: una seconda opportunità, le racconta Hans, un altro capitolo per chi ha ancora qualcosa in sospeso. Inizia così l'avventura di una giovane ragazza che a poco a poco si trova coinvolta in una lotta, contro i Primi, gli Oligarchi che riducono in schiavitù i nuovi arrivati. Una lotta capeggiata da suo padre che Vaol ritrova nel limbo. Lui, morto in un incidente d'auto due anni prima, è ora il capo della Resistenza. Così mentre di giorno Vaol combatterà la sua battaglia per abbattere la dittatura; di notte a poco a poco si innamorerà di Hans ogni ora, ogni minuto, ogni secondo di più.

Salve a tutti amici lettori! Oggi vi parlo di “Oltre”, uno dei miei acquisti in anteprima alla fiera del libro di Torino. Mi aspettavo molto dal libro, attirata dalla copertina fantastica e dalla trama avvincente. 
Errore. 
Una delusione assoluta, una dietro l’altra.
Dire che è stato piatto e noioso è un complimento probabilmente. Un circolo a senso unico, in cui i protagonisti riuscivano in un modo o nell’altro a salvarsi sempre il fondoschiena. In cui appena sembrava che la storia stesse finalmente prendendo la giusta strada, si arenava nella banalità.  Un vero peccato, perché l’idea di base mi piaceva davvero un sacco.


Tutta la storia è ambientata nel “Limbo”, un luogo che come ci suggerisce la parola stessa si trova li, tra la vita e la morte. Un luogo in cui le persone possono ritrovarsi se hanno lasciato qualcosa in sospeso nella loro vita di là, o se sono state attratte li da altri abitanti. Un luogo tutto vero, come la vita, dove puoi sentire dolore e provare emozioni, ma dove puoi anche essere ucciso una seconda volta. Un’altra opportunità.


Ed è qui che finisce la protagonista, nonché voce narrante della storia, Vaol. Una nuova arrivata, che di certo non avrà vita facile, per via di tutte le leggi e divieti imposti dai Primi, i “capi” di questo governo. Per fortuna Vaol incontra proprio suo padre, che a capo della Resistenza, cerca di combattere tutte le ingiustizie per un mondo migliore. Ma Vaol incontra anche Hans, il suo salvatore, il suo principe azzurro. Grazie a lui scoprirà cosa vuol dire amare, e vivere nel Limbo. Se son rose fioriranno, ma a volte sono le rose più belle ad avere le spine più grosse….



L’amore tra i due protagonisti ad un certo punto è virato quasi sul ridicolo. Va bene aggiungerci un po’ di miele, ma così rischiava di venirmi il diabete! È stato tutto un “Ti amo”, “sei bellissima”, baci e abbracci, come se niente fosse. Come se non ci fosse la guerra. E chissene frega se nessuno dei due la conta giusta, una carezza e si risolve tutto…bah…


Per quanto riguarda la fase “azione”, anche se succedono diverse cose, non si è mai pienamente entusiasmanti. La maggior parte Vaol le vive da lontano, e si trova quindi a raccontarle scrivendole per la Resistenza. Il suo in pratica è un combattimento dietro le quinte. Preferisco sempre gli eroi agli aiuti, anche se sono importanti anche loro. C’è sicuramente da lodare il fatto che l’autrice scelga di eliminare diversi personaggi, a cui il lettore comunque si affeziona nel corso della lettura. Non tutti lo fanno.


Avrei preferito seguire il filo della storia anche dal punto di vista di Hans, soprattutto per il suo ruolo finale, ma purtroppo la scelta è stata quella di narrare il tutto con i soli occhi di Vaol, dividendo i capitoli in giorni, dal primo in cui è arrivata nel Limbo. La scrittura comunque non mi è dispiaciuta, chiara e senza troppi dettagli inutili, risaltava bene all’interno della storia. D’altronde si tratta di uno young adult, ma mi aspettavo molto di più.


Un’altra cosa che non mi è piaciuta è stato il colpo di scena finale. Anche questo molto banale, che probabilmente era già chiaro da circa metà libro. Gli indizi lasciati erano molti e facilmente interpretabili, sicuramente si poteva fare meglio.


Come conclusione direi che personalmente non mi ha colpita, ma anzi mi ha lasciata molto perplessa, soprattutto riguardo al finale, forse un po’ frettoloso e incompleto. Potrebbe essere adatto a ragazzine che vogliono avventurarsi nel mondo distopico, ma anche in questo caso consiglierei mille altri libri migliori.
Bocciato. 



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